GourmArte, 10 cose da non perdere
Come ogni autunno, l’Ente Fiera PromoBerg propone un evento ormai celebre nella bergamasca, che unisce il meglio delle produzioni e tradizioni gastronomiche lombarde: GourmArte, in scena alla Fiera di via Lunga dal 28 al 30 novembre 2015. Questa la quarta edizione e, come ogni anno, l’evento si dividerà in una parte espositiva e in una (attesissima) ristorativa, dove 24 grandi artisti della cucina daranno forma ad un loro piatto, per costruire la carta di quello che sarà, di fatto, il ristorante più stellato del mondo. Abbiamo raccolto per voi dieci cose da non perdere assolutamente tra gli oltre cento prodotti che troverete a questa edizione di GourmArte. Naturalmente, dovete fateci un giro!
1) Il Moscato di Scanzo dell’Azienda Agricola Biava
Del settore enologico Bergamo può sicuramente fare vanto, e non poco, soprattutto quando si parla di Moscato di Scanzo. A parte il futile record (comunque sempre un primato) della DOCG più piccola d’Italia, questo vitigno autoctono è uno dei pochi a dare un vino passito rosso dolce in terra italica, e le qualità organolettiche delle produzioni di quel fazzoletto di terra, che è la collina esposta di Scanzorosciate, sono veramente uniche. Il Moscato di Scanzo di Biava è una delle sue espressioni migliori, più volte apprezzato e riconosciuto dalla critica e dagli appassionati.
2) La Birra Artigianale del Birrificio Indipendente Elav
Questa magnifica realtà della bergamasca ormai non ha più bisogno di presentazioni. Per chi ancora non la conoscesse, basti dire che è stata una delle prime realtà legate al mondo brassicolo a far scoprire ai bergamaschi la birra artigianale di qualità, creando intorno alla sua filosofia un vero e proprio mondo motore di cultura, birraria e non. Nata da poco più cinque anni, ha giù ottenuto riconoscimenti importanti assegnati da giurie internazionali; l’ultimo viene da Bellavita Expo di Amsterdam, che ha premiato la Indie Ale, uno dei cavalli di battaglia del Birrificio Indipendente, come il miglior prodotto beverage made in Italy della fiera!
3) Il Formaggio Roccolo Valtaleggio di Casarrigoni Srl
A Peghera, nella profonda Valtaleggio, questo storico caseificio produce e stagiona da trent’anni alcuni dei migliori formaggi della tradizione. Oltre all’immancabile taleggio, tassativamente a pasta cruda, ottenuto esclusivamente da latte vaccino intero, Casarrigoni tocca anche quasi tutte le altre tipicità locali, come il Quartirolo, il Salva, il Branzi, il Gorgonzola e lo Strachitunt. Il vero capolavoro però è il Roccolo Valtaleggio, così straordinario da essersi guadagnato, appena nato, la medaglia d’oro dei Cheese Awards 2011, selezionato tra migliaia di altri prodotti nel mondo.
4) Il Bitto Storico del Consorzio Bitto Storico
Il lavoro incessante di tutela e valorizzazione di questo formaggio secolare finalmente incomincia a dare i suo frutti, grazie al coraggio e alla volontà dei personaggi che vivono e lavorano attorno e grazie a questo pezzo di storia della cultura enogastronomica. Oggi il Consorzio riunisce 12 produttori che si rifanno esplicitamente al metodo di lavorazione originale e negli antichi luoghi tra la Valtellina e la Val Brembana, producendo forme che arrivano a stagionare anche dieci anni e che hanno attirato l’attenzione dei gourmet internazionali, tanto che quest’anno, per la prima volta, alcuni lotti pregiati sono stati battuti all’asta accanto a vini d’annata.
