Pazze corse all'uovo

Pensieri segreti di una commessa Le scene dei giorni di Pasqua

Pensieri segreti di una commessa Le scene dei giorni di Pasqua
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Come tutti gli anni, Pasqua è arrivata e passata. Come non accorgersene, visto che le uova erano esposte praticamente contemporaneamente alle chiacchiere di carnevale? Le uova sono certamente il dolce più gettonato e ogni bambino ne riceve in questo periodo almeno quattro o cinque. La varietà è veramente infinita, e ora che Pasqua si avvicina inizia la corsa all’ultimo uovo.

La caccia all’ultimo uovo. Le madri previdenti hanno già incamerato le uova giuste settimane orsono e guardano quindi con superiorità le sprovvedute che si apprestano a fare i loro acquisti. C’è infatti una fetta di popolazione, prevalentemente padri (ma anche qualche madre ritardataria), parenti lontani invitati a Pasqua e fidanzati, che all’ultimo minuto si rendono conto che la quaresima è finita e bisogna quindi dare sfogo alla voglia di cioccolato. Le commesse hanno esposto ogni articolo al cacao che hanno a disposizione, i bancali con le uova invadono ogni metro quadro del supermercato, specialmente gli ingressi. In prima file le Kinder In prima fila le uova per bambini, dalle immancabili Kinder alle marche cinesi con dinosauri deformi stampati sulla carta. Nelle file retrostanti le uova per signora, che promettono diamanti e scintillanti gioielli dalle reali fattezze di un braccialetto di caramella.

 

 

Inizia così la caccia all’uovo. Ogni genitore degno di questo nome sa perfettamente che se il figlio non riceverà proprio la marca di cioccolato che ha chiesto, questa sarà una Pasqua di lagna e insurrezione. È quindi ben determinato a scovare un uovo Kinder/Winx/Barbapapà/ Turtles/Spiderman, anche se fosse l’ultimo sulla terra e dovesse combattere fino alla fine come l’Highlander. In questi ultimi due giorni noi commesse avviamo un racket di scommesse su chi resterà senza trofeo pasquale e dovrà quindi subire i capricci del pargolo scontento.

Lo smarrimento dei maschi. Sono quasi sempre i papà a perdere, mi dispiace dirlo. Sono caotici e hanno la difficoltà di genere, di cui vi ho già parlato, a individuare un oggetto all’interno di uno scaffale con più di due ripiani. Figuriamoci trovare un uovo in mezzo a tutti quei ciuffi di carta colorata che sono anche stati messi in disordine dai clienti. Certo, cercare l’uovo della Barbie in mezzo a quelli dell’Inter non è una mossa così opportuna. Anche i fidanzati non se la cavano granché bene; perdonateli se anche quest’anno non vi regaleranno l’uovo Swarovski che desiderate, ma era rimasto solo quello di Peppa pig.

 

 

Quelli dell'ultimissimo minuto. I miei preferiti comunque sono quelli che arrivano il giorno prima, alle ore 20, con pretese come: «Scusi, io avrei bisogno di cinque uova delle Winx per le mie figlie gemelle». Attorno a quest ’uomo, il deserto. Scaffali vuoti, uova di dubbia provenienza, altri padri smarriti e qualche carta sfatta. Cosa le fa pensare che se alla Vigilia di Pasqua io avessi ancora qualche uovo nascosto, non stessi correndo a prenderlo? Pensa forse che gestisca una compravendita illegale di prodotti pasquali e che quindi basti avvicinarsi a me con fare guardingo per farsi aprire un caveau di cioccolato? La domanda può essere posta in modo anche più originale: «Scusi, mi servirebbero dieci uova della Lindt, ma qui ne vedo solo uno rotto. Può andare a prendermeli di là?». “Di là” per il cliente medio è luogo mistico e magico dove tutto può essere trovato e all’occasione anche prodotto in base alla richiesta del momento. Eppure nemmeno questa dimensione alternativa potrà salvarci dal fatto che la vigilia di Pasqua non ci sono più le uova che potevate comprare un mese fa. Vi toccherà ripiegare su uova di infima categoria, che promettono sorprese stupefacenti e contengono invece una forcina per capelli, un ciondolo di plastica o un portamonete di similpelle con la cerniera rotta.

 

 

Una buona notizia per voi. Comunque ho anche una buona notizia per voi. Nel caso riusciate a essere creativi, esistono molte alternative all’uovo che potrete spacciare come il non plus ultra della Pasqua. Guardatevi attorno, ormai hanno “cioccolatizzato” ogni oggetto. Conigli e papere a parte, l’intera fattoria è stata ricoperta di cacao. E se gli animali non vi bastano, abbiamo un corredo di oggettistica notevole. Dalla campana al calice di Cristo, ogni suppellettile pasquale che vi possa venire in mente ce l’abbiamo. In ogni caso, siate sereni, perché certamente qualche parente previdente avrà fatto incetta di uova. Potreste sempre riacquistare l’agognato uovo di Masha e Orso sottobanco da vostra suocera, per esempio.

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