Dieci frasi dei bergamaschi sugli Europei di calcio in Francia
Se in Italia siamo sessanta milioni di commissari tecnici, nemmeno nel piccolo della nostra provincia possiamo esimerci dal commentare un evento come gli Europei. I pronostici sugli incontri, le inevitabili critiche al commissario tecnico, le formazioni e addirittura i moduli diventano argomento comune persino di chi ignora anche le regole fondamentali del “Fùbal”. Per poi affermare «Io l'avevo detto», indipendentemente dall'esito del torneo.
1) L'è sinquant'agn che m'vèns mia
La memoria non inganna i più navigati lettori di Gazzetta. Il trofeo continentale manca da tempo immemorabile nella nostra bacheca. Che sia questa la volta buona? Ovviamente non si può dire. [Trad: sono cinquant'anni che non (li) vinciamo]
2) A m'gh'à dét nissü
I tecnici da bar più evoluti dissertano sul valore della nostra Nazionale e, ancorati a mitologie più o meno recenti, non considerano all'altezza la spedizione attuale. D'altronde, i Meazza non nascono ogni anno. [Trad: non abbiamo in squadra nessuno]
3) Almeno chès-ce i cór
C'è però chi apprezza una dote molto vicina alla nostra indole: quella di saper faticare, “fare legna” a centrocampo, come si dice, senza protagonismi o atteggiamenti da divi. [Trad: almeno questi corrono]
4) A l'm'è sèmper piasìt ol Conte
Non mancano i rilievi dedicati al mister, che tutti gli atalantini ricordano per i trascorsi sulla panchina della dea. Nutrito è, naturalmente, il partito dei sostenitori, magari di nascosta fede juventina. [Trad: mi è sempre piaciuto Conte]
5) Ché de nóter l'à mia fàcc bèl
I tifosi nerazzurri non mancano di rimarcare, però, lo scarso successo ottenuto dal CT della nazionale con la casacca nerazzurra. Cinque mesi non indimenticabili, ma forse i tempi non erano ancora maturi. [Trad: qui da noi non ha fatto bene]
6) Adèss per ü mis i parla dóma de balù
Il pubblico femminile o comunque meno appassionato al calcio si lamenta già per lo spazio che inevitabilmente verrà dedicato a partite in TV, commenti e discussioni. Non c'è altro rimedio che registrare le serie preferite. [Trad: adesso per un mese parlano solo di calcio]
7) Ghe n'è dét gna ü de Bèrghem
Memore dei vari Domenghini, Cabrini, Donadoni e Scirea, per citarne solo alcuni, il nostro attaccamento alla patria (bergamasca) non può fare a meno di evidenziare l'assenza di calciatori provenienti dalla nostra terra, o almeno dalla nostra squadra. [Trad: non ce n'è neanche uno di Bergamo]
8) I püdìa ciamà ol Sportiello
Vero è che sarebbe stato il terzo portiere, ma c'è stato un momento in cui le speranze di avere in Nazionale la nostra saracinesca erano più d'una. Una (cattiva) ventura condivisa con Jack. [Trad: potevano chiamare Sportiello]
9) A m'và a cà söbet
Lapidario pronostico di chi non crede per niente nelle nostre possibilità, in realtà è anche un rituale scaramantico che viene ripetuto come un mantra all'inizio di ogni importante manifestazione calcistica. A volte porta anche bene. [Trad: andiamo a casa subito]
10) A m'sè bù anche de èns
Detta con un'intonazione di sorpresa, ha l'aria di un'affermazione paradossale che ha lo stesso scopo di quella precedente, con una sfumatura più ottimistica. Ma è quell'”anche” che mette al riparo da ritorsioni della sorte. [Trad: siamo capaci anche di vincere]