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Il mese di “óst” (agosto) per il nostro dialetto è decisamente proverbiale

Periodo delle ferie e dell’Assunta, ha ispirato molti detti popolari in bergamasco

Il mese di “óst” (agosto) per il nostro dialetto è decisamente proverbiale
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di Ezio Foresti*

Óst è l’appellativo abbreviato del mese delle ferie e dell’Assunta. Un periodo proverbiale, nel senso che ha ispirato molti detti popolari. Un’ampia maggioranza di bergamaschi conosce a memoria a óst al’r infrèsca ‘l bósch, diffusa anche nella variante più completa la prima aqua de agóst la rinfrèsca ‘l bósch.

Non stupisce che nell’immaginario collettivo sia rimasto impresso proprio il refrigerio delle piogge estive, che dovrebbero allontanare l’odiata cappa di calura. Però la fantasia della nostra gente ha elaborato un’intera analogia di motti, quasi sempre a tema meteorologico, spesso collegati alla celebrazione di un santo.

Ol dé del Perdù as’lass a la sapa ’n d’ü cantù racconta l’usanza di astenersi dai lavori nei campi il 2 di agosto, giorno del Perdono di Assisi, che richiama ancora folle di fedeli nella Basilica di Sant’Alessandro in Colonna.

Un’altra storia è celata nella litania San Fìrem, San Röstech e San Pròcol tat a Bèrghem che a Veruna i fa ’l miracòl. Si deve sapere che le spoglie dei santi furono trafugate da Verona e trasportate a Bergamo. La vicenda diede luogo a una disputa tra le due città, perché ognuna sosteneva che la propria era la vera sede delle urne con i resti dei due martiri e del vescovo. La saggezza popolare condensò in un proverbio la convinzione che i santi avrebbero continuato tranquillamente a fare il loro mestiere, incuranti delle liti tra campanili.

All’apparenza incomprensibile, ma chiaro quando si pensa alla pratica dell’alpeggio, è a San Bartolomé i montagne s’i arda ’nd ré. Intorno a quella data, il 24, le mandrie iniziano infatti la loro discesa verso la pianura, lasciandosi alle spalle le vette. E non manca, naturalmente un accenno all’intensità dell’attività contadina: chi dórma de óst, dórma a so cóst. Altro che vacanze, per gli agricoltori riposare in questi giorni porta a un danno economico irrimediabile.

*in memoria

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