10 frasi bergamasche dal mecànech

L’inverno più o meno sta finendo, ed è il momento ideale per portare l’auto dal meccanico di fiducia. Si potranno così verificare gli inconvenienti lasciati dalla brutta stagione, e rimettere in forma la vettura di famiglia. Anche se a volte i dialoghi in officina sono surreali, e non depongono certo a favore della nostra competenza meccanica. Sono però rappresentativi dell’affetto nutrito per il nostro mezzo di locomozione.
1) Sènte ü rumurì
Il classico sintomo del malfunzionamento è un rumore apparentemente di poco conto, ma che di solito si rivela essere l’avvisaglia di un esborso inversamente proporzionale alla sua entità. [Trad. Sento un rumorino]
2) La biv de piö de mé
La favorevole predisposizione al vino è un dato di fatto, dalle nostre parti. Un paragone del genere indica quindi un consumo decisamente fuori dell’ordinario. [Trad. Beve più di me]
3) La à amò cóme prima
Non c’è peggior delusione di quella che si vive quando, dopo un lungo soggiorno dal meccanico, la nostra auto non mostra miglioramenti significativi. Il malessere cresce se abbiamo già pagato. [Trad. Va ancora come prima]
4) La gh’à sö dóma 150.000 chilòmetri
La nostra natura parsimoniosa si ribella anche solo al pensiero che una vettura possa mostrare segni di cedimento prima dei 250.00 chilometri. Ecco perché gridiamo allo scandalo quando bloccano il nostro Diesel Euro 3. [Trad. Ha fatto soltanto 150mila chilometri]
5) La fà tribülà a ‘mpiàs
La normalità dopo l’inverno, anche se non è più rigido come una volta, è la rituale sostituzione della batteria. Che si annuncia proprio con il singhiozzante avvio mattutino. [Trad. Fa disperare ad accendersi]
6) Fàm ü preentìv
Indispensabile premessa a ogni azione intrapresa dal meccanico, è il nostro tentativo di proteggerci dalle inevitabili sorprese. Quasi mai riesce nel suo intento, anche perché spesso è solo una promessa orale. [Trad. Fammi un preventivo]
7) Piö i è nöe piö i se rómp
Diffidiamo per DNA delle novità, ecco perché, a decenni dall’introduzione dell’elettronica, rimpiangiamo ancora la semplicità delle macchine di una volta, costruite secondo il principio “quello che non c’è non si rompe”. [Trad. Più sono nuove più si rompono]
8) A l’la dóvra la mé moér
L’officina è da sempre un tempio maschilista, dove i più efferati maltrattamenti della frizione e del cambio vengono attribuiti all’ignara consorte, che spesso guida meglio del marito. [Trad. La usa mia moglie]
9) Fàm mia spènd ü capitàl
Vana raccomandazione che vale come congedo, alla fine della prima visita in officina. La diversa concezione di “capitale” da parte del meccanico e del cliente causa spesso antipatiche discussioni. [Trad. Non farmi spendere un capitale]
10) La tègne cóme l’ór
Càpita spesso nelle nostre valli di vedere splendide quarantenni con la carrozzeria immacolata, e i sedili ancora coperti dal cellophane. Il segreto è la nostra attitudine alla manutenzione, e al risparmio. [Trad. La tengo come l'oro - Con cura estrema]