10 frasi in bergamasco sulla chiusura delle scuole
C’è chi dovrà arrabattarsi per seguire i figli, chi si troverà a gestire una nuova realtà domestica, chi suderà sette camicie per far eseguire i compiti
di Vecchio Daino
Anche quest’anno le fatiche di scolari e studenti giungono a una fine, o almeno a una sospensione, e si aprono le porte del meraviglioso mondo delle vacanze. Se però approfondiamo la materia, capiamo che non è proprio così, o almeno non per tutti. C’è chi dovrà arrabattarsi per seguire i figli, chi si troverà a gestire una nuova realtà domestica, chi suderà sette camicie per far eseguire i compiti. Per tutti loro, saranno tre mesi molto lunghi.
1. Edìe mia l’ura
Lo dice lo studente che va in vacanza, la maestra che agogna le ferie, l’automobilista che sogna le strade deserte. Insomma, la chiusura delle scuole sembra tutt’altro che una tragedia, per molti di noi. [Trad.: Non vedevo l'ora]
2. Savró mia cóssa fàn a cà
La madre orobica governa con millimetrica precisione gli spazi e i tempi della casa. La presenza costante dei figli o, peggio, del marito incrina la loro granitica concezione dell’ordine. [Trad.: Non saprò cosa farne a casa]
3. I manderó a l’oratòre
Anche se in realtà si tratta dei Centri Ricreativi Estivi, la sede è spesso ancora quella canonica, dove abbiamo passato la nostra infanzia. Non sorprende, quindi, che si utilizzi ancora l’antica denominazione. [Trad.: Li manderò all'oratorio]
4. Ghe rieró a rià in urare
La fine delle lezioni coincide con il sospiro di sollievo del pendolare medio, spesso bloccato in colonne causate dalla premurosa cura dei genitori che accompagnano i figli sin sula soglia dell’aula. [Trad.: Riuscirò ad arrivare in orario]
5. M’istarà ’mpó ’nsèma
C’è anche chi pensa che questa sia l’occasione per stare di più con i figli, spesso poco frequentati a causa dei numerosi impegni di tutti i membri della famiglia. Ma anche l’estate ha le sue attività, e si finisce per vedersi meno di prima. [Trad.: Staremo un po' insieme]
6. Gh’i faró tènd a la mé màder
Chi lavora e ha figli che frequentano la scuola primaria, ha spesso il problema dell’accudimento giornaliero. Ed ecco che tornano alla ribalta risorse preziose da sempre, i nonni. [Trad.: Li farò accudire da mia madre]
7. I a cargherà zó de compiti
La serenità delle vacanze è spesso rovinata dai compiti delle vacanze, minaccia che a giugno incombe, e alla fine di agosto pure. Nel mezzo, infinite e sfiancanti discussioni con la prole recalcitrante. [Trad.: Li caricheranno di compiti]
8. L’istarà töt ol dé tecàt al telefunì
Una volta l’ultima campanella era il segnale che dava inizio a un periodo dove al chiuso si stava solo per dormire e il resto del tempo trascorreva tra prati, campi e boschi. Oggi si sta volentieri alle finestre, quelle del pc. [Trad.: Staranno tutto il giorno attaccati al telefonino]
9. Ghe troeró ergót de fà
La sana abitudine dei genitori orobici di trovare lavoretti estivi per i figli ha dato origine a dinastie intere di imprenditori partiti dal nulla. Chissà se la tradizione continuerà. [Trad.: Gli torverò qualcosa da fare]
10. De ché tri mis i dèrv amò
Sia che la si consideri un avvenimento lieto, sia che venga vista come uno spauracchio, la chiusura delle scuole ha un vantaggio, quello di essere ciclica. E questo ci rassicura, perché è una legge della natura. [Trad.: Fra tre mesi riapriranno]