Nicki Minaj, Bono e compagnia

Che si nasconde dietro i nomi d’arte di alcune grandi star internazionali

Che si nasconde dietro i nomi d’arte di alcune grandi star internazionali
Pubblicato:
Aggiornato:

Walter Chiari, Virna Lisi, Terence Hill, Totò, Sophia Loren, Sandra Milo e Alberto Moravia: cos’hanno in comune questi grandissimi rappresentanti della cultura italiana del secolo scorso? Una cosa, ovvero i nomi con cui sono diventati famosi non sono, in realtà, i loro veri nomi. Tutti i personaggi elencati qua sopra, infatti, prima di acquisire la notorietà avevano deciso di prendersi un nome d’arte, ritenendo che quello vero avesse poco appeal sul pubblico. E benché tutti questi appartengano, più o meno, al passato, la moda di scegliere uno pseudonimo per farsi strada nel mondo dello spettacolo non è affatto passata. Ancora oggi sono moltissimi gli artisti, dei più svariati campi, conosciuti con un nome diverso rispetto a quello con cui sono registrati all’anagrafe.

Una moda comune nel jet-set internazionale e non solo in Italia. Sono infatti tantissimi anche gli attori o i cantanti stranieri che, quando iniziarono a muovere i primi passi della loro carriera, decisero di costruirsi un’altra identità, almeno nominativa. I motivi possono essere i più svariati: sperare di rimanere impressi nelle menti del pubblico, evitare confusioni con altri personaggi famosi, staccarsi da un passato che non si sente più proprio. Abbiamo così pensato di proporvi una ricca selezione di personaggi noti che hanno “cambiato” il proprio nome, spiegandovi anche i motivi della loro scelta. Alcuni sono delle vere sorprese.

 

Milena Markovna Kunis – Mila Kunis

Partiamo da un’attrice per la quale non fatichiamo a comprendere il motivo per cui abbia deciso di farsi conoscere con un nome leggermente diverso da quello registrato all’anagrafe. E la scelta, la bella Mila, la fece assai presto: quando aveva soli 7 anni, infatti, la sua famiglia si trasferì dall’Ucraina agli Usa, dove i loro nomi risultavano veramente complessi. È per questo che i genitori iniziarono a chiamarla semplicemente Mila, con il suo assenso. Una scelta rivelatasi azzecata.

 

Kathryn Hudson – Katy Perry

La carriera nel mondo della musica di questa pop star internazionale, iniziò sotto la firma di Kathryn Hudson, vero nome di quella che tutti noi conosciamo come Katy Perry. Il primo album pubblicato dalla cantante, una serie di canzoni gospel prodotte dalla Red Hill Records, si intitolava proprio Katy Hudson. Poi si intuirono due cose: innanzitutto che se avesse continuato a cantare solo canzoni religiose non avrebbe fatto molta strada, e poi che il suo vero nome, Katy Hudson, poteva facilmente confondersi con quello dell’attrice Kate Hudson. Per quello Katy decise di adottare il cognome da nubile della madre e “trasformarsi” in Katy Perry.

 

Ella Marija Lani Yelich-O'Connor – Lorde

Lorde, prima ancora di diventare Lorde, era già conscia di una cosa: il suo vero nome era un po’ troppo complicato per poter essere memorizzato da qualcuno. Anche farcelo stare per intero sulla copertina di un cd sarebbe stata un’impresa. Per questo iniziò a pensare a un nome d’arte. E la scelta ricadde, per l’appunto, su Lorde. Perché? Lo ha raccontato in un’intervista alla rivista Interview: «Pensavo che “Lord” fosse molto figo, ma anche molto maschile. Ma mi piaceva, perché fin da ragazzina sono stata affascinata dal mondo della nobiltà e dell’aristocrazia. Così ho pensato come renderlo più femminile e… beh, è bastato aggiungere la “e” alla fine».

 

Natalie Herschlag – Natalie Portman

Il cambio di nome della bella attrice nata a Gerusalemme nel 1981 è una sorta di “omaggio” alla famiglia della madre. La Portman, infatti, è figlia di un ginecologo israeliano, Avner Hershlag, e di una donna americana, Shelley Stevens, la cui famiglia, però, si chiamava in realtà Edelstein e decise di cambiare cognome in Stevens solo una volta giunta negli Stati Uniti. La Portman, a sua volta, comprese che era difficile farsi strada nel mondo del cinema con un cognome tanto complicato, e così, come fecero i nonni materni decenni prima, decise di cambiare il proprio cognome.

