A Natale luminarie “al risparmio” in Val Seriana, a Bergamo ci sarà il timer
Alcuni Comuni della Val Seriana hanno scelto di ridurre le luminarie durante le festività, qualcuno resterà “al buio”. In città tutto come prima, ma si spegneranno a notte fonda
I rincari previsti durante i mesi più freddi spaventano i Comuni. E a risentirne saranno, soprattutto, le classiche luminarie. La bassa Valle Seriana è tra i primi territori ad adottare una linea di pensiero “al risparmio”. A Ranica ci saranno giusto un paio di alberi natalizi, uno di fronte alla chiesa e l'altro in piazza, che si spegneranno alle 22, mentre al municipio sarà appesa una piccola scritta di Buon Natale.
Ad Albino e Nembro gli alberi diventano quattro (municipio, plebana, Lonno e Gavarno). Alzano Lombardo resterà invece al buio, principalmente «per un fatto etico» come ha spiegato il sindaco Camillo Bertocchi a Corriere Bergamo, che ha riportato la notizia. «Poi – aggiunge – se i commercianti vogliono pagarsi le luminarie, facciano pure».
Diverso l'approccio adottato dal Comune di Bergamo, dove quest'anno l'investimento (grazie a degli sponsor) sarà superiore a quello del 2021, passando da 200 a 240 mila euro. La città continuerà perciò a scintillare con led a basso consumo, ma con una sostanziale differenza: nelle ore notturne, tutte le luminarie si spegneranno per risparmiare quanto possibile.
Il motivo di tale decisione lo ha spiegato Nicola Viscardi, direttore del Distretto urbano del commercio, a Corriere Bergamo. «In un momento così difficile, anche queste cose sono necessarie – ha detto –. Il Natale arriva una volta l'anno, con quello che abbiamo vissuto c'è più voglia di cose belle». La volontà di mantenere le luminarie si inserisce anche nel concept di “Città illuminate” che descrive il filo conduttore di Bergamo e Brescia Capitale della Cultura 2022, di cui le prossime festività natalizie saranno il primo evento in veste non ancora ufficiale.
«Lo slogan ha un significato filosofico e di prospettiva ma anche tecnico, viste le prospettive di crescita del turismo. Alla base della decisione c'è una riflessione economica e di rispetto per le difficoltà del momento, che però non vuol dire venire meno all'impegno su iniziative che devono essere fatte».