10 frasi in dialetto sui monopattini elettrici
di Vecchio Daino
Come ogni novità, anche i monopattini elettrici che in questi giorni sono sbarcati nella nostra città hanno provocato polemiche e divisioni. Gli apocalittici che li vedono come l’ennesimo strumento del male, contro i tecnologici che li salutano come utile risorsa per la mobilità. In mezzo, la massa degli agnostici che aspettano di vedere gli sviluppi della situazione. Chi vivrà vedrà, come sempre.
1. I và bé, i ‘nquina mia
L’assoluta mancanza di emissioni è senza dubbio un punto a favore di questi agili mezzi di trasporto. Ma questo naturalmente non li protegge da una nutrita serie di critiche di varia natura. [Trad. Vanno bene, non inquinano]
2. Ghe capésse dét negót
Qualcuno ha anche provato ad attivare il noleggio senza riuscirci. Probabilmente si tratta di appartenenti a generazioni poco avvezze all’elettronica, che dopo il maldestro tentativo diventano appassionati detrattori dell’iniziativa. [Trad. Non ci capisco niente]
3. I è pès di bici
Già infastiditi dai ciclisti, i nervosi automobilisti orobici non vedono di buon occhio altri mezzi che sfrecciano in ogni direzione. Nel vero senso della parola, perché spesso percorrono anche sensi vietato. [Trad. Sono peggio delle bici]
4. Tròp periculùs
La nostra leggendaria prudenza ci ha già messi in allarme sulla mancanza di protezione di quello che sembra un tubo a rotelle. Normalmente, preferiamo avere attorno qualcosa di più solido. [Trad. Troppo pericolosi]
5. Mé gh’ó pura
C’è chi confessa apertamente la mancanza di coraggio, sensazione condivisibile quando si pensa al fragile veicolo che si infila tra le pesanti carrozzerie di autobus e camion. [Trad. Io ho paura]
6. I a lassa de per töt
La mancanza di senso civico non manca mai di provocare la nostra indignazione, e alcuni evocano già deplorevoli episodi come le biciclette abbandonate ovunque o gettate nelle rogge. Curiosamente, sembra che i veri colpevoli siano i mezzi. [Trad. Li lasciano ovunque]
7. M’i paga amò nóter
Lo sviluppo di teorie dietrologiche legate al concetto di “cui prodest” sono l’inevitabile corollario di ogni iniziativa. In questo caso, c’è chi è convinto di pagare di tasca propria anche il parco monopattini della nostra città. [Trad. Li paghiamo ancora noi]
8. I è car cóme ‘l föch
Toccateci tutto, ma non il portafogli. Per alcuni l’argomento decisivo è quello economico, e ai loro occhi il pur modesto costo della singola corsa è esorbitante. [Trad. Sono cari come il fuoco]
9. Al’tróe pràtech
In molti prevale lo spirito pratico e di conseguenza usano senza troppi problemi il veicolo per percorrere brevi tratti in caso di necessità. Troppe filosofie, lo sappiamo, non portano a nulla. [Trad. Lo trovo pratico]
10. Ghe ölerèss ol casco
Gli osservatori neutrali non mancano di rilevare che l’utilizzo altrui è nella maggior parte dei casi scorretto. Il pretesto è il casco, ma la vera ragione è la profonda sfiducia nutrita nei confronti dell’intelligenza del prossimo. [Trad. Ci vorrebbe il casco]