Il Circolino di Città Alta raddoppia Due piani in più nell’ex carcere

Se non ci fosse, bisognerebbe inventarlo. È una realtà imprescindibile per Città Alta, il Circolino. Per chi in Città Alta ci abita, ma anche per chi ci va saltuariamente: giovani, anziani, famiglie in gita la domenica. Da quanto Bergamo è diventata una meta turistica di richiamo, soprattutto grazie all’aeroporto, è diventato conosciuto e segnalato sulle guide. Nonché preso d’assalto. Provate a trovare un tavolo la domenica a pranzo senza prenotare: ci sono code di decine di metri. Una volta, vista la dislocazione suggestiva ma nascosta, in fondo a Vicolo Sant’Agata, non era così. Le cose sono cambiate. Anche perché l’ex carcere, proprio lì di fronte, è ora aperto al pubblico, e spesso ospita mostre e iniziative di grande interesse.
Visto il successo, un suo ulteriore sviluppo (già il ristorante-bar ha acquisito nuove sale, negli anni) era nell’aria da tempo. Ora il Circolino è in pista per un raddoppio degli spazi a sua disposizione. Sono giorni decisivi, questi: questione di ore e l’assessore al Patrimonio e alla Riqualificazione urbana del Comune di Bergamo, Francesco Valesini, discuterà con la Giunta il nuovo piano di valorizzazione del complesso gestito dalla Cooperativa Città Alta. C’era già un piano risalente al 2012, che però metteva nel pacchetto anche l’ex monastero del Carmine, già di proprietà del Comune di Bergamo. D’ora in poi, invece, ne sarà escluso: si parla dell’ex complesso monastico, poi diventato carcere, di Sant’Agata, e nient’altro, come del resto già preventivano dal progetto preliminare presentato dalla cooperativa.
Il Demanio, nel 2012, ha ceduto gratuitamente il bene al Comune. Con la clausola, però, di una sua riqualificazione. Ora per avviare tale riqualificazione manca solo la notifica del verbale del Ministero dei beni culturali. Il progetto che aveva avviato la Giunta Tentorio – la conversione in una struttura ricettiva di alto livello, ricavandone alcune alcune funzioni sociali e pubbliche e coinvolgendo anche il Carmine – è stato definitivamente abbandonato: niente interesse dai privati, essenziali per far decollare quell’idea, bisognosa di un investimento iniziale da 20 milioni.
Ad oggi il Circolino occupa il piano terra. Il progetto per l’ampliamento su due ulteriori piani è pronto, a firma dell’architetto Laura Nodari, «e punta al recupero totale dell’ex chiesa, dal Settecento suddivisa su tre livelli. In sostanza la cooperativa si amplierebbe al secondo e al terzo piano dell’edificio già oggi parzialmente occupato dallo storico centro di aggregazione, puntando sia sulla ristorazione che sul sociale e culturale. Un investimento di 4 milioni di euro su cui la cooperativa dovrà trovare un accordo con il Comune», scrive L’Eco di Bergamo. Non si sa ancora quale destinazione prenderanno invece i locali che non saranno utilizzati dal Circolino. Punto di domanda anche sul complesso del Carmine, oggi in parte occupato dal Teatro Tascabile.