10 frasi in bergamasco sulla primavera
Una gioia per gli occhi: "I pracc i è töcc fiurìcc"
di Vecchio Daino
Albe rallegrate dal canto degli uccellini, alberi in piena fioritura, temperature miti. Ormai ci siamo, e anche ufficialmente siamo entrati in quella che da molti è ritenuta la stagione più bella dell’anno. Anche se per noi l’araldo della primavera non è esattamente un fringuello, ma un animale molto più umile. E utile.
1. Quando la rìa, la rìa
C’è poco da dire. Il risveglio dei campi e dei prati lo sbocciare dei fiori e il canto degli uccellini hanno sempre il loro perché. Tanto da intenerire un pochino anche un animo rude come il nostro. [Trad.: Quando arriva, arriva]
2. Gh’è ’ndré i lüne
Qualcuno sostiene che la stagione non è ancora nella sua pienezza, forse per la scarsità delle precipitazioni. E lo esprime con un modo di dire che riporta alla luce l’antica osservazione del cielo per capire meglio le faccende della terra. [Trad.: Mancano le lune]
3. Se l’piöv gnamò mia a m’sé metìcc mal
Le piogge primaverili dovrebbero ridare un po’ di respiro alle nostre fonti, ai fiumi e ai laghi, provati da una siccità prolungata. Se questo non dovesse accadere, prepariamoci a un’estate grama. [Trad.: Se non piove ancora siamo messi male]
4. A m’à gna ést l’invèren
La transizione tra brutta e bella stagione non è stata brusca, come sarebbe lecito attendersi. Un inverno che non ha mai morso davvero, ma ha lasciato gradualmente il posto a temperature più miti, con un effetto positivo solo sul consumo di legna e gasolio. [Trad.: L'inverno non l'abbiamo visto]
5. Mè mètes sóta co l’èrba
La primavera porta con sé l’inevitabile taglio dell’erba, affrontato con maggiore o minore entusiasmo, ma sempre con puntualità cronometrica. Anche perché ci pensano le nostre regiure a sollecitarci la cura del giardino. [Trad.: Bisogna cominciare (il taglio) dell'erba]
6. Ó zamò ’nviàt là l’órt
I veterani dell’orto sono all’opera da tempo, perché hanno piantato carote, cipolle e zucchine il mese scorso. E adesso è il turno di cavoli, sedano, prezzemolo, melanzane e basilico. Insomma, le basi per avere verdure a chilometro zero sono gettate. [Trad.: Ho già avviato l'orto]
7. Chèsta l’è chèla del calendare
I più avveduti sanno che il 20 marzo rappresenta solo l’inizio della primavera astronomica, perché quella meteorologica è iniziata già dopo la fine di febbraio. In ogni caso, ormai sono iniziate entrambe. [Trad.: Questa è quella del calendario]
8. I pracc i è töcc fiurìcc
Margherite, primule non ti scordar di me punteggiano i prati, avanscoperte dell’esplosione di colori che fra breve li trasformerà in arcobaleni orizzontali. [Trad.: I prati sono tutti fioriti]
9. Primaéra tardida l’è mai falida
La tradizione sostiene che la primavera, quando arriva un po’ in ritardo, garantisce più soddisfazioni. Purtroppo non sembra essere il caso di quest’anno, ma staremo a vedere. [Trad.: Primavera tardiva non è mai fallita]
10. L’àsen a l’fa la primaèra
Siamo abituati ad associare l’arrivo della primavera con il canto degli uccellini, ma per la nostra lingua l’espressione fa primaéra si riferisce al raglio dell’asino. Indubbiamente, una manifestazione del nostro spirito sardonico. [Trad.: L'asino fa primavera]