Sempre di più i colori per le auto ma poi si scelgono sempre quelli
In questo momento, nel reparto Color and Material della Fiat (o meglio, Fca), cioè la squadra che si occupa della definizione estetica (colori, materiali, finiture esterne e interne) di tutte le vetture europee del gruppo, si sta lavorando su una palette di 128 diversi colori per i modelli che verranno. Vuol dire che prossimamente ci troveremo nell’imbarazzo a scegliere la tonalità della nuova vettura? Non è così. Ma qualcosa di nuovo dobbiamo certamente aspettarcelo.
Ogni modello in genere arriva sul mercato in una gamma che va dagli otto ai dodici colori. C’è la serie delle tonalità insostituibili, cioè il bianco, il nero e il grigio (oltre il 75 per cento delle auto in circolazione). Ci sono altri colori, come il rosso e il blu, che vengono sempre offerti. E poi si azzardano colori nuovi che escono dagli studi dei laboratori delle case automobilistiche. Ovviamente il margine di rischio aumenta nelle auto che hanno spirito e utenza giovane (il caso classico è la 500), mentre sulle vetture di prestigio prevale ovviamente una logica conservativa. Sui modelli lusso, poi, si adottano spesso vernici capaci di dare profondità al colore e che reagiscono in maniera brillante alla luce del sole: vengono infatti usati pigmenti che creano interferenza, ricchi di riflessi conferiti da elementi organici a base di vetro come scaglie d’oro, rossastre e zaffiro.
Guardando alla storia, il primo caso di colore fuori dalla gamma tradizionale che aveva riscontrato un grande successo è l’Azzurro Nuvola adottato dall’Alfa Romeo 156 nel 1997. Prima ci aveva provato la Punto con ancora più coraggio: nel 1993 era uscita in colore Giallo Ginestra. Per venire ai giorni nostri, la nuova 500 Collezione presentata in questi giorni è disponibile in colori nuovi e raffinati, come si deduce sin dai nomi: Bordeaux Opera, Grigio Carrara, Nero Vesuvio e il Grigio Cortina. Ma la scelta del colore, oltre al gusto, deve tener conto anche della "sicurezza". Qual è l’auto più visibile e quindi più "sicura"? Nessun dubbio che sia l’auto bianca, in particolare in condizione di visibilità scarsa o di nebbia. All’opposto ci sono l’auto nera e quella blu; mentre le statistiche elaborate dalle case di assicurazione promuovono il verdino o verde chiaro: sono proporzionalmente pochi gli incidenti in cui si trovano coinvolte.
Ultimo fattore che incide sulla scelta del colore è legato al valore dell’auto nel momento in cui si va a rivenderla. Infatti nulla vieta di scegliere i colori più di moda, anzi. Ma se si scelgono questi, ci si deve ricordare che le mode passano e che quindi altri colori potrebbero essere più al passo con i tempi e che rivendere un’auto con il colore strano può essere più complicato o penalizzante. Anche per questo siamo tutti molto conservativi. E comunque accade a volte che il colore tradizionale diventi molto trendy: è quello che sta accadendo con i suv che hanno nel bianco un valore aggiunto, mentre un tempo sul mercato globale di questa gamma in grande espansione dominava il silver. Oggi il vecchio bianco sembra molto più giovanile e sprint.