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I consigli di lettura di Libri di Sport L'impresa mitica di Vincenzo Nibali

I consigli di lettura di Libri di Sport L'impresa mitica di Vincenzo Nibali
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È nato un nuovo progetto editoriale. Giovane, fresco, moderno. Si chiama Libri di Sport e ha un obiettivo: raccontare quanto di meglio (o comunque di bello) offra la letteratura sportiva. Un settore che, negli anni, ha preso vigore e che è composto da una galassia di piccole realtà a cui Libri di Sport vuole dare visibilità. Sono recensioni di libri, sì, ma soprattutto consigli per letture più o meno conosciute, di grandi case editrici così come di piccole realtà italiane e straniere; grandi vite di campioni così come storie inedite che meritano di essere ricordate. Tutto questo viene inoltre arricchito da una scelta grafica accattivante che dà al progetto un’impronta ben definita e che ambisce ad abbinare l’estetica alla letteratura, passando per il contenuto. Per tutti questi motivi, BergamoPost ha deciso di riproporre ai suoi lettori, settimanalmente, alcuni degli articoli di Libri di Sport. Buona lettura.

 

"La quinta tappa" - Vincenzo Nibali e Marco Pastonesi
di Alberto Coghi

"La quinta tappa" non è una biografia di Vincenzo Nibali, ma ce ne offre un ritratto incantevole perché cerca di ripercorrerne il caotico coacervo di istanti che, dalla partenza della Ypres-Arenberg-Porte de Hinaut alla premiazione del podio, più tre ore e mezza dopo segneranno in modo indelebile la storia del Tour de France 2014, consegnando alla leggenda lo Squalo dello Stretto.

La piccola Roubaix. Sono pagine scritte a quattro mani con Marco Pastonesi, che con maestria alterna i pensieri di Nibali prima, durante e dopo quella piccola Roubaix, a momenti didascalici per far assaporare anche a chi poco conosce del mondo del ciclismo il sapore del fango della foresta di Arenberg o il dolore provato dai corridori alla fine del Carrefour de l’Arbre. Si ripercorre il contesto in cui questa tappa è inserita, incastonata da Aso nel tracciato della corsa più importante dell’anno e fin da subito potenzialmente decisiva. In questo modo il lettore è accompagnato attraverso i clamorosi fatti che si susseguono sull’infernale pavé (le due cadute e il ritiro del grande favorito, Chris Froome, per citare il più eclatante) e i ricordi di Enzino, tutti quei piccoli avvenimenti che dalla prima biciclettata fino all’esordio nel professionismo avevano contribuito a fare di lui un campione, come tessere di un mosaico che alla fine si compongono sublimandosi in un’opera che è più della somma delle parti. O come pietre di una strada in pavé.

È un libro su Nibali e sulla sua vittoria più grande, perché gli ha concesso di entrare nell’olimpo di chi ha vinto almeno una volta Giro, Tour e Vuelta. Roba da Anquetil, Contador, Froome, Gimondi, Hinault, Merckx, e basta, giusto per farsi un’idea. È un libro che prova restituire al lettore un pizzico dell’epica che si era..

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