Vino, produzione in calo del 16% Un focus sullo Chardonnay

Il vino rappresenta da sempre uno dei prodotti più rappresentativi dell’Italia ed è per molti una grande passione che al contempo ha un grande peso per l’economia italiana. Questo perché ci troviamo di fronte a un prodotto fondamentale sotto diversi aspetti, dalla ricchezza delle tavole tricolori fino ad arrivare alla ricchezza del mercato. Purtroppo il 2019 ha portato con sé un clima abbastanza bizzarro e poco clemente con i vitigni: una situazione che ha, gioco forza, prodotto un calo in quanto a produzione. Nonostante tutto, però, l’Italia resta prima. Ecco perché oggi andremo ad analizzare i dati del comparto, scoprendo in seguito un approfondimento sullo Chardonnay.
Produzione in calo, ma il primo posto è al sicuro. In base ai dati di settore, apprendiamo che nel 2019 la produzione di vini tricolori ha registrato un calo pari al -16% rispetto allo scorso anno. Gli esperti hanno già individuato la causa alla base di questa diminuzione: un maggio poco gentile con le coltivazioni, gelido e ricco di pioggia, che ha avuto un impatto negativo sul settore, rallentando il ciclo di vita delle piante. Inoltre, l’abbondante vendemmia dello scorso anno accentua ancor di più le differenze con quella del 2019. Nonostante questo piccolo incidente di percorso, però, l’Italia è ancora prima nella classifica dei produttori, con una stima di 46 milioni di ettolitri prodotti in tutto il 2019. Francia e Spagna, dunque, rimangono dietro con stime da 43 e 40 milioni di ettolitri. Quali sono i vini più coltivati nella Penisola? Troviamo esempi di pregio come il Trebbiani, il Glera, il Pinot Grigio e il Moscati, accompagnati da un’eccellenza che tutti noi conosciamo, ovvero lo Chardonnay.
Un approfondimento sullo Chardonnay. Uno dei vitigni più coltivati, ma anche uno dei più apprezzati dai consumatori. Lo Chardonnay, infatti, si propone come una delle opzioni più gradite, non solo in Italia, ma anche a livello mondiale. Non a caso, sono tante le cantine pregiate che meritano di essere citate, fortunatamente oggi è possibile trovare i migliori vini Chardonnay su Tannico, ad esempio, così da poter provare anche quelle qualità che un tempo erano difficilmente reperibili sugli scaffali dei supermercati. Recentemente poi è stata annunciata un’altra importante novità riguardante questo vino: sembra infatti che i ricercatori siano riusciti ad isolare il genoma dell’uva Chardonnay, decifrandolo. Si tratta di uno studio che è stato condotto dall’Università della California, e che ha richiesto oltre tre anni per il completamento. Sono state molte le informazioni rilevanti emerse da questa ricerca statunitense: ad esempio le mutazioni delle uve rosse in uve bianche, avvenute in diversi casi. L’Italia è un Paese votato al vino e, nonostante un 2019 difficoltoso, il primo posto nella classifica dei produttori non è a rischio. Merito di eccellenze come lo Chardonnay.