Alla scoperta delle "capanne orobiche": in volo fino al rifugio Mario Merelli al Coca
Un bellissimo video e tantissime immagini dell'emozionante cammino che porta fino a uno dei punti più belli (e difficili da raggiungere) delle nostre montagne
di Angelo Corna
Il rifugio Mario Merelli al Coca è, tra tutte le capanne orobiche, il “nido d’aquila” per eccellenza. Situato sul crinale della montagna, fa da guardia alla vetta più alta delle Orobie. Una posizione a sbalzo sul paese di Valbondione, che incute da sempre timore e rispetto ad alpinisti, turisti e valligiani. L’ascesa a questa fortificazione orobica non fa sconti, ed è lasciata agli escursionisti esperti. Ma chi ne raggiunge la loggia viene ripagato da uno dei panorami più affascinati delle nostre montagne. Davanti agli escursionisti, infatti, si apre un luogo noto come la “Conca dei Giganti”, anfiteatro naturale che accoglie le montagne più alte e severe della provincia bergamasca.
Il percorso più breve per raggiungere il rifugio si snoda a monte dell’abitato di Valbondione. Marchiato dal segnavia Cai 301, sale fin da subito ripido nel bosco, compiendo ampi tornanti. Raggiunti i 1600 metri di quota, il panorama si apre alla meraviglia e gli alberi lasciano posto a prati e rocce. Dei ripidi gradoni in cemento e catene di sicurezza caratterizzano questo ultimo tratto, che ci porterà alla struttura dopo circa due ore e mezza di cammino. Il rifugio è adagiato su un ampio crinale roccioso, arroccato a 1892 metri, tra le montagne più alte e severe delle Orobie.
Un ambiente che da sempre racconta di grandi montagne e di storia dell’alpinismo. Tra queste vette troviamo il Pizzo Coca, la montagna più alta della provincia bergamasca, il Pizzo Redorta e la Punta di Scais. Il rifugio, tappa intermedia del Sentiero delle Orobie, è anche raggiungibile dal rifugio Baroni al Brunone seguendo il segnavia Cai 302 (circa 5 ore e 30 di cammino) e dal rifugio Curò lungo il segnavia Cai 303 (3 ore e 30 di cammino). Da oltre dieci anni la gestione del rifugio è affidata a Silvana e Fabrizio, che accolgono gli escursionisti un’ambiente tipicamente familiare…