Edilizia, i ponteggi sono il nuovo rame: noleggiarli costa e in giro non si trovano
Gli effetti indesiderati del bonus edilizio, tra prezzi raddoppiati e l'importazione dai paesi dell'Est (a volte di articoli non a norma)
L'euforia della ripartenza e del Super Bonus 110 per cento, tra gli effetti indesiderati, hanno avuto quello di far aumentare il prezzo delle materie prime nel settore dell'edilizia. Già negli scorsi mesi si è avuta occasione di parlare dell'incremento delle spese nel procurarsi cemento, rame, acciaio e altri materiali da costruzioni, con il timore per diversi membri della categoria di non poter partire con le commissioni.
Come se non fosse sufficiente, adesso va ad aggiungersi l'ultima novità: il costo per il noleggio dei ponteggi, articoli che vengono fatti pagare a peso d'oro e ormai stanno diventando il nuovo rame.
Secondo un articolo apparso oggi (giovedì 4 novembre) del Corriere della Sera Bergamo, sulla base dei rilevamenti di Ance Bergamo la differenza nel costo, prima della frenesia edilizia e dopo, è evidente: i ponteggi poco tempo fa costavano 12 euro al metro quadrato, compreso montaggio-smontaggio e primo mese di utilizzo, mentre dal secondo si pagavano 1,50 euro euro in più al metro quadrato. Adesso, invece, si pagano 25 euro più 3 euro dal secondo mese: il prezzo è più che raddoppiato.
Volendo invece comprarli, si spenderebbero dai 65 ai 70 euro al metro quadrato, contro i 35 che si dovevano sborsare in precedenza. Le aziende produttrici per giunta faticano a soddisfare la domanda, per cui c'è chi cerca di procurarsela nel nuovo mercato nato nei paesi dell'Est, come la Romania, e in Turchia. I ponteggi provenienti da quelle parti, tuttavia, non sempre soddisfano i requisiti di sicurezza stabiliti dal Ministero del Lavoro e anche l'importazione con le spese burocratiche e legali diventano un ulteriore onere.
Il problema principale sta nel fatto che le imprese, con il Superbonus, devono stare dentro il Prezziario Dei con i clienti, anche per il costo dei ponteggi. Ma il listino è stato aggiornato l'ultima volta a luglio, quando questi costavano la metà, quindi gli edili rischiano di perderci ed è difficile capire quale sarà l'andamento dei costi per il futuro.