Così l'Eastpak si fa trendy
Siamo abituati a concepirlo principalmente in una veste street. Ma non è la prima volta che lo zaino Eastpak si fa opera d’arte, tra le mani di creativi provenienti dai più disparati settori. E per la quarta edizione del progetto, Eastpak Artist Studio diventa glamour più che mai, affidato a tutti i fashion designer che hanno aderito all’iniziativa. Un progetto charity che destinerà tutto il ricavato all'associazione Designers Against Aids, attraverso un’asta online (qui), aperta per venti giorni, a partire dal 1 Dicembre 2014, in occasione giornata mondiale contro l’Aids.
Sedici stilisti di fama internazionale hanno adoperato la propria creatività per trasformare un’edizione speciale completamente bianca dello zaino Eastpak in un pezzo di arte unico e originale, reinventando la borsa da spalla più iconico del mondo, simbolo della moda studentesca degli anni Ottanta. Nonché bisaccia indossata da Marty McFly (Michael J. Fox), protagonista della trilogia fantascientifica Ritorno al futuro, emblema di questa azienda che spinge e ispira le persone a muoversi fin dal 1952.
Come una carta bianca, allora, la tela verrà customizzata, rievocando il tempo della scuola, quando lo zainetto pieno di libri raccontava storie, ospitava poesie e vi vestiva di pensieri. Sugli zaini si poteva leggere e decodificare la personalità di chi li indossava. Questa volta però ad avere carta bianca, anzi, zaino bianco, sono stati grandi personalità come Manolo Blahnik, Wanter Van Beirendonck, Jean Paul Gaultier, Elio Fiorucci e MSGM, a cui è stato chiesto di esprimersi creativamente creando un’edizione limitata.
Jean Paul Gaultier
Jean Paul Gaultier
Elio Fiorucci
Manolo Blahnik
MSGM
Walter Van Beirendonck
Elio Fiorucci
Così, Massimo Giorgetti sullo zaino compie una dichiarazione alla donna, un vero elogio alla bellezza femminile (e in genere, alla parola beauty). L’illustre couturier delle calzature Manolo Blahnik si ispira alla Spagna e a un elemento ricorrente nel costume tradizionale: il pom-pon. Il duo KRJST racconta un viaggio attraverso tempo e spazio in un’ottica psichedelica, spirituale. L’enfant terribile del fashion system, Jean Paul Gaultier, ha utilizzato i tessuti di una giacca vintage giapponese per plasmare la sua opera, mentre Walter Van Beirendonck ha voluto donare un pezzo della sua anima allo zaino “mostro”, creandogli occhi, orecchie e bocca.
[A proposito del progetto DAA: Il progetto di sensibilizzazione Designers Against AIDS è nato nel 2001 in Belgio ma è attivo in tutto il mondo, il suo scopo è raggiungere i giovani utilizzando i loro personaggi preferiti appartenenti al mondo della musica, della moda, dello sport e dell’arte per sensibilizzare la consapevolezza sociale e riportare la problematica dell’Aids nuovamente all’attenzione dei media di tutto il mondo].