Mattia Salvi di Stezzano lancia Aryel, tecnologia del futuro che aumenta la realtà
Sta muovendo i primi passi la startup che condivide con Leonardo Persico e Luca Petri. Questa tecnologia consente di inquadrare un oggetto con un qualsiasi dispositivo e di visualizzare informazioni aggiuntive, aprendo così infinite possibilità
di Onofrio Zirafi
Quei primi passi che profumano già di scatto bruciante: quelli che proprio in questi giorni sta muovendo Aryel, neonata startup che si occupa di “realtà aumentata”, ovvero di contenuti olografici sovrapposti a un oggetto fisico. Rappresentato da un simpatico avatar monòcolo proveniente dallo spazio, il progetto deve la sua paternità a un terzetto composto da Mattia Salvi, Leonardo Persico e Luca Petri.
Vi ricordate il successo riscosso qualche tempo fa dal videogioco free-to-play Pokémon Go? Ecco, si basava proprio sulla realtà aumentata geolocalizzata con GPS: un applicativo per iOS e Android che permetteva di “catturare” gli arcinoti mostriciattoli giapponesi passeggiando comodamente nel cortile di casa, o in un parco o al supermercato. Applicata a un contesto più commerciale, questa tecnologia consente – ad esempio – di inquadrare un oggetto con un qualsiasi dispositivo e di visualizzarne contemporaneamente alcune informazioni aggiuntive come prezzo, produttore, data di manutenzione etc.
«Aryel nasce dalla consapevolezza che, fino a oggi, la realtà aumentata è rimasta una tecnologia ben lontana dall'essere accessibile a tutti. Solitamente le aziende che vogliono esplorarne le possibilità si affidano infatti a società esterne, ma andando incontro a costi elevati, poiché maneggiarne i contenuti richiede skills tecniche molto specifiche e la conoscenza di tecnologie immersive. Con la nostra piattaforma, invece, non solo è possibile realizzare (e all'occorrenza modificare) in autonomia il proprio lavoro, ma è anche possibile analizzare i dati ottenuti dalle proprie campagne, come il numero di utenti, la zona geografica e il dispositivo utilizzato», ci spiega lo stesso Salvi, intraprendente stezzanese classe ’96, che già nel 2016 si era fatto notare per il progetto Ladybug.
In primo piano anche la duttilità di una piattaforma che si propone a qualsiasi categoria di business: «Dalle aziende strutturate ai punti vendita, dai ristoranti ai musei: la realtà aumentata è in grado di collegare il mondo fisico con quello digitale, l’ambito offline con quello online, in modo molto semplice e intuitivo. Una volta creata l’esperienza, basterà accedere al relativo link associato e inquadrare un logo, un’immagine, un prodotto o semplicemente aprire la fotocamera, per visualizzare i contenuti che l’azienda ha deciso di condividere: visionare dei video informativi, visitare il sito aziendale, sfogliare un catalogo, acquistare il prodotto sulla piattaforma e-commerce, magari approfittando di promozioni dedicate. Sono solo alcune delle infinite possibilità a disposizione del cliente: questa tecnologia potrà essere una costante della sua quotidianità. Più in generale la realtà aumentata può rappresentare la nostra bussola in un mondo dove spesso il sovraccarico di informazioni ci disorienta, una corsia preferenziale per ottenere nel modo più immediato possibile il contenuto di cui abbiamo davvero bisogno».
Aryel è stata presentata ufficialmente il mese scorso a coronamento di un lavoro di ricerca e sviluppo durato quasi un anno, dove i tre giovani fondatori si sono avvalsi anche del contributo di Alberto Savi (grafico) e Maria Bellotto (content strategist). La neonata piattaforma debutterà poi sul mercato nel giugno 2020 in occasione di un’importante fiera di settore, ovvero il Web Marketing Festival di Rimini (previsto nei giorni 4, 5 e 6 giugno 2020). Ancora il co-fondatore Salvi, infine, sottolinea il carattere avanguardistico del progetto sviluppato dal suo team: «Ci inorgoglisce constatare che in Europa siamo i primissimi a offrire questo tipo di soluzione “chiavi in mano”; al momento i nostri principali competitor di settore si trovano entrambi nella Silicon Valley nel Sud della California. E, nel nostro piccolo, vogliamo dimostrare che anche in Italia, in fatto di innovazione, non siamo da meno. Le prospettive nel breve termine? Nel primo anno, oltre a concentrarci sul mercato italiano che risulta a oggi uno dei più avanzati a livello di marketing digitale, punteremo anche sul Regno Unito che detiene una quota pari al 9 per cento del mercato globale della realtà immersiva».