Pensieri segreti di una commessa L'uomo nel reparto igiene intima
Non potevo non soffermarmi su di lui, l’inviato speciale che vaga per le corsie dei nostri supermercati. Ha difficoltà nel reperimento di scatole di tonno, detersivi o zucchero, ma, una volta imboccata la corsia giusta, poi ce la fa. Certo, al marito che fa la spesa resta sempre una sibillina incertezza sulla marca. Sarà la mozzarella giusta? E se poi non azzecco la marca della pasta? E se prendo la passata di pomodoro sbagliata? Sono risposte da cui può dipendere la tranquillità coniugale. Ma c’è un reparto che mette veramente a dura prova l’inviato maschio al supermercato. Igiene intima.
Le incredibili strisce depilatorie per lei. Quando sulla lista della spesa appaiono le voci “assorbenti” “ceretta” o “sapone intimo”, lui è terrorizzato. Prima passa due o tre volte avanti indietro, sperando che nel frattempo le voci si cancellino dalla sua lista. Il miracolo non avviene e quindi è costretto poi a varcare la soglia. Si avvicinano quatti e con gli occhi bassi, fissando il foglietto che nel frattempo ha acquisito più pieghe di un origami. La prima parola è “strisce depilatorie bikini”. La decrittazione potrebbe già essere ostica, queste tre semplici parole contengono miriadi di informazioni sconcertanti: - la depilazione come alternativa alla rasatura; - strisce di cera magiche che si vendono già pronte all’uso; - bikini, che è addirittura una metonimia indicante più parti del corpo su cui applicare la nostra cera. Ma è così che l’uomo viene a conoscenza dei misteri della natura. Fissa per un quarto d’ora la porzione di scaffale dedicato ai prodotti per la depilazione; viene istruito e illuminato sui segreti del corpo femminile, visto che ci sono più opzioni depilatorie che capelli sulla sua testa. Ebbene sì, le donne si devono depilare per essere lisce. So che è sconvolgente accettarlo, ma spero anche che ciò vi alleggerisca il gravoso officio della spesa. In fondo, state comprato una ceretta anche per voi stessi. Con cautela quindi l’inviato depone le strisce nel carrello e passa avanti.
L'irricordabile sapone intimo. La seconda voce impegnativa è “sapone intimo”. Qual è il sapone che sta appoggiato sul bidet? Eppure è lì tutti i giorni, nel bagno che frequentate anche voi. Ma niente, non c’è verso di ricordare la marca, che ovviamente non è scritta sulla lista. Sarebbe troppo facile. Già provato dalla scelta della ceretta, l’inviato non ci riflette poi molto. Tanto un sapone vale l’altro, pensa l’uomo vero; queste sono fissazioni da donne, ché lui si laverebbe il sedere anche con lo Svelto, che sgrassa meglio. Afferra un sapone a caso e lo depone nel carrello. Ma poi ci ripensa. Forse quello che hanno a casa ha l’etichetta rosa. Almeno può cercarne uno dello stesso colore, così può sembrare uno sbaglio più credibile. Ne prende un altro, ma gli sembra di ricordare che usano quello con il dispenser. La scena da disturbo maniacale si ripete per una decina di volte, il marito inizia a sudare e alla fine torna a prendere il primo flacone che aveva scelto, consapevole che tanto avrà sbagliato.
Il terrore assorbenti. In fondo alla lista però, rimane ancora “assorbenti”. Quando lui legge quella terribile parola, viene assalito da un brivido primordiale. L’antica legge della foresta proibisce ai mariti di imparare alcunché riguardo al ciclo mestruale, augh. Inizia a guardarsi in giro nervosamente, convinto che se il capo tribù lo vedesse nel reparto igiene intima lo scaccerebbe dal branco dei maschi alfa. E così il marito abbattuto si dirige verso il temuto scaffale assorbenti. La commessa, che in tutto ciò ha seguito attentamente il disagio maschile, capisce sempre quando è il momento critico. E ovviamente si avvicina, per gustarsi meglio la disfatta. Non è facile, lo capisco. Davanti al vasto assortimento persino io fatico ad orientarmi. Con ali, senza ali, anatomico, anatomico con ali, anatomico notte con ali, sottile, sottile ma molto assorbente, sottile copri odori, notte con ali, giorno per tanga... E non addentriamoci poi nell’oscuro mondo dei tampax, per carità. Nel frattempo l’inviato speciale evita accuratamente di incrociare lo sguardo della commessa che sistema il reparto, che notoriamente è parente della gorgone. Non può chiedere consiglio al nemico in una materia in cui non può vincere. Tuttavia viene incalzato, e lei chiede: «Ha bisogno di qualcosa?». «Mi serve questo – dice con gesto vago sperando che la commessa se ne vada – Per mia moglie, eh». Grazie, se non me l’avessi precisato avrei immaginato te con degli assorbenti, che ne so, sotto le ascelle. «Flusso abbondante, notte, sottili, coprislip?». Lui, pensando si tratti di una formula magica contro la sua virilità, afferra il primo pacco che trova e fugge col suo carrello. La nostra commessa-vestale fa spallucce. Sua moglie userà dei Tena Lady questo mese.