Il meraviglioso tappeto di narcisi sul sentiero che porta alla vetta del monte Linzone
Tutti conosciamo il cocuzzolo erboso che si erge a guardia della Val Brembana, meglio noto come la “Roncola”. La sua mole domina sugli abitati di Valcava e sulla Pianura Bergamasca ed è da sempre meta di famiglie, turisti e villeggianti
di Angelo Corna
Tutti conosciamo il cocuzzolo erboso che si erge a guardia della Val Brembana: è il monte Linzone, meglio ricordato dai bergamaschi come la “Roncola”. La sua mole domina sugli abitati di Valcava e sulla Pianura Bergamasca ed è da sempre meta di famiglie, turisti e villeggianti. Un panorama che può rivelare grandi sorprese a seconda della stagione. Se durante l’inverno i crinali sono ricoperti dalla neve, in primavera i suoi verdi pascoli si tingono grazie alle tante fioriture, dove tra tutte spicca il “fiore di maggio”: il narciso. Impossibile non notarlo, ma soprattutto non restare affascinati dalla sua bellezza e dal suo profumo. Un nome che deriva dal termine greco “narkào”, che significa “stordisco”, un chiaro riferimento al profumo inebriante dei suoi fiori. Lasciamoci trasportare da un tappeto di colori fino alla vetta di questa facile e panoramica montagna, primo rilievo prealpino in terra orobica.
Sul sentiero CAI 571
Vista sulla Pianura
Santuario Sacra famiglia di Nazareth
La Valcava
In direzione della croce
Roncola e nuvole
Parapendio in volo sul Linzone
Se vogliamo ammirare tutta la bellezza delle fioriture, la via d’accesso migliore è tracciata dal segnavia CAI 571, raggiungibile sia dal cimitero di Roncola San Bernardo che dal Parco Avventura di Roncola Alta. Il tracciato risale tra carpini e betulle fino a incrociare una stalla che ospita alcune capre orobiche, razza autoctona diffusa nelle province di Bergamo, Sondrio e Lecco. Costeggiamo un muro a secco e con pochi passi raggiungiamo i prati che ospitano il punto di decollo dei parapendii. Un ampio panorama si apre sulla pianura Padana. Continuando a salire, possiamo scegliere il sentiero panoramico oppure continuare per la “direttissima”, che prevede l'attraversamento di un ripido ghiaione, comunque privo di difficoltà.
Superato questo breve tratto, raggiungiamo i prati erbosi antistanti la croce di vetta. Ora il panorama spazia a 360 gradi su tutta la provincia bergamasca e sulle principali vette della catena orobica, spingendosi fino alle alte vette delle Valtellina, e nelle giornata serene fino al gruppo del monte Rosa. A fare da sfondo a un panorama mozzafiato troviamo un tappeto di narcisi bianchi e azzurri, che ricopre i crinali della montagna fino alla vetta.