10 frasi dei bergamaschi a tavola
Gli chef oggi sono vere e proprie star, nell’immaginario giovanile stanno per sostituire i calciatori e trasformano in spettacolo ogni portata. Anche nel nostro territorio non mancano i cuochi stellati, ma qual è il rapporto della gente con la cucina? A giudicare dalle espressioni più comuni, se è vero il detto “parla come mangi”, forse vale anche il contrario.
1) Polènta e pica sö
L’“impiattamento” era già originalissimo: un’aringa appesa a un filo, su cui strofinare una fetta di polenta per insaporirla. Rivoluzionario anche il sapore delicato, e in anticipo sui tempi il risparmio di materie prime. [Trad. Polenta e "picchia su"]
2) Mé só fat
Attenzione al “false friend” inglese: fat non vuol dire grasso. La frase è pronunciata da chi usa poco sale per condire. Riferita a un alimento, significa che è insapore. [Trad. Io non metto il sale]
3) A’l cassa zó anche i plòch
Espressione che manifesta una sincera ammirazione per chi è in grado di trangugiare qualsiasi cosa senza alcun problema di digestione. Più sale l’età, più è esclamata con invidia. [Trad. Ingoia anche i sassi]
4) La bóca l’è mia straca se la sènt mia de aca
Risposta rustica e rituale alla domanda del cameriere “Il signore desidera altro?”. Se c’è una cosa che non può assolutamente mancare in un pasto bergamasco, è il formaggio. [Trad. La bocca non è stanca se non sa di latte]
5) Ó maiàt negót
Accompagnato da un sospiro, è il commento di chi si è lasciato tentare dalle dosi omeopatiche della nouvelle cuisine o dalle alchimie della cucina molecolare. Di solito si rimedia con un panino al salame. [Trad. Non ho mangiato niente]
6) L’è u maiamàl
Epiteto riferito, non senza una sfumatura critica, agli schizzinosi, agli inappetenti e in generale a chi non si accontenta di quello che c’è. Rifiutarsi di mangiare in presenza di cibo è semplicemente inconcepibile. [Trad. È uno schizzinoso]
7) Pà e sigóla ma a la mé ca
Lapidario giudizio scambiato tra coniugi o tra amici all’uscita di un ristorante pretenzioso, o dopo una cena in casa d’altri. È d’altra parte noto che il bergamasco ama le pareti domestiche. [Trad. Pane e cipolla, ma a casa mia]
8) La part piö buna l’è la pèl
Parere espresso con una certa decisione quando si mangia un pollo. Non si sa se dettato da una reale preferenza alimentare o dalla proverbiale parsimonia bergamasca. [Trad. La parte più buona è la pelle]
9) Màia co i ma
Invito, di solito superfluo, rivolto dagli organizzatori di una grigliata agli avventori. Affrontare una costina o una braciola con forchetta e coltello è considerato un grave affronto al galateo. [Trad. Mangia con le mani]
10) Gh’ét ol fónd?
Amichevole interrogativo che si rivolge al compagno di tavola quando, dopo numerose e abbondanti portate, non accenna a diminuire il ritmo della masticata. [Trad. Hai un fondo?]