Le risposte più divertenti di Siri
Ormai, oggi, tutti conoscono Siri. O meglio, tutti conoscono la sua voce. Già, perché Siri è l’assistente vocale dell’iPhone che permette di dialogare con il dispositivo, a cui si possono chiedere le notizie più disparate, dal meteo alla prenotazione di un tavolo al ristorante, dal parcheggio disponibile più vicino ai risultati sportivi delle ultime partite di campionato, dalla capitale della Namibia al presidente degli Usa. Sa anche svolgere tutte le opzioni che l’utente utilizza sullo smartphone: scrive messaggi, invia (e legge!) mail, punta la sveglia e fissa gli appuntamenti. Una sorta di segretaria tuttofare 24 ore su 24. Il bello, però, è che, negli anni, ha affinato la sua capacità di riconoscimento vocale. Così, le possiamo parlare. E chiederle tantissime cose. Più o meno serie. Perché alle tante richieste per cui Siri è stata programmata se ne possono aggiungere tante altre, a volte fantasiose, che susciteranno risposte davvero molto divertenti e spesso imprevedibili. Eccone alcune.
La sua nascita, il suo nome e come si usa. Siri è stato presentato da Tim Cook il 4 ottobre 2011 all'evento Let's talk iPhone (Parliamo iPhone) ed è stato reso disponibile il 12 ottobre dello stesso anno in versione beta. Con l'uscita del sistema operativo iOS 6 è stato lanciato anche in italiano. Il nome Siri, in norvegese, significa “bella donna che ti porta alla vittoria”. Di fatto è una delle funzioni chiave del melafonino, e vi si accede in maniera semplice e immediata: per usare Siri basta tenere premuto il tasto Home dell'iPhone per qualche secondo fino a che non compare l'icona del microfono nella parte bassa dello schermo. E poi si inizia a parlare.
La sorellina minore di Siri si chiamerà Viv. E sta arrivando. Si chiamerà Viv e sarà molto più intelligente di Siri, o meglio, sarà più brava a sembrarlo. Il team ingegneristico VivLabs, che sta sviluppando questo nuovo software di intelligenza artificiale, è composto da: Dag Kittlaus, Adam Cheyer e Chris Brigham, che hanno già lavorato per Siri (e la definiscono «il capitolo uno di una storia più importante»). Viv sarà molto diversa dalla sua sorella maggiore e forse anche dai suoi epigoni, come la famosa Cortana di Microsoft. Innanzitutto sarà capace di imparare nuove operazioni, invece di subire passivamente gli input e la programmazione del team di ingegneri Apple. L’obiettivo di VivLabs, insomma, è di creare un programma che preveda i nostri desideri e necessità basandosi sui nostri comportamenti precedenti, sui dati accumulati e sulle statistiche.