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Proprio così si festeggia il Natale sulle tavole di 12 Paesi del mondo

Proprio così si festeggia il Natale sulle tavole di 12 Paesi del mondo
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Nell’emisfero australe il Natale si festeggia al sole, nel Grande Nord si accendono i camini e le luci, per allontanare la tristezza di giornate troppo corte. Nemmeno le tavole hanno molto in comune; l’abbondanza si declina in sapori e colori diversi. Ogni Paese, dopotutto, ha i suoi piatti “importanti”, quelli che si cucinano solo quando c’è un’occasione speciale. Vediamo quali sono, passando per tutti i punti cardinali.

 

1) Gran Bretagna

Arrosti, patate per tutti i palati (con salsa, con ripieno, al forno o arrostite), verdure arrostite, salsa di mirtillo e cavoletti di Bruxelles. Tali sono le pietanze che trovereste sulle tovaglie oro-verde-rosso della Gran Bretagna. Non possono mancare nemmeno i tacchini, e le anatre, e i fagiani, e i maiali, spesso avvolti in uno strato di pancetta e arrostiti. E poi ci sono i pasticci di carne – avete mai visto un film inglese ambientato nel periodo di Natale? -, il Christmas pudding (con le prugne) e la salsa di pane (tanto pane, burro, latte, mascarpone, qualche spicchio di aglio e una cipolla).

 

2) Germania

Nella terra di Santa Klaus le anatre vengono farcite di mele, prugne, castagne e cipolle e sono accompagnate da ravioli chiamati Klöße, fatti di patate o di pane, da cavoli cotti lentamente, e dalla stollen, una torta di frutta secca e candita, un po’ simile al panforte. In Bavaria, inoltre, ci sono anche i wurstel bianchi e dei biscottini decorativi chiamati Springerle.

 

3) Israele

Nel Medioriente le carni sono profumate da spezie e erbe aromatiche. In Israele, ad esempio, il tacchino arrosto è stagionato con pepe, cannella e noce moscata, è arrostito e poi farcito con riso e mandorle. È molto comune anche il qidreh, l’agnello cotto nel forno a legna e accompagnato da riso, e il malfouf, un piatto di carne trita di agnello e riso, avvolti in foglie di cavolo. Le portate principali sono poi accompagnate da hummus (la crema di ceci e tahina che è diventata di moda anche da noi), biscotti al burro farciti con datteri e cioccolatini a forma di Babbo Natale serviti insieme a liquore, vino o arak, una bevanda al sapore di liquirizia ottenuta dall’anice.

 

4) Fiji

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Si fa Natale anche nelle sperdute Fiji, ovviamente. Le isole del Pacifico vivono la festività in modo unico – almeno secondo il criterio occidentale. Le specialità includono pollo insaporito dall’aglio e farcito, pesce avvolto in foglie di banano e un gustoso piatto a base di maiale cotto in un forno di pietra sotterraneo. I contorni tradizionali consistono in radice di tapioca bollita e montone speziato avvolto in un’ampia foglia di banano e cotto in una salsa di cocco.

 

5) Francia

La douce France ama il mare e gli stomaci forti. Il menu prevede molto pesce, soprattutto molti frutti di mare, molluschi e crostacei – pure quelli di qualità: ostriche, aragoste, capesante. Ci sono però anche formaggi, crepes e frutta. E, ovviamente, il foie gras, il celebre fegato di anatra o di oca ad altissimo contenuto di grassi. Il dolce più rappresentativo, infine, è il buche de Noel, una golosa torta di cioccolato dalla forma di tronchetto, spesso decorata da un rametto di agrifoglio.

 

6) Cuba

Cuba si dà da fare, in cucina. I suoi piatti tradizionali, o almeno quelli che si imbandiscono a Natale, hanno l’aria di essere davvero squisiti. A L’Avana si gusta il Moros y Cristianos, un piatto dal nome evocativo con riso e fagioli, porcellini da latte arrostiti e una sorta di torrone chiamato, appunto, turron. I bicchieri sono riempiti di crema de vie, una crema molto dolce preparata con latte condensato, scorza di limone, cannella, rum, tuorlo d’uovo e sciroppo di zucchero.

