«Io starei sempre in vacanza, lui invece...»

Cristina Parodi racconta Gori «Un caterpillar, un vero leader»

Cristina Parodi racconta Gori «Un caterpillar, un vero leader»
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In casa Gori ci sono un po' di pensieri. Il sindaco di Bergamo, infatti, negli ultimi giorni è al centro del gossip politico che lo vorrebbe molto vicino a una candidatura per le prossime Regionali lombarde del 2018. Indiscrezioni che hanno acceso un interessante dibattito cittadino: da un lato coloro che ritengono giuste e sensate le ambizioni del primo cittadino orobico, dall'altro le rimostranze di coloro che ritengono sbagliato pensare ad altri ruoli istituzionali mentre è appena a metà del suo mandato a Palazzo Frizzoni. Parallelamente la first lady bergamasca Cristina Parodi deve fare i conti con gli ascolti in calo: il suo programma pomeridiano, La Vita in Diretta, non ha iniziato con il piede giusto, raccogliendo quasi 10 punti percentuali rispetto all'avversario Pomeriggio 5 di Barbara D'Urso. Dopo aver chiuso la scorsa stagione televisiva con ottimi risultati, dunque, Cristina Parodi si trova costretta a intraprendere nuovamente una strada in salita.

 

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Weekend in famiglia. Se sul fronte lavorativo, dunque, è un momento complicato, per fortuna c'è la famiglia. I Gori, infatti, sono più uniti che mai. E a dirlo sono loro stessi. O meglio, la Parodi in un'intervista rilasciata questa settimana a Intimità, dove ha parlato di lavoro, famiglia e amore. Elementi che, nella sua vita, si intrecciano. Essendo infatti impegnata ogni giorno della settimana con La Vita in Diretta, che viene trasmesso da Roma, per lei non è semplice passare del tempo con le persone che ama. Da lunedì a giovedì è nella capitale, poi venerdì rientra a Milano, da dove trasmette l'ultima puntata settimanale del suo programma. Ciò le permette di stare a Bergamo almeno tre giorni a settimana, nonostante in passato questa decisione abbia fatto storcere il naso a qualcuno in Rai. Ma la conduttrice non ha dubbi sul fatto che sia la cosa migliore: «La scelta è giusta, in quanto per forza di cose devo andare avanti indietro - racconta a Intimità -. Già è tanto che il venerdì vada in onda da Milano, così la sera me ne posso stare tranquillamente a Bergamo con la mia famiglia, senza dover prendere treni e aerei. Certo, ormai i ragazzi sono grandi, ma la voglia di stare con loro è sempre tanta».

 

Bitta Ale e Gigi gioia infinita #love #family #home #graziegiorgio #ilsensodellavita

Una foto pubblicata da Cristina Parodi (@criparodi1) in data:

 

I figli e le loro esigenze. I ragazzi, ovvero Benedetta, Alessandro e Angelica, rispettivamente classe 1996, 1997 e 2001. Altro che bambini, e la Parodi lo sa bene: «Ormai le loro esigenze sono altre, anzi, la principale esigenza in questa fase è solo una, ovvero chiedere soldi a noi genitori - scherza la conduttrice con Intimità -. Sì, fondamentalmente per Benedetta, Alessandro e Angelica siamo dei bancomat. E ogni tanto anche qualche altra cosa, per fortuna. Ciononostante, ma forse è inutile precisarlo, sono il dono più grande che mi abbia fatto la vita. Sono fortunata. Quando una donna riesce a realizzarsi nella professione e anche ad avere dei figli e un marito con cui sta bene credo davvero che non debba chiedere di più. Infatti la bella famiglia che ho è la soddisfazione che ha dato un vero perché ai miei quasi 52 anni (li compie il 3 novembre, ndr). Infatti buon proposito per il futuro è proprio di non sacrificare troppo il mio privato…». E del carattere dei tre figli racconta: «Caratterialmente Alessandro è molto simile a me. Ma anche Angelica lo è, anzi lei è quella in cui mi rivedo di più nella solarità ma anche nella determinazione, oltre che nelle foto: le mie, alla sua età, e le sue sono molto simili. Benedetta invece si discosta parecchio da me. È quella più affascinante, se vogliamo, ma anche la più fragile e sensibile. Sì, è un po’ più speciale lei».

 

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«Giorgio è razionale e pragmatico, un vero leader». All'apparenza, dunque, una famiglia perfetta. Ma naturalmente la perfezione non è di questo mondo e anche la Parodi ammette di aver dovuto affrontare momenti difficili e piccoli screzi che la quotidianità mette innanzi a tutte le coppie: «Non siamo certo la famiglia sempre con il sorriso sulla bocca come quelle che si vedono nelle pubblicità. Giorgio e io ci siamo sposati l'1 ottobre del 1995, dunque sono quasi 21 anni, costellati anche di difficoltà, di sacrifici e di tanta, tantissima pazienza. Per far funzionare le cose, a qualsiasi livello, d’altronde ci vuole molto impegno e un progetto comune. Oltre che, ovviamente, un grande amore. Però, stando insieme tanto tempo, non è che si possa pretendere che fili sempre tutto liscio. Specialmente se hai tre figli, le “grane”, così come le soddisfazioni, sono all’ordine del giorno». E come si superano i momenti di difficoltà? Con l'amore che lei prova per Giorgio Gori, così diverso ma così vicino a lei: «Mio marito è un uomo decisamente razionale e pragmatico, oltre che un vero caterpillar. In questo siamo parecchio simili, siamo entrambi due belle macchine da guerra quando c’è da lavorare. Lui però lo è molto più di me, Giorgio ha proprio una mente da leader, cosa che io non ho mai avuto e ciò fa abbastanza la differenza. Basta pensare che io starei in vacanza quasi a oltranza, mentre lui dopo una settimana scalpita, si annoia e vorrebbe tornare al lavoro. Io invece no, a me le vacanze non bastano mai…». Ce ne siamo accorti, come ci siamo accorti che Gori non riesce a staccare dal lavoro neppure il giorno di Ferragosto. Ma forse è proprio questo il segreto della loro coppia: trovare nelle diversità l'unione.

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