 

Caryn Elaine Johnson – Whoopi Goldberg

Ci troviamo di fronte al caso più particolare di nome d’arte della storia, probabilmente. Whoopi, infatti, era già un’attrice di teatro (sebbene non famosissima) quando gli amici decisero di "cambiarle" nome. Tutta colpa di un problema di… flatulenze. Sul palco, infatti, Whoopi, forse per il nervosismo, si lasciava scappare qualche peto di troppo. Da lì gli amici iniziarono a chiamarla Whoopi, che ricorda molto il termine “whoopee cushion”, ovvero il cuscinetto ad aria usato per fare gli scherzi e che imita il suono di un peto. «Io quando ho dell’aria nella pancia non riesco a trattenermi – ha raccontato l’attrice –. E così i miei amici mi dicevano sempre: “Sei come quei cuscinetti usati per fare gli scherzi”. Non ci è voluto molto perché nascesse il nome». Ma perché Goldberg? In questo caso la “colpa” è della madre dell’attrice, la quale riteneva che l’unico modo per farsi strada a Hollywood fosse essere ebrei. E così consigliò vivamente alla figlia di scegliersi un cognome ebreo. Consiglio seguito.

 

Destiny Hope Cyrus – Miley Cyrus

La ragazzaccia di Nashville deve il suo nome d’arte a papà Billy Ray Cyrus, cantante country di discreta fama negli Usa. All’anagrafe Destiny Hope, infatti, iniziò ad essere chiamata affettuosamente “Smiley” dal padre fin da piccola, perché sempre sorridente e allegra. Da lì, negli anni, il nomignolo è stato abbreviato in Miley, un soprannome/nome che le ha portato grande fortuna, tanto che, nel 2008, lei stessa l’ha reso legalmente il suo nome.

 

Onika Tanya Maraj – Nicki Minaj

Forse uno dei pochi casi in cui è l’artista stessa a non amare particolarmente il nome d’arte con cui è divenuta famosa. Stando a una sua intervista rilasciata al Guardian, la rapper si faceva in realtà chiamare, sin dai primi passi nel mondo dello spettacolo, Nicki o Cooky. Fu un produttore a chiamarla Nicki Minaj, nome che suonava bene rispetto al suo vero cognome, Maraj, troppo indianeggiante secondo lui. Ma alla rapper non piaceva affatto quello pseudonimo: «Il mio nome è stato cambiato da qualcun altro, non fui io – racconta nell’intervista –. Il tizio con cui firmai uno dei miei primi contratti si imputò su Nicki Minaj e io combattei con le unghie e con i denti perché la smettesse di chiamarmi così. E invece… Alla fine mi ha convinto. Però ho sempre odiato il mio nome d’arte».

 

Orpah Winfrey – Oprah Winfrey

Sebbene all’anagrafe sia registrata come Orpah, tutti, anche in famiglia, l’hanno sempre chiamata Oprah, Era quello, infatti, il nome che i genitori avrebbero voluto dare alla loro figlia, e non quello che venne invece registrato all’anagrafe. In un’intervista rilasciata nel lontano 1991, la donna più potente della televisione americana spiegò i fatti: «Fu mia zia a Ida a scegliere il mio nome. Ma nessuno in famiglia sapeva realmente come si facesse lo spelling. E così sul mio certificato di nascita finì per esserci scritto “Orpah” invece di “Oprah”. Anche chi non mi conosceva faceva fatica a pronunciare il mio “vero” nome e trovava molto più semplice invertire la “r” e la “p”. Divenni così, praticamente per tutti, Oprah. Solo nel mio certificato di nascita sono identificata come Orpah».

 

Paul David Hewson – Bono

Naturalmente il frontman degli U2 non si è sempre chiamato semplicemente Bono, anzi. Sin dagli inizi della sua carriera musicale, l’uomo che noi conosciamo come Bono si faceva in realtà chiamare con il suo nome di battesimo, Paul David Hewson. Oggi nessuno più lo chiama così, se non la moglie, che ancora lo riporta alle sue radici irlandesi chiamandolo spesso Ali (diminutivo dolce) Hewson. E allora come si è arrivati a Bono? Bono in realtà è l’abbreviazione di “bono vox”, che in latino significa “bella voce”. Fu l’amico Gavin Friday a chiamare così per la prima volta Bono, cosa che piacque molto al cantante irlandese, che decise di usare quel soprannome come nome d’arte.

