Da «I guadègna sènsa fà negót» a...

10 frasi bergamasche sulle banche

10 frasi bergamasche sulle banche

Anche se siamo sede di alcune tra le più solide istituzioni del panorama bancario, non nutriamo certo verso di loro un amore cieco e incondizionato. Anzi, spesso le guardiamo con l’atteggiamento sospettoso di chi preferisce avere completamente sotto controllo quanto ha faticosamente guadagnato. Avarizia? Assolutamente no. Chiamiamola piuttosto prudenza o, al limite, parsimonia.

 

1) I guadègna sènsa fà negót

Bancario

Esecrabile non è tanto il guadagno in se stesso, che pure apprezziamo, ma il fatto di ottenerlo senza apparente fatica. Per noi, un lavoro che non sia manuale non è un lavoro. [Trad. Guadagnano senza far nulla]

 

 

2) Mèi mètei sóta ‘l stremàss

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La considerazione nasce da un’analisi del conto corrente e della conseguente, lenta ma inesorabile erosione del gruzzolo, quando c’è. Da qui il recupero di antiche tradizioni. [Trad. Meglio metterli sotto il materasso]

 

 

3) I ‘nterèss i te cópa

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Consiglio spassionato di chi ha già avuto l’esperienza non proprio esaltante di un prestito o di un mutuo pluriennale. L’uso di un verbo fortemente evocativo rende il suggerimento più incisivo. [Trad. Gli interessi ti uccidono]

 

 

4) T’i dà se i te ocór mia

naomo

Vecchia ma sempre attuale convinzione che attribuisce alle banche la singolare capacità di elargire denaro solo a chi non ne ha bisogno, guardandosi bene dal farlo se emerge una reale necessità. [Trad. Te li danno se non ti servono]

 

 

5) Lur i a öta ol Stato, nóter nissù

banche 2

Le recenti vicende nazionali di istituti che sono stati salvati dall’intervento statale, insieme all’uso di termini astrusi come bail-in e bail-out, non ha certo favorito la sensazione di vicinanza con le banche. [Trad. Loro sono aiutati dallo Stato, noi da nessuno]

 

 

6) Dèbet ciama dèbet

debito

Ammonimento dato ai neofiti del prestito, intende metterli in guardia contro l’inevitabile spirale perversa del progressivo aumentare degli impegni e di quella che i tecnici chiamano, poeticamente, sofferenza del conto corrente. [Trad. Debito chiama debito]

 

 

7) Mèi iga mia d’bisògn

portafogli

Applicata indifferentemente agli ospedali e alle banche, la frase rispecchia la nostra atavica convinzione che sia sempre e comunque meglio cavarsela da soli. [Trad. Meglio non averne bisogno]

 

 

8) I te fà pagà ògne cagada

banca

Ruvida espressione popolare che sintetizza senza fronzoli l’attitudine bancaria ad applicare un balzello, sia pur minimo, ad ogni singola operazione richiesta. [Trad. Ti fanno pagare ogni cagata]

 

 

9) A dovrà la carta te spèndet sènsa rincórzes

Abituati alla percezione fisica del denaro, diffidiamo degli strumenti del demonio come la carta di credito, che dà l’illusione di attingere a riserve misteriose e infinite. [Trad. A usare la carta spendi senza accorgerti]

 

 

10) Só sèmper in róss

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Amara constatazione che però, a volte, nasconde la nostra inveterata prudenza. È sempre meglio, infatti, minimizzare la propria disponibilità economica. Non si sa mai, potrebbero chiederci un prestito. [Trad. Son sempre in rosso]