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Lo spot della birra Raffo divide i bergamaschi: «Ci dipingono come trogloditi», «È divertente e ironica»

Il marchio tarantino mette in risalto la "pugliesità" del prodotto (ma fa parte del gruppo giapponese Ashai), che però piace anche «all'amico di Bergamo», raffigurato seduto in baita

Lo spot della birra Raffo divide i bergamaschi: «Ci dipingono come trogloditi», «È divertente e ironica»
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È la birra «amata dai pugliesi più pugliesi». Ma, in realtà, «piace anche al mio amico di Bergamo». Il nuovo spot della birra Raffo ha fatto discutere, suscitando lo sdegno di alcuni bergamaschi che si sono sentiti presi in giro da una rappresentazione - a detta loro - poco accurata.

Un minuto di pubblicità in cui il marchio tarantino mette in risalto la «pugliesità» del suo prodotto. E quindi non mancano il mare, brindisi in barca, tipici borghi pugliesi. Mentre l'«amico bergamasco» è rappresentato seduto, con indosso un pesante maglione, all'interno di una baita di legno, che annuisce soddisfatto dopo aver sorseggiato la birra e poi fa un ammiccante occhiolino in telecamera.

Insomma, «ridotto a troglodita buzzurro vestito come uno yeti in una baita» fa il punto un utente del gruppo Facebook "Sei di Bergamo se...". Ma tra i commenti c'è anche chi non vi trova nulla di offensivo («È divertente e ironica») e chi la butta sul ridere. «L'amico di Bergamo è un mix tra Lucio Dalla e un Neanderthal», scrive qualcuno. «L'alternativa era mettere un muratore che, sorseggiandola, diceva "pota, è buona"» aggiunge qualcun altro.

I dubbi sulla «pugliesità» della Raffo...

Si è parlato anche dell'effettiva "pugliesità" della birra in questione, sottolineando quella che sarebbe un'inaccuratezza in uno spot che ha fatto dell'appartenenza alle radici pugliesi il suo "claim di battaglia". Il marchio Raffo, come riporta anche la pagina Wikipedia dedicata, nel 1991 è stato infatti ceduto al gruppo Peroni che, dal 2016, fa parte del gruppo giapponese Asahi. «Interessante il connubio giappo-pugliese...» fa notare un utente.

La polemica, scoppiata nei giorni scorsi, riporta alla memoria quella dello scorso gennaio, quando uno dei personaggi della serie televisiva "Doc - Nelle tue mani" aveva pronunciato una frase infelice, a detta di molti: «Mia sorella è appena arrivata dalla Val Brembana, quindi al massimo può suggerirmi come fare il burro». Tra ironia e offese, la vicenda si era arenata in un più semplice: «Pubblicità gratuita...».

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