 

Stefani Joanne Angelina Germanotta – Lady Gaga

Sebbene sia diventata famosa nel mondo con il nome di Lady Gaga, il suo successo è stato così travolgente da rendere di dominio pubblico anche il suo vero nome, che del resto è così particolare da non poter certo passare inosservato: Stefani Joanne Angelina Germanotta. Eppure, in un’intervista a Elle, Lady Gaga ha affermato di aver scelto un nome d’arte non tanto perché il suo nome fosse strano (anzi, ha più volte affermato che la cosa avrebbe potuto tranquillamente funzionare proprio per la particolarità del suo vero nome), quanto perché «Stefani Joanne è un’artista profondamente tormentata, che non avrebbe mai retto l’impatto con il successo». Insomma, la cantante è come se si fosse costruita una seconda identità a fare da scudo alla sua vera anima.

 

Amanda Lee Rogers – Portia De Rossi

L’attrice australiana nasconde dietro al suo pseudonimo tante storie. In un’intervista rilasciata nel 2005 al sito Advocate, rivelò di aver legalmente cambiato il proprio nome quando aveva appena 15 anni e aveva scoperto di essere omosessuale. L’intento era voltare pagina, liberarsi del passato per poter essere, finalmente, la vera lei. Il nome Portia lo scelse in omaggio a un personaggio della commedia di Shakespeare Il mercante di Venezia, mentre per il cognome optò per un nome italiano in onore di un Paese che ha sempre ritenuto stupendo: «Sono australiana e ho sempre pensato che un nome esotico, un nome italiano, fosse più adatto alla mia personalità rispetto al banale cognome Rogers – ha dichiarato nell’intervista –. Quando vivi in Australia, l’Italia è così lontana e affascinante, acculturata, sofisticata e alla moda».

 

Mark Sinclair Vincent – Vin Diesel

La stella assoluta della saga di Fast and Furious ha raccontato la storia del suo nome al Late Night. Negli anni in cui lavorava come buttafuori in un nightclub di New York, i colleghi si erano abituati a chiamarlo Vin, abbreviativo del suo cognome: «Funzionava così, tutti avevamo un nome di poche lettere. Era più facile per tutti ricordarlo». Diesel, invece, è un nickname affibbiatogli sin dalla gioventù dai suoi amici, che vedendolo sempre pieno di energie si domandavano se finisse mai la benzina. La risposta che si davano? No, perché lui è un diesel, consuma meno e va più lontano.

 

Emily Jean Stone – Emma Stone

Aveva appena 16 anni la bellissima attrice di Spiderman quando decise di cambiare nome. Allora, infatti, proprio quando stava muovendo i suoi primi passi nel mondo della recitazione, si accorse che il suo nome era stato “preso” da una concorrente del programma di successo Australia’s Next Top Model. Decise quindi di cambiarlo, per poter avere più probabilità di successo. E vista la sua grande passione per le Spice Girls, in particolare per Emma Bunton, meglio nota come la “Baby Spice”, decise di prendersi il suo nome, Emma appunto. Ha spiegato così la sua scelta: «È un nome simile al mio vero nome, e poi io andavo matta per le Spice Girls!».

 

Elizabeth Grant – Lana Del Rey

Lana debuttò nel mondo della musica con il suo vero nome, Elizabeth Grant. Ma il suo primo album fu un totale fallimento. Decise che se voleva riprovarci aveva bisogno di ripartire da zero, a cominciare dal nome. Da dove arrivi però Lana Del Rey è un mistero, che la stessa cantante coltiva fornendo storie sempre diverse: in un caso ha detto che è stato il suo pool di avvocati e manager a sceglierlo; in un altro caso, invece, ha affermato di averlo scelto perché spagnoleggiante e, agli inizi, lei si esibiva molto a Miami, dove c’è una forte comunità latina; in una terza occasione, invece, la cantante ha detto di aver scelto quel nome perché le sembrava molto glamour e le ricordava il mare, che lei ama particolarmente.

 

Amethyst Amelia Kelly – Iggy Azalea

Da buona rapper, la dolce Amethyst, nonostante avesse di per sé un nome molto particolare, necessitava di un nome d’arte e la scelta è ricaduta su Iggy Azalea. Il primo nome arriva da un cane che aveva avuto nell’infanzia e a cui era molto affezionata: quando l’animale si salvò da un attacco di un serpente velenoso, la ragazza iniziò ad andare in giro con una collanina con inciso il nome del cane, Iggy appunto. Ma molti pensavano fosse il suo nome e iniziarono a chiamarla così. Per questo scelse Iggy. Azalea, invece, era il nome della via in cui abitava con la sua famiglia. A convincerla a usarlo fu suo nonno, che riteneva poco carino presentarsi con un solo nome e niente cognome.

Seguici sui nostri canali