Ragazzi, ora esiste un'app per imparare il latino (divertendosi)
Rosa, rosae, rosae, rosam, rosa, rosa. Una litania che in molti di sicuro ricorderanno, chi con un guizzo di piacere, chi con terrore e ribrezzo per le ore passate a memorizzare tutti i casi delle diverse declinazioni. Stiamo parlando del latino, la lingua del grande impero di Roma, che ha da sempre diviso gli studenti in due categorie: gli ammiratori, quelli che la guardavano addirittura con un sospiro di rimpianto per la sua prematura scomparsa, e chi invece l’ha sempre considerata un inutile spreco di tempo. Di ignavi, in questo ambito, non se ne sono mai visti.
Comunque, Gianluca Sinibaldi, un programmatore italiano che durante gli anni del liceo non riusciva proprio a studiare questa materia («Prendevo solo 3 o 4») ha creato un’applicazione per tablet e smartphone che viene in aiuto a tutti coloro che fanno fatica a raggiungere il “tiratissimo” 6 nei compiti in classe di latino. Si chiama Ludus e il suo scopo è quello di insegnare il latino attraverso prove e giochi che siano divertenti, o quanto mento piacevoli.
Come funziona. L’utilizzo di quest’applicazione è molto semplice, basta scaricarla e creare un proprio account. Eseguite queste veloci operazioni si può iniziare a lūdĕre, pardon, a giocare. Il software propone 12 differenti livelli, con gradi di difficoltà crescenti, in ognuno dei quali si trovano degli esercizi a tempo che chiedono il riconoscimento di determinate parti di frase. Per esempio, se appare sullo schermo la frase «Gallia est omnis divisa in partes tres» bisogna riconoscere quale parola è il verbo, quale il soggetto e via così. In caso di errore, il programma si comporta proprio come farebbe un insegnante: sottolinea lo sbaglio e suggerisce l’eventuale correzione.
Lo scopo di quest’app è quello di insegnare ai ragazzi e agli appassionati di questa lingua che per tradurre correttamente il latino occorre imparare a riconoscere gli elementi fondamentali della frase. I primi 3 livelli prevedono il ripasso della prima declinazione, del verbo essere, degli aggettivi di prima classe e dei complementi di unione e compagnia. L’ultimo livello, per chi sarà in grado di raggiungerlo, richiederà la conoscenza della quinta declinazione e del verbo “eo”. Insomma, lo scopo principale di questa nuova trovata è quello di insegnare il latino divertendosi.
Quest’applicazione ha già riscosso un notevole successo, se si considera che non è certo facile ottenere grande notorietà in app store con migliaia e migliaia di applicazioni già esistenti. Ma non ha interessato solo studenti, curiosi e latinisti, visto che addirittura tre licei di Roma (il Keplero, il Mamiami e il Montale) hanno deciso di introdurre nelle loro classi il software in fase sperimentale.
L’applicazione è completamente gratuita e senza alcuna pubblicità che interrompa o ne disturbi l’utilizzo. Al momento è possibile scaricarla sull’Apple store per smartphone e tablet con sistema operativo iOS, mentre invece per i sistemi operativi Android occorre recarsi su google play store. In entrambi i casi occorrerà cercare l’app digitando il nome in scrittura latina: lvdus.
La lingua latina oggi nel mondo. Sono tre le cose che vengono subito in mente quando si sente parlare di lingua latina: i compiti e le versioni fatte in classe, l’antica Roma e la Chiesa cattolica. Ma chi fino ad oggi ha ribadito con disinvoltura e fermezza che il latino è morto potrebbe trovarsi velocemente smentito. Esiste infatti un giornale online, chiamato Ephemeris, che ha la particolarità di trattare temi di attualità nella lingua della Roma antica. C'è poi una stazione radio finlandese, la Yle Radio1, che trasmette addirittura, dal 1989, un notiziario nella lingua di Cesare, fornendo così un buon esempio di latino moderno. Stanno poi sorgendo, in diverse realtà geografiche, dei circoli che hanno il fine comune di diffondere la cultura e la civiltà latina, e di promuovere l’uso del latino come lingua viva. Questi circoli spesso organizzano varie iniziative: seminari, incontri conviviali, cene, brevi spettacoli e conferenze su argomenti di attualità, svolte, naturalmente, in lingua latina.