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Gandino come Betlemme: presepi da ogni parte del mondo per ricordare la nascita di Gesù

Un intero palazzo ospita un'eccezionale collezione. In esposizione una Natività brasiliana donata da San Giovanni Paolo II Papa

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«Il presepe è un’occasione di incontro, di condivisione, di speranza attraverso il dialogo della bellezza». Restano di strettissima attualità (nonostante risalgano al secolo scorso) le parole con cui mons. Lorenzo Frana, prelato gandinese morto nel 2005, approfondiva con un articolato saggio in lingua francese origini e significato degli allestimenti della Natività che, in ogni angolo del mondo, ricordano la nascita di Gesù.

Mons. Frana fu nominato nel 1975 Osservatore Permanente della Santa Sede all’Unesco a Parigi, nel ruolo che fu per primo assegnato nel 1952 a San Giovanni XXIII, allora Nunzio nella capitale francese. In quel ruolo, mons. Frana ebbe modo di raccogliere centinaia di presepi delle più disparate provenienze, dall’inestimabile valore artistico e culturale, oggi alla base del Museo dei Presepi di Gandino, a pochi passi dalla Basilica.

Il presepe è una rappresentazione scenica della nascita di Gesù. Nel suo allestimento si incrociano i testi del Vangelo (in particolare quelli secondo Luca e secondo Matteo) e alcune tradizioni che si perdono nella notte dei tempi. Ci sono il Bambino Gesù, Maria sua madre, Giuseppe sposo di Maria e i pastori, i Re Magi. Altre figure entrano a far parte del presepe, come il bue e l’asino (di cui i Vangeli non parlano) e altri personaggi dovuti alla creatività di artisti e artigiani.

Il presepe brasiliano donato alla comunità di Gandino da Papa Giovanni Paolo II

Il Museo dei Presepi di Gandino, dedicato a San Giovanni Paolo II, è nato nel 1988 per volere di mons. Lorenzo Frana. A introdurre i visitatori all’esposizione c’è un vero e proprio capolavoro, costituito dalle ante lignee che arredavano l’antica parrocchiale quattrocentesca, in parte demolita per far posto alla Basilica attuale. Le pesanti ante, realizzate quasi certamente nel primo trentennio del 1500, facevano parte di un dossale andato perduto. Sul fronte, a superficie liscia, è rappresentata l’Annunciazione dipinta a tempera; sul retro, le quattro formelle intagliate raccontano momenti della vita di Maria: l’Annunciazione, la visita a Santa Elisabetta, la nascita di Cristo e l’adorazione dei Magi. Fra gli oltre 600 esemplari in mostra, c’è un presepe ligneo brasiliano donato da Papa Giovanni Paolo II, uno in vetro di Murano e oro zecchino, opera di Archimede Seguso, e una realizzazione ecuadoregna, ottenuta utilizzando un frammento di rarissimo corallo nero.

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Molti provengono da collezioni private, altri da singoli donatori, i quali, durante viaggi in Italia e all’estero, hanno voluto contribuire all’arricchimento della sezione museale. Esposti anche una serie di medaglie commemorative sul tema del Natale emesse dalla Zecca di Parigi e una serie di francobolli natalizi. Da ricordare anche il grande allestimento con la minuziosa ricostruzione del centro storico di Gandino, realizzata nel 2008 dal gruppo Amici del Presepio di Cerete. Dietro all’allestimento (ospitato nel 2020 negli studi Rai di Porta a Porta) c’è una cura maniacale dei particolari preceduto da rilievi specifici con il laser rielaborati a computer. I dati tecnici sono ragguardevoli: visibilità a tutto tondo, più di 10 metri quadrati di superficie, 36 diversi prospetti di facciata rilevati e ricostruiti, 230 statuine, 240 fra porte e finestre e tutto in rigorosa scala 1:25, dalla fontana in marmo bianco alle “cicogne”, i ganci che sorreggono i pluviali dei vari palazzi. Sono rappresentati Piazza Vittorio Veneto con il Palazzo Municipale, il Salone della Valle e il poderoso complesso di Palazzo Giovanelli.

Il Museo dei Presepi è aperto ogni sabato, domenica e festivi dalle 14.30 alle 18.30, dal 4 dicembre 2021 al 27 febbraio 2022. Info al numero 349.4771770.

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