L'escursione consigliata

Alla scoperta delle "capanne orobiche": il Rifugio Alpe Corte, cioè la montagna per tutti

È una delle strutture più amate da famiglie e bambini perché raggiungerlo non è affatto complicato. Immerso nel verde dei pini, è il primo rifugio bergamasco completamente “senza barriere”

Alla scoperta delle "capanne orobiche": il Rifugio Alpe Corte, cioè la montagna per tutti
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di Angelo Corna

Dopo la fatica (e la bellezza) del rifugio Brunone, il viaggio tra le capanne orobiche ci porta in una delle strutture più amate da famiglie e bambini: il rifugio Alpe Corte. Immerso nel verde dei pini, al cospetto di ripide pareti e severe montagne, è il primo rifugio bergamasco completamente “senza barriere”: una struttura frequentabile anche da chi, normalmente, trova difficoltà ad avvicinarsi alla montagna.

1 - Il monte Fop visto dal sentiero per l'Alpe Corte
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Il monte Fop visto dal sentiero per l'Alpe Corte

2 - Il sentiero
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4 - Il rifugio Alpe Corte
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Il rifugio Alpe Corte

4 - Panorami
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5 - Salendo al Lago Branchino
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Salendo al Lago Branchino

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11 - Il Lago Branchino
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Il Lago Branchino

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Il Lago Branchino

Il rifugio Alpe Corte è facilmente raggiungibile in circa un’ora di cammino con partenza da Valcanale di Ardesio, lungo il segnavia Cai 220. Raggiunta la frazione, si prosegue per un chilometro lungo la strada che sale nella valle fino a un piccolo spiazzo, dove è possibile parcheggiare l’auto. Il nostro sentiero costeggia il placido torrente Acqualina e risale su larga carrareccia, alternando ampi tornanti a belle vedute sulle vicine pareti dei monti Fop, Leten e Valmora. Con pochi sforzi, raggiungiamo il confine della pineta e il pascolo che ospita il rifugio, posto a 1492 metri di quota. Il panorama cambia ancora: ci attende una vista meravigliosa sulle montagne del gruppo Secco e Arera, vette dolomitiche che abbracciano i pascoli della zona. La struttura può essere anche raggiunta dalle Baite di Mezzeno transitando per il Passo Branchino e l'omonimo lago, tramite il segnavia Cai 219/218 (un’ora e trenta minuti di cammino), o dal rifugio Capanna 2000 lungo il Sentiero dei Fiori (circa due ore di cammino).

Il rifugio è stato costruito e inaugurato nel 1948 su iniziativa del Club Alpino Bergamasco. 72 anni fa, l’annuario del Cai riportava così la notizia: «Presto sarà portata a termine una nuova iniziativa; un rifugio nell’Alta Val Canale, in una delle più belle valli dolomitiche della bergamasca. Si tratta di un costruzione sita in località “Corte Bassa”, edificio concesso in locazione a uso rifugio per la durata di nove anni e per canone simbolico di annue lire cento». La nuova struttura venne inaugurata durante le feste celebrative per il 75° anniversario del Cai di Bergamo. Nel 1970 la sezione acquista il fabbricato, compiendo dei lavori di trasformazione e manutenzione, e nel 2007 i soci Cai della Commissione Impegno Sociale decidono di farne una struttura frequentabile anche da chi, normalmente, trova difficoltà ad avvicinarsi alla montagna: nasceva così l’odierno “rifugio senza barriere”. Oggi l’Alpe Corte ha una capienza di 31 posti letto, 70 posti a sedere in sala pranzo e 150 posti esterni. Da febbraio di quest’anno è gestito dalla famiglia Bonaccorsi, affiancata dal cuoco Mario Simonetti, già in forza presso il rifugio, e da Alessia Moraschini, esperta nel settore dell’accoglienza turistica…

L’articolo completo, con i percorsi, le bellezze della zona e l’intervista ai rifugisti, lo potete leggere sul PrimaBergamo in edicola da venerdì 7 agosto

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