Cambia il Natale a Bergamo: arrivano i "Denti di leone", basta grande albero in centro
Beppe Acquaroli, del Duc, racconta: basta gomitoli e palle riflettenti. Ci sarà anche un bosco con la casa di Santa Claus
di Paolo Aresi
Beppe Acquaroli è l’uomo che da diversi anni illumina il Natale dei bergamaschi, che si impegna anche d’estate con i suoi colleghi del Duc per trovare forme e luci che ci diano il senso dell’intimità e della gioia. Lo fa per passione, per diletto. Di professione è ristoratore, il suo Baretto di San Vigilio lo conoscono tutti i bergamaschi.
Quest’anno si cambia.
«Non ci saranno più i gomitoli, dopo un po’ di anni bisognava rinnovare. Al loro posto avremo i “Denti di leone” o Soffioni, insomma quella trasformazione dei fiori gialli di tarassaco che popolano i nostri prati in primavera. Ma la forma ricorda anche quella dei fiocchi di neve. O, se vogliamo, una miniatura di big bang».
Eppure i gomitoli avevano avuto grande successo.
«Eccome. Ce li hanno imitati tante città, comprese Firenze, Barcellona, Parigi».
Lei e il Duc (Distretto urbano del commercio) avete cominciato a occuparvi delle luminarie di Bergamo nel 2016.
«Sì, ne parlai con Catellani e lui studiò l’allestimento. Lui è un maestro delle luci per le abitazioni, per gli interni. Aveva pensato di recuperare il gusto del Natale di una volta con un’illuminazione molto bassa, discreta. Al punto che il vostro giornale era uscito con il titolo: “Chi ha spento il Natale dei bergamaschi?”. Quell’allestimento non piacque, la gente voleva le luci. E credo che non avesse torto perché il Natale è una festa dell’intimità, della famiglia. Ma anche della luce, secondo la tradizione. Catellani se la prese, ma poi ha capito».
È anche una festa dell’abbondanza.
«Arriviamo al momento dell’anno in cui c’è più buio, con le giornate più corte. Gli antichi temevano che l’avanzare della notte non si sarebbe mai fermato e allora festeggiavano il “Sole invitto” quando, dopo il solstizio, le giornate riprendevano ad allungarsi. E fin da allora si cercava di contrastare il buio accendendo tante luci. È un fatto istintivo nell’uomo, credo che per questo anche nel Natale di oggi cerchiamo la luce».
E sono arrivati i gomitoli.
«Sono stati una mia idea, mi è venuta guardando una tenda da un mio fornitore... Il fatto è che a Bergamo le facciate delle case non dispongono del gancio a quattro metri e mezzo di altezza inserito per reggere luci e addobbi. In alcune città come quelle dell’Alto Adige il gancio è obbligatorio. Ma noi (...)