Viva Bèrghem
Duc - Distretto Urbano del Commercio

In S. Caterina s'impara la bellezza grazie agli... Oggetthi di Cristian

In S. Caterina s'impara la bellezza grazie agli... Oggetthi di Cristian
Viva Bèrghem Bergamo, 06 Dicembre 2019 ore 04:30
Foto di Sergio Agazzi

 

Oggetthi è un piccolo e incantevole laboratorio creativo che da sedici anni ha trovato casa in uno dei borghi più belli d’Italia, quello di Santa Caterina a Bergamo. Quella acca in più del nome anticipa una certa volontà di distinguersi, cercando l’anima delle piccole cose e ancora racconta uno sguardo capace di sognare: «Abbiamo pensato che così quando apriremo a New York sarà più facile pronunciarlo». È solo una lettera, ma aggiunge significato: perché gli oggetti sono sì cose a cui non bisogna dare eccessiva importanza - «ciò che conta davvero sono le proprie relazioni, aver cura di chi si ama» - ma che acquistano valore per lo sguardo lieve e la bellezza che chi li produce vi lascia dentro, e per l’armonia che donano a chi li compra.

 

 

La leggerezza è la nota più evidente che emerge nel primo incontro con Cristian Bonfanti, classe 1977, che anni fa, senza troppo pensarci, decise di dar vita con sua sorella Lara a questa piccola bottega artigiana. Cristian, diplomato al liceo artistico Fantoni, mentre frequentava l’Accademia di belle arti di Brera realizzava trompe l'oeil nelle case dei privati e in alcuni locali del territorio, pur amando poco il lavoro su commissione. «All’ennesima richiesta di angioletto con l’arpa ho capito che non era il mio», dice sorridendo e alzando gli occhi al cielo. Così, sollecitato dall’amica Alessandra, nel 2002 decidono di avviare una piccola attività a Clusone per i mesi da giugno a dicembre e di proporre le proprie creazioni: candele e vasi in terracotta. Le cose vanno bene, ma la distanza dalla città si fa sentire e, mentre l’amica decide che quella vita non fa per lei, Cristian è già alla ricerca di un nuovo spazio dove poter continuare a fare ciò che gli piace.  Perché per lui, nulla vale come la possibilità di creare liberamente senza vincoli o costrizioni. «Il momento più bello è quando vado nel retro e mi metto a fare le mie cose», dice con gli occhi felici di un bambino.

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Lì lascia spazio alla creatività e assembla fiori con tessuti, carta, lana, legno a ritmo della sua musica interiore. Nel piccolo negozio trovi oggetti di sua produzione - come gli originali alberi di Natale in stoffa - o di altri, ma rigorosamente fatti in Italia e realizzati a mano. Ci sono piccole piante, mentre i fiori recisi li usa solo per le creazioni dei matrimoni o degli eventi. Questa è indubbiamente la parte che ama di più, ma non chiedetegli di usare cellophane o velo da sposa perché rifiuterà categoricamente. Se gli chiedi quali sono i suoi segreti, scoppia in una risata e risponde con un sonoro e istintivo «boh» che rivela invece il vero trucco. C’è in lui un vivacissimo spirito bambino, che gli consente ancora di divertirsi e meravigliarsi e contagiare di questa gioiosa delicatezza ogni oggetto che nasce dalle sue mani. Quando può viaggia e va in giro per mercatini e fiere, sfoglia riviste, naviga nel web o torna in Francia alla ricerca di nuova ispirazione. Cristian si definisce un autodidatta ma riconosce che imparò a guardare grazie a sua zia Marzia. «Era una commercialista, non un’artista, ma aveva un gusto unico. Mi portava in giro e io ero felice. Ricordo lunghi pomeriggi all’Ikea».

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Mentre parliamo ogni tanto giunge dal retro la risata allegra e irriverente di Gisella, che letteralmente sepolta da brillantini (sta decorando delle scritte natalizie) ascolta e commenta con sarcasmo ogni parola di Cristian. Si sono conosciuti nel borgo anni fa, quando anche lei aveva una sua attività. «Poi le cose per me non sono andate bene e sono caduta dal cielo qui da Cristian». Fa un sorriso grato e appena lui si distrae dice sottovoce: «La gente torna perché lui ha una pazienza infinita ed è gentilissimo». Nel tempo di questo incontro, è passato a salutarlo mezzo borgo per fare due parole e godere dell’allegria che vi si respira. «I rapporti con gli altri commercianti sono belli, ogni tanto andiamo a farci un weekend insieme e se c’è bisogno di aiuto, li trovi sempre», dice Cristian, e ci racconta di quando un anno, alla Vigilia di Natale, vedendoli in difficoltà per il tanto lavoro, si fermò anche la parrucchiera Graziella a dare una mano. Prima di andarcene chiediamo a Cristian come si possa educare alla bellezza e lui, ancora una volta, risponde con la semplicità che lo contraddistingue: «Proponendola».

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