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L'enigmistica, elisir per il cervello e intramontabile passatempo estivo

L'enigmistica, elisir per il cervello e intramontabile passatempo estivo
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Passano le estati, cambiano le mode, arrivano passatempi sempre nuovi. Ma una costante resta, impermeabile ad ogni novità: l’enigmistica. Se i giornali arrancano, se i tablet in spiaggia sono più numerosi delle pagine di carta, le griglie in bianco e nero dei cruciverba o dei sudoku sembrano non conoscere mai crisi. Sono elementi famigliari che continuano a scandire il tempo estivo, comunicando una dimensione di meravigliosa rilassatezza: agosto è la stagione in cui anche l’intelligenza si può permettere il lusso di esercitarsi su cose del tutto inutili. O a risolvere problemi che se anche restano non risolti non crolla il mondo.

L'insuperabile Settimana EnigmisticaNon solo. L’enigmistica è più forte del tempo e ci impone esperienze che nella vita abbiamo quasi dimenticato: relazionarci con la carta, con la gomma e con la matita. Come raccontano dalla redazione del giornale faro, La Settimana Enigmistica, per fare i cruciverba i computer non servono e gli strumenti tradizionali di un secolo fa sono ancora insostituibili. Sui tavoli i redattori lavorano in perfetto silenzio e solitudine come vecchi amanuensi. I dati di vendita del settimanale leader sono segreti, ma da quanto si sa sono sempre impressionanti: l’unica testata che la casa distributrice, la Sodip, diffonde in tutti i punti vendita italiani (oltre 30mila).

 

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Un elisir per la mente. Risolvere cruciverba non è solo un passatempo che tiene attivo il cervello. Come ha riferito Sandro Iannaccone, giornalista scientifico, sul sito Galileo 2.0,  un’équipe di scienziati della University of Exeter ha esaminato, tramite un test online, gli effetti dell’enigmistica sulla salute del cervello, arrivando a questa conclusione: «Le funzioni cerebrali degli incalliti solutori di parole crociate sono equivalenti a quelli di persone che hanno dieci anni meno di loro – almeno rispetto alla velocità di ragionamento grammaticale e all’accuratezza della memoria a breve termine». L’enigmistica, insomma, equivarrebbe a una sorta di elisir di giovinezza per la mente: «Abbiamo trovato una relazione diretta tra la frequenza di esecuzione delle parole crociate e velocità e accuratezza di prestazioni in nove diversi test cognitivi. Ora vogliamo comprendere se attività simili possano essere d’aiuto anche nel contrastare l’insorgenza delle demenze: sappiamo che molti dei fattori di rischio correlati allo sviluppo di demenza sono prevenibili, e vogliamo capire quali stili di vita possono fare la differenza nell’aiutare le persone a mantenere in forma e salute il proprio cervello».

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L'esperto in materia. In attesa che arrivino altri risultati a confermarci sugli effetti benefici delle parole crociate (non tutti gli studiosi sono così convinti), possiamo seguire i consigli del più grande esperto di enigmistica in Italia, Stefano Bartezzaghi (erede di una dinastia, il padre era a sua volta un esperto, il fratello è condirettore della Settimana Enigmistica). Bartezzaghi, che tiene un popolarissimo cruciverba estivo su Repubblica, è autore di tanti libri dedicati allo studio e al ragionamento sui giochi di parola. La sua storia dei cruciverba è un testo affascinante (L’Orizzonte verticale, 2007) ma è intrigante anche il più recente, Parole in gioco. «Non c’è lingua e non c’è epoca in cui non si sia giocato con le parole», spiega Bartezzaghi. «Troviamo giochi linguistici nei testi più solenni di religioni, letterature, filosofie. Dall’enigmistica alla pubblicità, dalla satira ai tweet, la lingua mette in gioco le parole in modo che ci avvincano ancora prima che convincerci».

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