Le 10 bici più belle del mondo
Il mercato non conosce limiti. Per qualsiasi categoria di oggetti si può arrivare a spendere cifre folli, basta poterne disporre. Nello specifico, stiamo parlando in questo caso di biciclette. Tornate di moda alla grande da ormai qualche anno, rappresentano un vero e proprio microcosmo per appassionati, fatto di modelli super tecnologici e parimenti costosi. La più cara di tutte è italiana (non avevamo dubbi): la Engeenius Cykno, con ruote in fibra di carbonio e motorino elettrico, costa 22mila dollari; più di molte automobili. Ne ha parlato qualche tempo fa Repubblica e la notizia è stata ripresa da Dagospia. In generale, il mercato delle bici è florido e in crescita; dal 1950 al 2007 è quadruplicato, mentre quello delle auto è solo duplicato. I politici e gli amministratori se ne sono accorti e stanno prendendo decisioni a favore di questo mezzo di trasporto ecologico: Sadiq Khan appena diventato sindaco di Londra ha deciso di ampliare le piste ciclabili. Oppure la città di Oslo, che dal 2019 bandirà le automobili dal centro. Quali sono allora le bici più belle per muoversi in queste città in futuro un po’ meno intasate dal traffico automobilistico? Eccole, ce le suggerisce la BBC.
Bsg Wood Duomatic
Foto di BSG Bikes.
È francese, composta da parti di metallo e altre di legno. Decisamente un modello per dandy, che vogliono farsi notare non solo per la prestanza atletica (si fa per dire) dell’andare in bici, ma anche per i gusti estetici raffinati. Come per tutto ciò che assomiglia all’arte, i costi non sono esigui: 3190 euro.
Pashley Parabike
Foto di Pashley Cycles.
Eleganza e tradizione inglesi. L’azienda che la produce è molto antica: esisteva già ai tempi di Giorgio V (1865 – 1936). È una bici che sa di storia, essendo ispirata a un modello della seconda guerra mondiale, che i paracadutisti britannici utilizzarono durante la liberazione della Francia occupata dai nazisti. 545 sterline di puro stile british.
Vanmoof S Series
Foto di Vanmoof.
Olandese, ha un’estetica quasi da giocattolo (tipo meccano), ma adotta materiali duri e linee spezzate. La tecnologia è di prima qualità, con un cambio a otto rapporti per le salite e dei freni a disco molto potenti. È pensata per un uso da pendolare, ma rappresenta sicuramente il segmento più costoso di questa tipologia. Ci vogliono infatti circa mille dollari per acquistarla.
Donky Bike
Foto di Donky.
Prodotta anche questa in Inghilterra, ma diversissima rispetto alla precedente. Si ispira infatti alle BMX, le bici da cross. Il suo design davvero fresco e innovativo le è valso una candidatura al premio annuale del Design Museum di Londra. Perfetta se dovete trasportare grossi scatoloni o anche solo la spesa; non per niente si chiama «bici asino». 499 sterline.
Viks Steel Urban Cycle
Foto di Viks.
Estone, è un altro mezzo dalle linee parecchio ambiziose e innovative. In sostanza, la bici è fatta dal solo tubo su cui poggia il sellino, piegato a dovere per comporre il telaio. Ad esso è stato aggiunto soltanto un altro tubo, per lo sterzo. Può essere usata per correre o per passeggiare, ma il costruttore sconsiglia la seconda ipotesi, vista la durezza dei freni. I prezzi variano a seconda della configurazione, ma siamo intorno ai 2mila euro.
GreenChamp Original
Foto di GreenChamp Bikes.
Ci spostiamo a Singapore. Ecco il mezzo per gli ambientalisti attenti anche al portafoglio: una graziosa biciclettina per bimbi fino a 5 anni, fatta quasi interamente in bambù. Secondo i produttori, aiuta a sviluppare la fiducia nei più piccoli, rispetto alle normali biciclette di metallo. In effetti il legno è un materiale rassicurante. 165 dollari.
Cherubin Humming Bird
Foto di Cherubim.
La bici del Sol Levante. Il fornitore lavorò con la squadra del Giappone alle Olimpiadi del 1968; la Humming Bird è una bici da corsa con una linea che non si può non definire artistica. Ricorda molto il design di tanti mezzi di trasporto futuristici presenti nei manga, i fumetti giapponesi, o negli anime, i cartoni animati. Ma questa è molto più bella; elegante e leggiadra quanto il colibrì, da cui prende il nome. Non ha prezzo.
Faraday Porteur
Foto di Faraday Bikes.
Bicicletta a stelle e strisce, elettrica; bella, strana, cool. Unisce l’estetica curata di una francese e la funzionalità pratica della Donky Bike (o quasi). Vincitrice di premi, rappresenta il fiore all’occhiello dell’azienda: 8 diversi rapporti, cinghia di trasmissione in carbonio, parafanghi in bambù e la classica linea della casa Faraday. Viene consegnata già assemblata. Senza accessori viene 3.499 dollari.
Engeenius Cykno
Foto di Engeenius.
Quando si tratta di stile e prezzi, non ci batte nessuno. Telaio monoscocca, ruote e forcelle realizzate con un composto di fibra di carbonio; nonostante i molti elementi elettrici presenti, mantiene un peso moderato, di circa 26 chili. La sezione centrale è rivestita in pelle: contiene un motore elettrico da 250 o 500 watt, delle batterie al litio e un caricabatterie di bordo. Una ricarica completa da una presa domestica richiede 4 ore e consente di fare un gran bel giro, di quasi 60 chilometri.
World Bicycle Relief Buffalo
Foto di World Bicycle Relief.
C’è anche la bici africana. Bella, ma meravigliosa soprattutto nella sua funzione sociale. Dal 2005 ad oggi ha permesso a oltre 160 mila persone dell’Africa rurale di avere un mezzo di trasporto, dando anche lavoro a circa 850 meccanici. L’impatto virtuoso si è avuto anche in termini di educazione dei bambini: andando a scuola in bici, 22mila alunni si sono aperti una possibilità in più di vivere una vita migliore. Le ricerche dicono infatti che un anno di scuola in più aumenta del 25 percento le possibilità di vivere dignitosamente, per una bambina africana.