Dieci frasi in dialetto bergamasco sulla fine della scuola (che fatica...)

Non c'è niente da fare. Il mese di giugno risveglia in noi sensazioni sepolte, innescate da un evento mitologico che aveva il sapore stesso della libertà: le vacanze. Nella storia dei nostri figli e nipoti riviviamo la nostra e, pur impegnati a fronteggiare l'emergenza del ritorno in pianta stabile nell'ambito domestico, non possiamo fare a meno di provare, insieme alla nostalgia, una sottile punta d'invidia.
1. Per fürtüna gh'è i nóni
Preziosa risorsa per i genitori perennemente indaffarati di oggi, i nonni vengono in soccorso per accudire la prole libera da vincoli scolastici. Non saranno mai ringraziati abbastanza. [Trad: Per fortuna ci sono i nonni]
2. I s'è svödade i strade
Per il solito, misterioso fenomeno estivo, il traffico dopo la fine della scuola si alleggerisce all'improvviso. E nei bar, insieme a dichiarazioni di sollievo, si sentono critiche nemmeno troppo velate alle mamme col SUV. [Trad: Si sono liberate le strade]
3. I sarà contète i maèstre
Mentre le mamme accolgono con un velo di preoccupazione la presenza quotidiana e prolungata dei figli in casa, il loro pensiero si rivolge a chi invece da questa situazione può trarre un momentaneo sollievo. [Trad: Saranno contente le maestre]
4. I mé i 'nvie là a l'oratòre
La sbrigativa e pratica genitrice bergamasca non perde l'opportunità di trovare nuove occasioni di apprendimento e di svago per i figli, soprattutto se queste le consentono di svolgere gli amati lavori domestici in pace. [Trad: I miei figli li mando all'oratorio]
5. Ol mé l'è agitàt per l' esàm
Nel mese di giugno c'è anche chi deve prolungare gli sforzi per affrontare il mitico esame di maturità. In questo caso si provvede con un'alimentazione ancora più sostanziosa del solito, che fa bene anche al cervello. [Trad: Mio figlio è agitato per l'esame]
6. La piö pissèna la gh'à amò l'asilo
I ritmi e l'organizzazione familiari possono venire sconvolti da una frequentazione diversa degli istituti scolastici. In questo caso la gestione si fa più complessa, ma pur sempre affrontabile grazie al nostro spirito indomito. [Trad: La più piccola va ancora all'asilo]
7. L'è pié de còmpiti de fà
La prospettiva di un'estate passata a rincorrere il figlio sventolando il libro delle vacanze non alletta nessuno. Tentiamo quindi di introdurre un calendario di attività rigoroso, molto spesso disatteso. [Trad: Ha un sacco di compiti da fare]
8. Gh'ó de spunciàl fò de cà
Un tempo i pargoli, non appena usciti dall'aula, risultavano irreperibili fino alla fine dell'estate. Oggi antepongono alla luce del sole quella azzurrina e tremolante di uno schermo. [Trad: Devo spingerlo fuori casa]
9. A l'mande a fà ergót
Una radicata tradizione orobica consiglia di far sperimentare ai figli, durante le vacanze, la nobiltà del lavoro. Si cerca quindi un amico o un parente che abbia bisogno di aiuto, e che insegni al nostro discendente il valore della fatica. [Trad: Lo mando a fare qualcosa (un lavoro)]
10. La pagèla l'è bèla
I tanti sforzi educativi vanno ripagati, e un buon risultato giustifica le arrabbiature, le serate passate a ripassare ad alta voce, le corse mattutine per conciliare tutti gli impegni. E ci ricorda apprensioni personali ormai lontane nel tempo. [Trad: La pagella è bella]