Dieci più che ottimi motivi per non guardare Sanremo
Torna per le 67esima volta. Un rito intramontabile, a quanto pare, visto che passano gli anni e cambiano i gusti ma Sanremo resta sempre Sanremo. Quindi è scontato che questa sera milioni di italiani si rimetteranno davanti alla tv, un po’ per abitudine un po’ perché il vecchio Festival sa pur sempre vendersi bene. Suggerire di cambiare canale è scommessa persa. Eppure ci vogliamo provare. Ecco dieci buoni motivi per disertare Sanremo.
1) Il grande inciucio
È il Festival del grande inciucio. Carlo Conti con Maria De Filippi alla conduzione; Rai e Mediaset a braccetto. Se allarghiamo appena il campo, ecco comparire Renzi e Berlusconi, pronti per una grande coalizione post elettorale. Sembra la culla di un nuovo patto del Nazareno. Meglio girare alla larga.
2) Overdose di news
A Sanremo si sono accreditati 588 giornalisti accreditati per 240 testate, compreso uno scozzese che si aggira in kilt. Significa che ci attende una copertura mediatica a livelli di nausea. Anche senza vedere il Festival, alla fine sarà come averlo visto.
3) Sanremo sì, Mina e Celentano no
Mentre la Rai spende e spande su Sanremo, non riesce a garantirci le vere star che tutti attendavamo: lo speciale in due puntate su Mina e Celentano che doveva andare in onda dopo il Festival non si farà. Un buon motivo per disertarlo.
4) Chi si ricorda chi vince Sanremo?
Facciamo una scommessa: chi si ricorda il vincitore di Sanremo 2016? Certamente fate fatica a ricordare. Segno che il Festival non laurea più da tempo vere star ma solo delle meteore o cantanti arrivati sul palco un po’ per caso (comunque nel 2016 hanno vinto gli Stadio: li avete più sentiti?).
5) Son sempre gli stessi
Quest’anno ad aprire i giochi sarà Al Bano. Titolo della canzone: Di rose e di spine. Sicuri che sia il Festival 2017?
6) Le nuove (?) star internazionali
Se dagli italiani non c’è da aspettarsi granché, gli ospiti sono sempre la carta vincente di Sanremo. Quest’anno ci sarà Robbie Williams, che avrà modo di lanciare la sua tournée italiana di quest’estate. Peccato che sia la quinta volta che torna all’Ariston...
7) Le canzoni in gara
Qualcuno ha proposto questo sottotitolo per il Festival: «La musica che non ascolteremo nel resto dell’anno». Per di più quest’anno i giudizi dei critici che hanno ascoltato in anteprima le canzoni non sono teneri: testi piatti e ritmi blandi.
8) In giura ci sarà Greta Menchi
Per quanto riguarda la giuria, il Festival ne ha combinata una bella. Come ha scritto Domenico Naso su Il Fatto Quotidiano, «evidentemente serviva qualcuno per coprire la casella “ggggiovani che piacciono ai ggggiovani” ed ecco spuntare lei, Greta Menchi. Professione YouTuber, influencer, Dio solo sa cosa. E sarà lì, magari seduta accanto al leggendario Giorgio Moroder, a giudicare le canzoni in gara. Una scelta sconsiderata che non ha nessun senso logico».
9) Meglio X Factor
Se si pensa che X Factor, dopo Mika, quest’anno ha sfoderato un personaggio della qualità di Manuel Agnelli, si capisce come il concorsone di Sky sia il vero Sanremo del nostro tempo. Lì nascono (a volte) le star. Lì c’è la suspense vera della gara.
10) Sul 5 c'è Il discorso del re
Infine, alla faccia dell’inciucio, questa sera Canale 5 manda in onda un gran bel film: Il discorso del re con Colin Firth. La storia epica di Giorgio V, il re che balbettava e che doveva spiegare al suo Paese l’ingresso in guerra.