Michelle senza velo in Arabia non è né oltraggio né coraggio
Il presidente americano Barack Obama e consorte qualche giorno fa hanno fatto visita al nuovo re saudita, Salman. Al di là delle cose che i due si sono detti, probabilmente hanno parlato di petrolio e di alleanze varie, quello su cui tutti si sono soffermati è stato l’abbigliamento della First Lady della Casa Bianca. Pantaloni neri per nulla attillati, casacca morbida blu elettrico lunga fino a metà coscia, e sopra a tutto una giacca-camicia in una fantasia sgargiante bluette, bianca e nera che arrivava sotto al ginocchio. Pennellate di colore che formavano un disegno che ricorda una foglia. Tutto in seta. Pochi gioielli, tra le mani una piccola clutch nera, trucco sobrio e capelli in piega perfetta, che solo i refoli di vento all’aeroporto hanno saputo leggermente scompigliare.
Le polemiche su internet. In rete - twitter ormai è diventato il termometro di ogni sentimento più o meno collettivo - il popolo del cinguettio si è scatenato e gli internauti si sono divisi in due categorie: chi gridava all’oltraggio, chi al coraggio. Ma come? La first lady più importante al mondo si presenta in un Paese musulmano a capo scoperto e con un abito colorato quanto l’etichetta saudita prevede che le donne indossino la tradizionale tunica nera, l’abaya, e soprattutto il velo che copra i capelli. I più attenti hanno anche fatto notare che in passato la first lady abbia indossato il velo per la visita a Papa Benedetto XVI e in Indonesia, nel 2009 e nel 2010. Ma in quelle occasioni l’incontro non era con leader politici, ma religiosi.
Il video (falso) di Michelle oscurata. Addirittura c’è chi ha postato in rete un video che mostrava come la tv araba abbia oscurato l’immagine della signora Obama. Tutti i media lo hanno ripreso e rilanciato, sottolineando come Michelle abbia infranto il protocollo. Salvo notare che il Washington Post ha smentito ogni cosa e ha spiegato che il video era un falso. Basta andare sui siti della tv dell’Arabia Saudita e vedere le immagini dei tg, perfettamente nitide, senza tagli o oscuramenti di volti. Tutt’altro: si vedono i presenti, tutti uomini, stringere la mano prima al marito e poi a lei, che sta alla sua destra. Certo, un po’ di imbarazzo quando il portellone dell’Air Force One si è aperto c’è stato, ma va notato che nessuna delle donne della delegazione americana, composta da 27 persone, indossava il velo.
La precisazione del Guardian. A sgomberare il campo da ogni equivoco è però l’autorevole giornale inglese The Guardian, che spiega come il gesto di essere a capo scoperto di Michelle non abbia violato alcun protocollo. Soprattutto la signora Obama non è la prima donna occidentale che si è recata in visita ufficiale in Arabia Saudita a presentarsi a capo scoperto. Prima di lei altre first lady e personaggi di rilievo come Hillary Clinton e Condoleeza Rice. Anche se l'ufficio di Michelle ha rifiutato di commentare, il portavoce della Casa Bianca, Eric Schultz, nel corso di una conferenza stampa ha dichiarato: «L'abbigliamento che la first lady indossava in questo viaggio è coerente con ciò che le first lady hanno indossato in passato». In linea con i protocolli diplomatici americani stabiliti già da tempo. Shultz ci tiene a precisare che anche la cancelliera tedesca Angela Merkel non indossò il velo quando fece visita al sovrano saudita. In quelle occasioni, però, nessuno si è mai scandalizzato.
Nessuna offesa al protocollo, quindi, anche perché Michelle non mostrava né braccia né gambe scoperte, e niente di inappropriato secondo il Guardian, che spiega che “nonostante tinte vivaci della sua giacca, l'abito era rispettoso e modesto, con neanche una clavicola in vista, abbigliamento apparentemente adeguato a rendere omaggio al monarca defunto dell'Arabia Saudita, re Abdullah”.
I non diritti delle donne nel Regno. I più, però, hanno preso il gesto di Michelle Obama come una dichiarazione per spezzare il forte conservatorismo wahabita che regna in Arabia Saudita, dove alle donne non è permesso circolare liberamente e tantomeno guidare. A Riyadh in particolare, capitale del Regno, è imposto loro un codice severo prima di mostrarsi in pubblico, Alle straniere in visita nel Regno si consiglia di adeguarsi ai costumi locali. Ma molte donne non lo fanno e girano a capo scoperto, soprattutto se fanno parte di delegazioni ufficiali straniere. Insomma, il velo non è un obbligo ma un consiglio. Un’ulteriore precisazione sull'abbigliamento di Michelle Obama la fa un altro quotidiano inglese, il Times, affermando che per chiunque abbia a cuore i diritti delle donne in Arabia Saudita questo è l’ultimo dei problemi e che quella della first lady americana è stata, in accordo con il marito, una scelta di stile. Ha rispettato le circostanze del luogo senza compromettere il suo stile personale. Sarebbe stato ben diverso e degno di maggiore scalpore, sostiene il Times, se Michelle avesse guidato un’automobile, cosa vietatissima alle donne, anche straniere.