 

7) Giappone

Il Paese del sushi, del ramen e di una serie infinta di pietanze soavi si è tristemente e completamente americanizzato. Il Natale giapponese si consuma tra pollo fritto, patate e pannocchie. Niente pesce, niente grazia nipponica. Il danno è stato fatto negli anni Settanta, quando il Paese ha cominciato a essere ossessionato dal pollo di KFC – il fast food -, tanto che, ancora oggi, le famiglie giapponesi prenotano nei locali della catena per festeggiare in famiglia.

 

8) Trinidad e Tobago

Insieme alle Fiji, Trinindad e Tobago sono la meta ideale per un Natale esotico – e goloso: qui la festività dura per ben 12 giorni consecutivi. Le pietanze sono preparate intorno alla metà di dicembre e continuano a essere sfornate – e mangiate – fino all’arrivo del nuovo anno. Le portate principali consistono di prosciutto affumicato, pani dolci fatti in casa, tacchino arrosto e torte tradizionali di frutta, lasciate nello sherry, nel vino e nel rum (sì, tutti e tre, in fila) per alcuni mesi (sì, mesi).

 

9) Islanda

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La cucina islandese è molto particolare e non è fatta per tutti i palati. Anche senza considerare la temibile carne di squalo. A Natale, comunque, non si mangiano pesci pericolosi, solo agnelli affumicati e pulcinelle di mare – quei simpatici uccelli dal becco arancione, clownesco -, pure affumicate. Tradizionalmente, il volatile si serve alla vigilia di Natale insieme a altri piatti tipici dell’isola, come le costolette di maiale sotto sale e servite con una salsa cremosa, verdure bollite, cavoli sottaceto e barbabietole. Per dessert si gustano biscotti di zenzero oppure, in alternativa, il pudding di riso, uva sultanina e cannella.

 

10) Polonia

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Un’atmosfera fiabesca contraddistingue la cena della vigilia di Natale, nota come Wigilia. Le famiglie, infatti, rompono il digiuno che hanno osservato nei giorni precedenti la festività. Appena vedono spuntare la prima stella, condividono una cialda dolce e si augurano il meglio per l’anno che sta per arrivare. A questo punto, si dà il via al banchetto – rigorosamente privo di carne. Si gustano aringhe, carpe, radici, crauti, composte di frutta e i pierogi, dei ravioli molto buoni serviti con panna acida. I dessert includono la makowiec, una torta con i semi di papavero, e biscotti al miele e zenzero. La cena natalizia dei polacchi è colma di riferimenti religiosi: prima di mangiare si pone sulla tavola uno strato di paglia, che simboleggia la mangiatoia, le portate presentate devono essere dodici, come i dodici apostoli e, infine, bisogna mettere un piatto in più, nel caso si presentasse un altro ospite.

 

11) Finlandia

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Il Natale finlandese è il giorno della Joulupöytä, letteralmente il “tavolo di Yule” – Yule è il solstizio d’inverno. Il banchetto prevede una portata principale, di solito prosciutto, salmone marinato, pesce affumicato o sottaceto, una casseruola di patate, di fegato, di carote e di rutabaga (un ortaggio). Ancora, c’è la Rosolli, un’insalata fatta di barbabietola rossa, carote, patate, mele e cetriolo, poi un’insalata di funghi e, in alcune zone, il karjalanpaisti, verdura e carne stufata servite in un recipiente bollente di ceramica.

 

12) Sud Africa

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Il Natale sudafricano è pieno di contaminazioni olandesi e inglesi, dato il suo passato coloniale. C’è però un inconveniente. I piatti tradizionali di Olanda e Gran Bretagna, infatti, sono studiati per climi freddi, ma il dicembre africano è come il nostro luglio. Un ottimo compromesso è stato però trovato con il braai, una sorta di grigliata fatta con il fuoco di legna. Vi si preparano carni di agnello, tacchino e persino di gamberetto.

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