Il corniciaio di via San Bernardino Il luogo dove si racchiudono i ricordi
A volte abbiamo bisogno di incorniciare un nostro ricordo, delimitarlo, valorizzarlo, difenderlo dall'invadente fluire della vita quotidiana. Una cornice racchiude in uno spazio delimitato un oggetto a noi particolarmente caro e in via S. Bernardino c’è proprio una bottega che incornicia i ricordi.
Giulio Lagetto è un artigiano che ha imparato il mestiere di corniciaio negli anni Settanta, in una bottega storica di Bergamo, quella dei corniciai Nespoli, dei quali poi ha rilevato l’attività. Poi ha incontrato Thandar, che è diventata sua moglie e collaboratrice. «Purtroppo ho fatto un viaggio in Birmania - scherza ridendo Giulio Lagetto. Ci siamo conosciuti, innamorati e sposati». Giulio le ha insegnato il mestiere di corniciaio, e ora Thandar è diventata un'ottima artigiana, dotata di una straordinaria manualità.
La Cornice di Lagetto. L’attuale locale ha alle spalle una lunga storia: è stato il laboratorio di un artigiano che realizzava reti da pesca, poi un negozio antiquario e la bottega di un restauratore di mobili. «Posso dire che questo negozio mi rappresenta - afferma orgoglioso Giulio Lagetto -. Ero affezionato anche al locale dove mi sono formato, ma questo lo sento proprio mio, perché qui ho cominciato a rivoluzionare il mio modo di lavorare le cornici, creando cose più particolari». Tutte le cornici sono realizzate con materiali di alta qualità, dal legno massello ai fogli d’argento. «Il vero pregio del nostro lavoro resta però la manualità - spiega Giulio Lagetto - Le cornici passano attraverso un'autentica lavorazione artigiana, come si faceva una volta, per questo ogni cornice diventa unica».
La bottega si rivolge a una clientela molto vasta, dalle persone comuni ai personaggi famosi. Al signor Lagetto piace accontentare tutti, sia quando si tratta di una cornice da venti euro, sia di una da duecento. «Posso dire di avere incorniciato di tutto - dice Giulio con un certo orgoglio - dal piccolo ricordo personale alla grande opera d’arte».
L’artigianato nel 2016. Portare avanti un'attività artigianale, restando lontano dalle lusinghe dei facili guadagni offerti da un lavoro meccanizzato, non è sempre facile; bisogna essere molto professionali, puntare su una qualità alta e soprattutto avere tanta passione. «Se si apre una bottega come questa bisogna avere innanzi tutto molto entusiasmo - spiega Giulio - se si lavora con l’obiettivo di fare tanti soldi non è l’attività adatta, ma sicuramente dà grandi soddisfazioni. Quando mi alzo la mattina non mi pesa andare a lavoro, ho sempre a che fare con cose belle e ho la fortuna di avere una buona clientela. Il segreto è quello di continuare a fare quel che gli altri non sanno fare così bene». Ecco la filosofia del corniciaio di via S. Bernardino.
Prospettive future. Giulio Lagetto ha un sogno per il suo futuro: quando andrà in pensione, vorrebbe ospitare gli studenti di una scuola d’arte per promuovere dei laboratori nella sua bottega. «Sarebbe bello aprire le porte ai ragazzi e insegnare loro il mestiere di corniciaio - dice Giulio - e sarebbe altrettanto bello andare in pensione!».