Ardesio, sono tornate le croci bianche fuori dalle case di scapoli e zitelle
La più grande è quella destinata alla fruttivendola del paese, Adriana Valli, ovvero la Cechi
Enormi per scapoli e zitelle di lungo corso, più piccole per chi è single da meno tempo. Ieri, giovedì 11 marzo, sono ricomparse ad Ardesio le croci bianche per segnalare i cittadini che ancora devono sposarsi, tracciate nottetempo fuori dal cancello o dal portone di casa: una tradizione molto radicata, quella del “Gioedé dè la mèsa“ (ovvero Giovedì di Mezza Quaresima), che si tramanda da tempo nel piccolo paese della Val Seriana, interrotta solo lo scorso anno per l’emergenza pandemica.
Ignori si aggirano per le vie del centro e si soffermano davanti alle abitazioni dei single per dipingere la croce bianca (un tempo erano anche di due colori differenti: rosa per le donne e azzurre per gli uomini). La tradizione vuole che la croce sia dipinta per le donne che a 27 anni sono ancora nubili e gli uomini e a 30 anni sono ancora scapoli. La croce non risparmia le coppie che convivono, né quelle in procinto di sposarsi.
Ci sono anche croci che attraversano la strada e si gettano nei tombini; come quella della fruttivendola del paese, Adriana Valli, ovvero la Cechi. A lei in passato gli ignoti, avevano lasciato anche messaggi personali e doni. È stato apposto anche un messaggio per ironizzare con i noti D.P.C.M. pubblicando un D.P.C.Crus con le nuove regole delle tradizione che saranno in vigore dal prossimo anno, ovvero dal 2022.
Ecco il testo dell’avviso affisso fuori dal negozio della Cechi:
Si informa la popolazione che dall’anno MMXXII le regole sull’assegnazione delle croci saranno le seguenti:
Lor signori confermiamo, per le gentil donzelle saranno 30 anche per quelle;
La convivenza non ti risparmia la penitenza;
Solo 5 bambini vi posson salvare dalla croce micidiale;
Se qualcuno si sente dimenticato vada dalla Cechi a denunciare questo reato.