I consigli di Laura Adele Feltri. Tutti i segreti di un buon trilocale in città
Laura Adele Feltri, agente immobiliare, spiega le caratteristiche migliori di quello che è ancora l’appartamento più ricercato: «È importante che abbia un bel balcone da rendere verde come un giardino. Abbiamo bisogno di natura, la vicenda del Covid ce lo ha fatto capire bene»
di Luigi de Martino
Oggi entriamo nel mondo dei trilocali, un tipo di appartamento che si può definire “il classico”, adatto alle tante soluzioni, che vanno dal single fino alla famiglia con due figli. Ce ne parla Laura Adele Feltri, immobiliarista, esperta di legislazione in materia immobiliare.
Da oltre un anno stiamo vivendo molto di più nelle nostre abitazioni, rispetto a quella che era la normalità.
«Nella scelta delle abitazioni ho notato un maggiore pragmatismo. I clienti, quando visitano gli immobili non guardano tanto ai loro sogni, quanto alle necessità pratiche. Il lockdown ha evidenziato ciò che ci manca per avere uno stile di vita più sereno, ed è con questo atteggiamento che i clienti si approcciano alla ricerca di un affitto o un acquisto. I sogni fanno spazio a desideri che siano realizzabili».
La maggioranza delle famiglie vive in trilocali, ci descrive quali sono le caratteristiche di questo tipo di immobile?
«Con il termine tre locali si indica una abitazione con due camere da letto, oltre naturalmente a una zona giorno più i servizi. Quando noi agenti immobiliari parliamo di bilocale è che vi sia una camera da letto, trilocale quando vi sono 2 camere letto e infine con 3 camere si parla di quadrilocale. Ovviamente esistono anche i pentalocali dove troviamo fino a 4-5 camere. Le superfici, nel caso dei tre locali, variano dai 80 fino ai 125 metri quadrati, soprattutto a variare sono le zone di soggiorno e di servizi».
Ci può fare qualche esempio?
«Troviamo trilocali dove non esiste una vera e propria cucina, ma un angolo cottura che si affaccia sul soggiorno, oppure una vera e propria cucina abitabile separata dalla zona living più o meno ampia. Oggi, soprattutto nelle costruzioni nuove, i bagni sono due anche se piccoli. Una volta esisteva la stanza da bagno, oggi giorno si lascia spazio a una lavanderia-bagno e al bagno padronale dove generalmente c’è solo la doccia. Anche i ripostigli fanno variare le metrature, si trovano soprattutto nelle case da ristrutturare di una trentina di anni fa».
Quindi la maggior parte delle famiglie ha bisogno di due camere da letto?
«Sì, partendo dalla coppia consolidata a quella dove vi sono uno o due figli. Il resto della casa è scelto in base allo stile di vita. Principalmente ho notato che le persone tendono a prendere come riferimento la casa dove sono cresciuti da bambini. Chi di noi era abituato a fare i compiti mentre la mamma cucinava, sceglie cucine ampie dove poter seguire i figli; chi ha sempre vissuto la cameretta come un rifugio cercherà una casa dove ricreare questo ambiente di accoglienza. Certamente oggigiorno è tornato in auge lo “studiolo” soprattutto adesso, quando molti lavorano da casa, o dove i figli seguono la didattica a distanza».
Quindi sono più apprezzate le metrature intorno ai 125 metri quadri?
«Decisamente sì, la scelta ricade su immobili anche datati dove è più facile trovare trilocali con queste metrature. Oltretutto gli incentivi per la ristrutturazione rappresentano un’opportunità interessante per queste abitazioni perché c’è il vantaggio di ottimizzare gli spazi, con un gioco di equilibri dove lo spostamento anche minimo di una parete è in grado di restituire spazi mancanti».
Ci può fornire alcuni esempi?
«Le due grandi stanze matrimoniali che si usava avere in passato, ora possono diventare due stanze da letto con un bagno interno o una cabina armadio che le serva entrambe o ancora possono essere due camere con uno studiolo. Oggi giorno con un bravo architetto d’interni, si possono creare mille case una diversa dall’altra partendo dalla stessa metratura. La casa diventa “sartoriale”, dove ciò che è primario è uno stile funzionale a chi vi abita».
Quali sono le altre caratteristiche importanti oggi nei trilocali?
«Innanzitutto è sparito l’ingresso, che una volta si trovava in ogni immobile. Il rispetto per i padroni di casa imponeva di restare in questa parte della casa per essere indirizzati in una stanza scelta da chi vi abitava. Ricordo ancora che da mia nonna, a seconda dell’amicizia, più o meno consolidata, accoglieva le persone in sala o in soggiorno, ma mai in cucina che rimaneva un luogo sacro, dove era custodito il suo sapere culinario. Oggigiorno il bagno è diventato un luogo di vero e proprio ristoro per l’anima oltre che per il fisico, quindi lo si vuole con la doccia piuttosto ampia, le vasche da bagno sono desiderate per lo più da chi ha bimbi piccoli per la maggior facilità nel lavarli. Una piccola lavanderia è il sogno di molti, possibilmente con “asciugabiancheria” perché i balconi, altri ambienti molto richiesti, sono diventati spazi vivibili e anche ornamentali».
In effetti sono molti anni che non si vedono più i panni stesi sui balconi...
«Purtroppo dobbiamo dire grazie all’inquinamento atmosferico: i panni risulterebbero più sporchi che prima del lavaggio. Io sono una grande sostenitrice dei balconi fioriti, credo fermamente che anche chi non possiede il pollice verde possa addobbarlo con piante resistenti come le sempreverdi; anche i rampicanti sono ottimi. Questo perché una palazzina con balconate fiorite, regala un aspetto più gradevole allo stabile. Un insieme di colori uguali lo rende più armonioso alla vista e ne decreta un incremento di valore, a volte palazzine con facciate curate divengono tristi per incuria... così chi compra un appartamento è subito portato a vederne il lato brutto, mentre con un po’ di accortezza, tutto diventerebbe più grazioso».
Cosa si sente di consigliare a chi cerca un trilocale?
«Senz’altro di comprare un’abitazione dove usufruire dei tanti bonus fiscali che oggi danno il vantaggio di un grande risparmio; inoltre suggerisco di avere un giardino privato o condominiale ben curato con posti auto perché in città sono fondamentali. Nel caso di trilocali datati, consiglio un intervento di recupero che inserisca un secondo bagno, magari anche uno studiolo o una lavanderia».
Mentre nelle abitazioni di nuova costruzione?
«Il compratore dovrebbe spiegare le sue esigenze al costruttore (per esempio la luminosità, l’esposizione, il piano) e con l’aiuto di un progettista di interni valutare la migliore distribuzione degli spazi. Io amo sempre meno le pareti in cemento, credo che l’utilizzo di porte scorrevoli, vetrate e armadi che fungono anche da porte per accedere da una stanza all’altra, siano soluzioni innovative, economicamente vantaggiose e in caso di necessità facilmente rimovibili. I muri si abbattono, i mobili si smontano. Consiglio, dove sia possibile, di cercare una casa con veranda o un balcone. Cercare una palazzina dove lo spazio verde sia ben usato. Altra particolarità che sono sicura renderà migliore la palazzina è inserire delle fioriere su tutti i balconi. Il verde è davvero importante oggi, abbiamo bisogno di vivere in ambienti sempre più in armonia con la natura, la vegetazione è fondamentale. Non se ne può più di città grigie di cemento».