Equilibrio e organizzazione

Ecco gli errori che dovete evitare per un menù di Natale perfetto

Ecco gli errori che dovete evitare per un menù di Natale perfetto
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Ebbene sì, siamo ufficialmente entrati nella settimana di Natale, quella che ci porta dritti dritti alla vigilia, ai regali da spacchettare (ma che prima vanno impacchettati, mannaggia), alle urla di gioia dei bambini, ai sorrisi fintissimi davanti all’ennesimo maglione regalato alla zia di cui non ve ne farete assolutamente niente e alle pantagrueliche mangiate. Proprio in questi ultimissimi giorni pre natalizi c’è un altro impegno di non poco conto: l’incontro con amici e amiche per scambiarsi gli auguri e i pensierini, magari davanti a una bella tavola imbandita per l’occasione. Tavola imbandita che significa solo una cosa: una cena da organizzare e cucinare, che vada bene per tutti i gusti e sia soprattutto natalizia. Capite bene (ma soprattutto sapete, ne siamo certi) che con tutti questi impegni, la trappolona è dietro l’angolo, con figuraccia culinaria annessa.

Per fortuna c’è chi di queste cose se ne intende e ha a cuore la nostra reputazione ai fornelli: la redazione di Dissapore, sito online specializzato in cucina e temi legati al mondo dell’enogastronomia, ha pensato di stilare un semplice vademecum dei 5 errori da evitare assolutamente quando preparate un menù per un evento di questo tipo. Sono consigli generali, adattabili un po’ a ogni cena, ma quanto mai indicati per quella di Natale, una delle più ostiche da organizzare e preparare. Le linee guida da seguire quando si stila un menù di questo tipo sono tre: essere invitante, non appesantire gli ospiti e lasciarvi il tempo di stare con loro. Tenendo bene a mente questi dogmi, scopriamo quali sono, secondo Dissapore, gli errori da evitare in un menù natalizio.

 

Ripetere i sapori

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Quando si preparano più portate (magari ci sono pure l’amico vegano e quello intollerante al lattosio a mandarvi ulteriormente in crisi), la ripetizione di ingredienti e sapori è dietro l’angolo. Con la logica conseguenza di stancare a velocità supersonica i palati e gli stomaci dei vostri ospiti, che vi lasceranno sul groppone una gran quantità di cibo non mangiato. La ripetizione, a tavola, viene rapidamente a noia. Senza contare che fa sospettare che non siate dotati di creatività. Basta poco, in effetti, per evitare fastidiose ripetizioni di sapori. Per ogni ricetta ci sono mille varianti e tra queste sicuramente ce n’è una che fa al caso vostro e del vostro menù.

 

Non conoscere i gusti dei commensali

A menu and knife and fork cutlery laid on a restaurant table

È vero, agli amici vogliamo bene, ma talvolta a tavola sono dei gran rompiscatole. C’è quello a cui non piace il piccante, quella che non mangia carne ma non va matta neppure per il pesce, quello che è a dieta perenne, e così via. Resta il fatto che una delle prime regole dell’ospitalità è conoscere i gusti dei propri ospiti e metterli a loro agio una volta seduti attorno alla nostra tavola. Fate dunque un’approfondita ricerca e poi studiate il menù perfetto. Non è una rottura, ma una bella sfida: così facendo si possono anche scoprire nuovi piatti o preparazioni. Se poi c’è quello o quella che nonostante le vostre domande (a cui aveva naturalmente risposto sempre che non c’erano problemi) scoprite poi non mangiare nulla, la soluzione è semplice: non invitatelo/a più.

 

Fare mix improbabili

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Ecco, qui la questione diventa spinosa. Perché la voglia di fare, spesso ci porta a strafare, dando vita a un menù che pare più che altro un banchetto di Trimalcione. Antipasto di cruditè di pesce seguito da lasagne alla bolognese; salame e formaggi della Val Brembana seguiti da un filetto alla Wellington. Ecco, no, meglio evitare. Non è questione di mixare pietanze diverse (tipo carne e pesce, che in alcuni menù possono tranquillamente andare a braccetto), quanto trovare un tono al vostro menù, un fil rouge. Come spiega Dissapore, un buon menù è armonico, segue una linea coerente e, se vuole mettere insieme terra e mare, lo fa con il criterio dell’intensità dei sapori. Tutto sta nella vostra abilità (e creatività) nell’abbinare sapori e ingredienti. Anche qui si tratta di una sfida divertente.

 

Preparare troppe portate (e troppi vini)

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Pensateci bene: da quant’è che non mangiate dall’antipasto all’ammazzacaffè? Alcuni non l’hanno neppure mai fatto. Oramai sono ben poche le persone che si ingozzano, sempre di più quelle che gustano e apprezzano ogni singola portata. Non importa quindi il numero di piatti che servirete ai commensali, ma la qualità e l’amore dietro ognuno di essi. La misura perfetta, in questi casi, sono quattro portate: antipasto, primo, secondo e dolce. Evitate di raddoppiare ogni portata, andate sul sicuro o al massimo preparate una serie di assaggi, soprattutto per l’antipasto. Tutti questi sapori, ovviamente, hanno poi il loro perfetto alterego enologico. Ma, come sottolinea Dissapore, offrire quattro bottiglie diverse, dall’antipasto al dolce, potrebbe creare problemi sia a voi, sia a chi non è abituato a bere e/o non ama mischiare. Se il menù è equilibrato, è facile trovare una bottiglia che si abbini bene al tutto, cambiando al massimo solamente per il dolce.

 

Non tener conto del tempo

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Poiché non siamo tutti quanti chef, e neppure al livello di un concorrente di Masterchef, preparare un menù del genere comporta una preparazione di non poco conto. Anche scegliendo ricette già collaudate il rischio che le preparazioni si accavallino e i tempi si dilatino è più che concreto. Preparazione, dunque, va a braccetto con organizzazione in questi casi. Dissapore ci offre uno schema perfetto da seguire per organizzare sin nei minimi dettagli la nostra cucina: scrivete tutte le ricette che volete fare; individuate poi i tempi morti (riposi, cotture in forno) in cui incastrare altre preparazioni e, di contro, i punti critici cui dedicare tutto il tempo e l’attenzione necessari. Stabilite anche tutto quello che potete preparare prima, dal sugo alla pulizia di pesce e ortaggi. Evitate soprattutto ricette che richiedano la vostra presenza finale ai fornelli per un tempo superiore ai 5 minuti: dovrete pur stare un po’ a tavola con i vostri amici, no? Ciò esclude automaticamente dai menù i risotti, ad esempio. Per fortuna sotto Natale sono più indicate le crespelle o dei classici cappelletti in brodo.

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