B come bontà in via XXIV Maggio Due cuori e una... pasticceria

Hanno la faccia pulita da bravi ragazzi e un sorriso solare che scalda il cuore. Come se non bastasse, preparano dei capolavori di croissant, realizzati solo con ingredienti di primissima qualità, come la farina macinata a pietra e il burro belga (al posto della ben più inflazionata margarina) e il risultato è da leccarsi le dita: basta il primo morso per ritrovarsi catapultati sotto la Tour Eiffel e vedere via XXIV Maggio, a Bergamo, trasformarsi negli Champs-Élysées. Il merito dell'incanto è tutto di Greta Bonomi e Roberto Cattaneo, i titolari della vetrina B come Bontà, pasticceria dolce e salata, vicina all'ex-ospedale.
Greta e Roberto. Il 12 dicembre 2014, all'età di soli 21 anni, i due protagonisti di questa storia aprono una perla di rara dolcezza, grazie a un'innata bravura in cucina, tanto studio, approfondimenti e ricerche delle migliori materie prime presenti sul mercato. «Ho iniziato a mettere le mani in pasta grazie a Chicco Cerea, che mi ha aperto le porte della sua cucina pluristellata Da Vittorio – racconta Greta, con gli occhi grandi che le illuminano il viso – i sei mesi passati al suo fianco sono stati meglio di qualsiasi scuola». Dopo aver iniziato Economia e Commercio, questa giovane imprenditrice col grembiule e il cappellino bianco decide di lasciare una strada che forse, in fondo, aveva scelto più per cercare di seguire le orme di suo padre che per trovare la sua. «Ho sempre amato cucinare: mia madre faceva la cuoca in un asilo. Quando ero piccola, dedicavamo il weekend a giocare in cucina, impastando, preparando la pasta fresca fatta in casa, le lasagne o le crespelle» ricorda la titolare e sembra quasi di vederla questa casa impiastricciata di farina col sottofondo delle risate di una bimba.
«Se penso che la prima pasta che ha preparato per me era totalmente scondita, senza sale, senza olio, nulla, mi rendo conto allora che tutto è possibile», scherza Roberto, che non solo condivide l'attività con la sua socia, ma condivide con lei anche la vita di tutti i giorni. «Siamo fidanzati da otto anni. Ci siamo conosciuti giovanissimi in oratorio a Santa Caterina e da allora non ci siamo più lasciati» continua. Una storia d'amore da Il tempo delle mele che testimonia che le favole, a volte, si mischiano con la realtà di tutti i giorni.












Vita da pasticcere. Dopo la scuola, il diploma, le prime e disparate esperienze lavorative e un periodo di catering casalingo, i due innamorati decidono di aprire un locale insieme e Roberto, per amor di Greta, impara a cucinare per darle il cambio, sfornando focacce, pizze, brioche, torte, torte rustiche, pancake, crêpe, biscotti e preparando gelati e cioccolatini nei loro 80 metri quadrati di bontà, divisi tra bar e laboratorio.
Per seguire ogni fase del processo, dalla realizzazione delle ricette al contatto con il pubblico, la loro sveglia mattutina suona alle 4.30: il primo compito è sempre quello di preparare le brioche da tenere in negozio e da distribuire ai bar che riforniscono. Alle 7 l'apertura al pubblico fino alle 12.30 e poi ancora dalle 16 alle 19.30 per merende e aperitivi. La domenica invece l'orario di apertura è ridotto: dalle 9 alle 12.30 (con sveglia alle 6.30). Chi dice che i giovani di oggi non hanno voglia di fare niente, sicuramente non ha avuto ancora il piacere di conoscerli.
«Ad agosto abbiamo tenuto chiuso per lavorare - spiega Roberto – sono state ferie lavorative!». A distanza di soli otto mesi dall'apertura, hanno già riorganizzato gli spazi, cambiando la disposizione dei mobili e sostituendo i banconi alti con i tavolini e le sedie «molto più adatti per accogliere tutte le fasce d'età, dagli anziani ai bambini - precisa Greta – Roberto e suo padre sono due instancabili lavoratori tuttofare, hanno recuperato questi scaffali, li hanno sistemati e il bar ha preso la forma che vedi». L'evoluzione è il loro pane quotidiano.




Le novità e il futuro. «A proposito di pane... La domenica sforniamo anche il pane – continua la padrona di casa – pane di semola, pane integrale e poi un terzo pane che varia a seconda dell'ispirazione: pane alle olive, pane alle noci, pane alla mozzarella, pane di Tropea, ecc. Lo prepariamo perché nei dintorni non c'è nessun altro forno aperto di domenica, così ci abbiamo pensato noi». E da ottobre, un'altra golosa novità in agenda: la colazione a buffet con caffè o cappuccio, croissant, torte, pancake, salumi, formaggi, pan carré, uova e bacon, per viaggiare con la fantasia e rivivere la sensazione delle mattine al Grand Hotel.
La filosofia che sta alla base di B come Bontà è quella di garantire la colazione a tutti, anche a chi ha poco tempo a disposizione: una brioche e una tazzina di carta per il caffè, oppure un contenitore take away per una fetta di torta, in perfetto stile Starbucks. Se ad oggi passano da qui circa trenta fortunati avventori per regalarsi un buongiorno degno di tale nome, la loro fama è destinata a crescere e, insieme al passaparola, faranno diventare questa pasticceria una tappa fissa per gli amanti delle leccornie di qualità.
Quando non sono al lavoro, Greta e Roberto si dedicano ai loro hobby: i programmi di cucina con Sara Papa e Luca Montersino per lei, le partire dell'Atalanta per lui, oppure fanno volontariato nell'oratorio che fu galeotto, responsabile del loro amore, di un inossidabile futuro a due, di un destino intrecciato con i bergamaschi dai palati sopraffini e con tutto quanto c'è di buono al mondo.