Gli anni passano ma non tutto cambia

Calzoleria Rota in via Tasso 67 L'antico piacere dell'artigianalità

Calzoleria Rota in via Tasso 67 L'antico piacere dell'artigianalità
Pubblicato:

IMG_4061

[Rosanna Rota, titolare della storica Calzoleria di via Tasso]

C'era una volta una bottega piccola così, con tante scarpette colorate. C'era nel 1954 e c'è anche oggi, nascosta in un cortile di via Torquato Tasso (per la precisione, al numero 67). Se un tempo era il palcoscenico d'azione di Angelo Rota, il fondatore dell'attività, oggi a tenerne ben strette le redini c'è Rosanna Rota, sua figlia. Parliamo della Calzoleria Rota, un piccolo negozio di 30 metri quadrati carichi di storia, passione, artigianalità e manualità.

 

 

«Lavoro nel negozio di mio padre dal 1986 – racconta Rosanna –, ho imparato tutto da lui: un tempo risuolare le scarpe era la norma. Ma se le abitudini e il consumismo delle persone cambiano, non cambiano invece i segreti del mestiere... Quelli non s'imparano neanche a scuola». Inizia così un capitolo in bianco e nero, fatto della favola (reale) dei “piccoli del negozio”, gli ex dipendenti del dopoguerra che facevano servizio a domicilio: consegnavano le scarpe aggiustate ai legittimi proprietari, raggiungendoli in ogni angolo della città grazie a grandi tricicli dotati di cestini portaoggetti.

IMG_4062
Foto 1 di 4
IMG_4064
Foto 2 di 4
IMG_4065
Foto 3 di 4
IMG_4066
Foto 4 di 4

Oggi, lontano dai “bei vecchi tempi”, oltre ai normali lavori di riparazione che tutti si aspettano, la Calzoleria Rota offre anche servizi molto particolari di rimodernamento: la rimessa a nuovo delle scarpe sulla misura del piede (nel caso fossero troppo strette o troppo larghe), restyling del modello (ad esempio le calzature a punta vengono trasformate in rotonde), allungamento o accorciamento della gamba dello stivale per restare al passo con le ultime tendenze, lavaggio, riparazione di tutti i tipi di borsa, cambio di fodera, aggiunta di tasche interne, cambio cerniere e zip a zaini e anche tanto altro. In parallelo, si affianca anche la vendita di ciabatte da casa, accessori per le scarpe (dal lucido alle stringhe) e diversi prodotti di ortopedia. «Cerco di immedesimarmi nel cliente che ho di fronte per capire appieno le sue esigenze» continua Rosanna e forse la chiave del successo duraturo di un mestiere d'altri tempi è proprio qui: riuscire a interpretare i desideri prima ancora che vengano espressi. «Lavoro qui dal 1986 e, insieme a me, c'è solo un dipendente». Se lei è a disposizione del pubblico, parla coi clienti, si occupa della vendita e aggiusta prevalentemente le borse, nel laboratorio c'è chi si occupa di tutte le altre riparazioni che richiedono l'utilizzo dei macchinari (dalla cucitura al finissaggio delle suole, ecc).

 

IMG_4068

 

«Passeranno di qui dalle 20 alle 40 persone al giorno, dipende - conta la titolare -. Ovviamente il sabato si toccano le punte di maggior affluenza». Il target medio? «Non esiste: arrivano persone di tutte le età, dai 20 ai 90 anni. Forse la fascia più presente è quella che va dai 40 ai 50: sono loro che si occupano di portare a sistemare anche scarpe e borse dei figli o dei genitori». Un business che, data la posizione defilata, vive e prolifica solo grazie al passaparola: molto spesso le persone entrano in negozio ed esordiscono dicendo “non sapevo ci fosse un negozio qui, me ne ha parlato...”. Perché è questo il risultato di una professionalità destinata a diventare leggenda. «La soddisfazione di accontentare i clienti in tutto, facendo quello che non fa nessun altro calzolaio, è il motivo per cui amo questo lavoro» conclude Rosanna. Gli anni passano, ma fortunatamente non tutto cambia...

Seguici sui nostri canali