10 frasi in bergamasco sulle Paralimpiadi, dove noi italiani siamo stati grandi
Una grande spedizione, un risultato che induce non solo a esultare, ma anche a riflettere. E magari a trarne qualche insegnamento
di Vecchio Daino
È stata un’estate di successo per i colori italiani. Il record di podi alle Olimpiadi, le vittorie agli Europei di calcio e pallavolo femminile e, ultimo ma non ultimo, il nono posto nel medagliere alle Paralimpiadi. Proprio quest’ultimo risultato è forse il più importante, perché induce non solo a esultare, ma anche a riflettere. E magari a trarne qualche insegnamento che può venire utile nella vita di tutti i giorni.
1. Merèss ciapà esèmpe
L’abnegazione, il sacrificio e la volontà di tutti i partecipanti all’evento hanno colpito l’immaginazione di chi l’ha seguito, anche solo sulle cronache online. In questo caso l’emulazione sarebbe solo positiva. [Trad. Bisognerebbe prendere esempio]
2. A èdei me é ‘l magù
All’inizio ci si commuove per le evidenti difficoltà fisiche che sembrano definire una situazione di svantaggio difficile da colmare. Ma poi quello che si ridefinisce è il concetto stesso di normalità. [Trad. A vederli mi viene il magone]
3. A m’sè stàcc bràe
Il senso di partecipazione empatica è stato unanime, e per una volta ci si è sentiti parte di qualcosa di nobile e bello. E poi a noi bergamaschi piace chi riesce a vincere superando ogni genere di avversità. [Trad. Siamo stati bravi]
4. I fómne i è i piö fórte
Anche in questa manifestazione le donne non hanno nascosto la loro superiorità conquistando, tra l’altro, tutti i gradini del podio nei 100 m. Per noi del resto non è una novità, le nostre campionesse le abbiamo in casa. [Trad. Le donne sono più forti]
5. E ‘n tance i mèt la màchina al sò pòst
A volte il nostro sano realismo ci fa intravedere, dietro la retorica dell’esaltazione momentanea, la quotidiana indifferenza verso i problemi altrui. Pensiamoci, al prossimo parcheggio. [Trad. E in tanti mettono la macchina nei loro spazi]
6. Óter che ‘l balù
È impietoso il confronto tra i divi spesso viziati del calcio e i protagonisti di questo evento. Non quanto basta per sovvertire le gerarchie delle nostre passioni, ma forse il minimo indispensabile per rivedere il nostro senso delle proporzioni. [Trad. Altro che il calcio]
7. Ghe n’è dét tace de Bèrghem
La spedizione orobica si è fatta onore, con le medaglie nel nuoto di Giulia Terzi e quelle nell’atletica di Martina Caironi e Oney Tapia. Mancano all’appello solo gli arcieri Matteo Bonacina e Gianpaolo Cancelli, ma in questo caso partecipare è davvero vincere. [Trad. Ce ne sono tanti di Bergamo]
8. I gh’avrèss de parlàn de piö
Qualcuno vorrebbe che la celebrazione di questi atleti non venisse confinata alle Paralimpiadi e ai giorni immediatamente seguenti. Ci sono però fondati motivi per pensare che sarà esattamente così. [Trad. Dovrebbero parlarne di più]
9. E nóter che m’se lömènta per ol negót
Viene spontanea la riflessione sulla nostra attitudine a lamentarci per un nonnulla, in confronto alle vicissitudini quotidiane di questi atleti. Ma non è che questo ci esima dal continuare a farlo. [Trad. E noi che ci lamentiamo per niente]
10. De ché du dé i ne parla piö
Amara constatazione di molti che ben conoscono la precarietà delle euforie collettive, specialmente di quelle mediatiche. Ma subito dopo s’interrogano con impazienza sulla ripresa del campionato. [Trad. Fra due giorni non ne parlano più]