5) Il Pata Negra de La Fenice
Beppi Bellavita, fondatore di questa nota azienda di Grassobbio, è stato una sorta di profeta per la terra bergamasca, mostrandole quanto c’era di più buono al mondo: le scoperte dei suoi lunghi viaggi. Un vero alfiere del prosciutto spagnolo, il Pata Negra, è stato, per lungimiranza, uno dei primissimi a portarlo a Bergamo e in Italia, e soprattutto a diffonderne la cultura, mostrando un pezzo meraviglioso di terra spagnola e offrendo un’alternativa reale ai prosciutti crudi italiani, selezionando con competenza e passione alcune perle rare della gastronomia mondiale. Il suo prodotto di punta, il Riserva Don Juan Pedro di Domecq, stagionato 42 mesi, è qualcosa di indimenticabile.
6) La Grappa delle Distillerie di Sarnico
Questa azienda mantiene viva la tradizione millenaria della distillazione. Il suo gioiello è sicuramente la grappa Pota! Che grappa!, un prodotto a indicazione geografica protetta ottenuto dalla distillazione di vinacce provenienti da uve Merlot e Cabernet vinificate rigorosamente da aziende della provincia di Bergamo. Distillata a Mapello, nell’unica distilleria di grappa nella provincia Bergamo che è la più grande della Lombardia, è l’orgoglio di una tradizione di famiglia che vi si dedica dal 1897.
7) La Brisaola di MA! Officina Gastronomica snc
«La bresaola vera non esiste più!», dicono spesso i valtellinesi, costretti ogni giorno a vedere un prodotto della loro tradizione rivisitato e sistemato dalla produzione industriale. Fortunatamente ci sono ancora alcuni - pochi - artigiani che si dedicano a preparare questo salume seguendo i metodi tradizionali, nel rispetto della materia prima e della spirito del luogo. La bresaola di Stafano Masanti, o brisaola - come la chiama lui - è forse la prima autentica bresaola che assaggerete.
8) I Biscotti di San Pellegrino della Pasticceria Bigio snc
Chi non conoscere la pasticceria Bigio di San Pellegrino Terme, chi non si è mai portato a casa un sacchettino dei gustosi biscotti secchi dello storico locale della capitale della Val Brembana? Queste mezzelune di frolla, inventate da Luigi Milesi, detto Bigio, negli anni Trenta, sono un vero e proprio simbolo del posto. Nessun ingrediente segreto, come dichiara didascalicamente l’etichetta, ma il trucco c’è, ed è il metodo innovativo originale inventato appositamente per la preparazione della frolla, un segreto di famiglia che a distanza di 80 anni non è ancora trapelato dallo storico laboratorio.
9) La Tartare di Bue Piemontese di Ristorante Macelleria Motta
Un vero e proprio tempio della carne di qualità, sia per quanto riguarda il prodotto fresco sia per gli affettati. La storica attività di Bellinzago si divide tra la macelleria vera e propria e il ristorante, dove si assaggiano le preparazione di Daniel Colombu a base di carne di bue piemontese e frattaglie! Straordinariamente morbida, delicata e gustosa, grazie anche alla frollatura prolungata, il prodotto Motta è l’eccellenza assoluta per quanto riguarda le carne rossa. Da provare senza dubbio la tartare, così sicura di sé da non avere bisogno di nessun condimento per essere perfetta.
10) Il Pallone di Gravina del Caseificio Art. F.lli Derosa srl
La Puglia sarà la Regione ospite all’appuntamento di quest’anno. Tra tutti i prodotti, il Pallone di Gravina rappresenta una vera chicca da scoprire. Un formaggio a pasta cruda filata di latte bovino, dalla caratteristica forma perfettamente sferica, da cui il nome. Un prodotto eccezionale, testimone di una tradizione millenaria, salvato grazie alla tenacia di alcuni produttori locali. Nel 2010 è stato riconosciuto dal Ministero dell’Agricoltura come P.A.T. (Prodotto Agroalimentare Tradizionale) e nel 2012 è diventato Presidio Slow Food. Ad oggi, la sua reperibilità è limitata al territorio delle Murge.
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