Da «Cönta mia sö di gioedé» a...

Le 10 frasi più usate in assoluto dalle mogli bergamasche

Le 10 frasi più usate in assoluto dalle mogli bergamasche
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Tra moglie e marito, per consuetudine proverbiale, non si può mettere il dito. Ma l’udito sì, per ascoltare le frasi quotidiane che vengono scambiate tra le pareti domestiche. Ne esce una curiosa analisi sociologica, dove si scopre per esempio che la paternità o la maternità dei figli può essere variabile, che il giovedì è una giornata molto particolare e che essere capaci di valutare a occhio altezza e lunghezza può non essere un pregio. Ma soprattutto, che stare accanto a una donna bergamasca non è un’impresa da sottovalutare.

 

1) Cönta mia sö di gioedé

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Brusca reazione a una serie di maldestre giustificazioni del marito. Il “gioedé” è una balordaggine, un’invenzione raccontata male. L’origine? Il giovedì era il giorno di libera uscita per gli ospiti del vecchio manicomio. [Trad: Non raccontare dei giovedì]

 

2) Smètela de töga zö i misüre a töte

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L’attitudine del bergamasco per la rilevazione istantanea delle dimensioni, utilissima in campo edilizio, è devastante se applicata alle persone di sesso femminile. Perentorio, in questo caso, il richiamo della consorte. [Trad: Smettila di prendere le misure a tutte]

 

3) Dìghel al tò scèt

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Formula utilizzata nel caso in cui il pargolo si sia reso colpevole di gravi mancanze. La moglie rinuncia apparentemente al ruolo di genitore, salvo recuperarlo quando il figlio compie azioni encomiabili. [Trad: Dillo a tuo figlio!]

 

4) Sèt in sentùr?

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Subdola formula dubitativa che mina alla radice l’autorevolezza del partner. Chi la pronuncia sottintende uno stato di alterazione dell'altro, quasi sempre di origine alcolica, che lo rende poco credibile. [Trad: Sei normale?]

 

5) Gh’ó mia oia de sbambossade

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Affermazione che stronca sul nascere ogni approccio che implichi un contatto fisico. Che le affettuosità e le coccole siano definite “sciocchezze” fa comprendere l’elevato rigore morale delle mogli bergamasche. [Trad: Non ho voglia di stupidaggini]

 

6) L’è lé denàcc al tò nas

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Per motivi incomprensibili, forse di origine genetica, l’uomo all’interno della propria casa non è in grado di trovare nulla, dagli occhiali agli attrezzi. Ecco quindi che la consorte gli indica amabilmente il luogo in cui si trovano. [Trad: È lì davanti al tuo naso]

 

7) Dórma de la tò banda

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Imposizione territoriale, favorita forse dalle dimensioni dei vecchi letti, è il preludio a una forzata astinenza sessuale, causata da uno dei molteplici comportamenti maschili non adeguati. [Trad: Dormi dalla tua parte]


8) Dàm a trà

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Può capitare che il marito, di per sé poco incline all’ascolto, cada in colpevoli distrazioni durante un corposo resoconto femminile. Giunge allora il gentile ma fermo richiamo all’attenzione. [Trad: Ascoltami!]

 

9) Fam mia dà fò

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Frase pronunciata con il tono dell’ultimo avviso, è l’estrema occasione offerta al marito per impedire una sfuriata dalle incalcolabili conseguenze. Si consiglia nell’occasione una cauta e dignitosa ritirata strategica. [Trad: Non farmi imbestialire]

 

10) Fà l’òm

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Tre parole apparentemente semplici, ma dal significato oscuro e complesso. A seconda dell’umore, possono essere l’invito ad assumere un comportamento virile e grintoso, oppure l’esatto contrario. Innumerevoli le sfumature intermedie. [Trad: Fai l'uomo]

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