Non si ferma il boom delle biciclette: se ne trovano poche e i prezzi sono decollati
È cominciato tutto con il bonus deciso dal governo dopo la prima ondata della pandemia, ma poi la corsa all'acquisto non si è più fermata
di Angela Clerici
Il futuro è la bicicletta. Che non inquina, che ci tiene in forma, che elimina il traffico dalle città. A trovarle, però, le biciclette. Dice Antonio Pesenti, dello storico negozio di biciclette nato in piazzetta Santo Spirito e che oggi si trova in via Fantoni, all’incrocio con via Angelo Mai: «Un momento così non l’ho mai vissuto, non c’è mai stato, il prezzo delle biciclette è schizzato in alto, da qualche mese. Per la verità, è cominciato tutto con il bonus deciso dal governo dopo la prima ondata della pandemia. È stato un successo incredibile, la gente ha svaligiato i negozi di biciclette, le abbiamo finite tutte, non se ne trovavano più, nemmeno nelle fabbriche. È un fenomeno partito con il bonus, ma che poi è continuato. È come se quei due mesi passati chiusi in casa avessero fatto esplodere la voglia di pedalare. Insomma, la domanda ha di gran lunga superato l’offerta e le aziende sono andate in crisi. Il primo risultato è stato che le biciclette non si trovano, il secondo è stato che i prezzi sono saliti».
Infatti, si può parlare di un caro biciclette. Un bene il cui costo era andato sempre scendendo negli anni, almeno per la fascia economica. Dice il titolare dell’officina di Redona, a due passi dalla parrocchia, ciclista che vende marchi italiani come Torpado di Padova: «Non parliamo delle biciclette di fascia alta, quello è un altro discorso e negli anni i prezzi delle “specialissime” sono sempre saliti. Ma nella fascia economica, la bicicletta era diventata un bene sempre più accessibile. Oggi è difficile tenere a bada i prezzi. Ed è difficile anche reperire i pezzi per costruire le bici: i produttori si arrangiano mettendo insieme componenti a volte improbabili, bisogna prestare attenzione».
Se una bici da donna senza cambi poteva venire acquistata a fine 2019 a 120 euro, oggi ce ne vogliono almeno 170. Parliamo di bici economiche comunque di livello accettabile nei componenti. Le biciclette da città di fascia media due anni fa le si trovava a 280-300 euro, oggi ce ne vogliono almeno cento in più. Parliamo di biciclette con telaio in alluminio, sette rapporti dietro e due davanti. «È così - dice Antonio Pesenti. - Ma il problema è che, a parte l’aumento dei costi, è difficile trovare le componenti per assemblare la bicicletta».
Negli ultimi mesi, i problemi hanno riguardato soprattutto le biciclette elettriche. Mentre per le componenti tradizionali si sconta un aumento dei prezzi delle materie prime, ad esempio l’alluminio, per il resto la scarsità dell’offerta è data proprio dalla grande richiesta. (...)