Oltre il Colle, la cattedrale vegetale: una meraviglia con un cuore d'oro
Si è tenuta giovedì 23 luglio, presso la Domus Wine Bergamo di Piazza Dante, la conferenza stampa di presentazione di un progetto legato alla Cattedrale Vegetale di Oltre il Colle: si intitola Un ponte umanitario da Bergamo al Mondo e prevede diverse iniziative di solidarietà in favore del Nepal, terra martoriata dal terremoto dello scorso aprile. L’intento è quello di valorizzare il sito artistico con eventi e iniziative benefiche rivolte a quel territorio bisognoso di aiuto.
Ponte umanitario. Il gemellaggio col Nepal avrà il suo coronamento a settembre, quando la Cattedrale Vegetale verrà presentata al padiglione del Nepal ad Expo 2015, con mostra fotografica e video. Gli enti che hanno realizzato il monumento sono da sempre sensibili alle tematiche umanitarie e ambientali; quando il terremoto ha devastato la terra nepalese è stato quindi spontaneo per loro dare avvio ad iniziative finalizzate a raccogliere fondi per la ricostruzione di un territorio di simile pregio. Tra i progetti si ricordano: lo spettacolo teatrale Come Angeli dal Cielo che avrà luogo proprio presso la Cattedrale il 9 agosto, vari momenti di incontro presso il padiglione Nepal, contest fotografici in collaborazione con Montagna.tv e altre iniziative pubbliche. Inoltre Cattedrale Vegetale sostiene anche il progetto The Thame Rebound/Ricostruiamo Thame, campagna umanitaria lanciata dall’associazione Ev-K2-CNR e dal Cesvi per ricostruire uno dei tanti villaggi Nepalesi messi in ginocchio dalle ripetute scosse di terremoto: Thame, che ha visto distrutto il 90 percento del suo abitato.
Le parole del presidente Caccia. Alla conferenza erano presenti varie autorità: Yvan Caccia, Presidente del Parco delle Orobie Bergamasche, Valerio Carrara, Sindaco di Oltre il Colle, Lucio Rota, Caritas Bergamo e Agostino da Polenza, Presidente associazione Ev-K2-CNR, e Ivan Agliardi di Tetragono Digital Marketing. Il Presidente Yvan Caccia ha commentato con queste bellissime parole: «Intendiamo da sempre la natura come simbolo di comunione e solidarietà e la Cattedrale Vegetale è l’esempio di come un’opera umana possa essere capace di integrarsi nel ciclo della natura. A partire da questa consapevolezza, guardiamo al mondo e, dunque, al Nepal, territorio che tanto è legato nella sua essenza più profonda alle nostre Orobie e che si trova oggi a dover affrontare la sfida della ricostruzione. Per questo abbiamo scelto di sostenerlo, concretamente, con l’ambizione di poter contribuire alla sua rinascita per far sì che una delle aree montane tra le più belle e fragili del mondo possa tornare a vivere, anche grazie a noi, anche grazie a Cattedrale Vegetale e a Expo2015».
In anticipo su Expo. Questo spettacolare monumento è presente sul territorio da alcuni anni, ma il Parco delle Orobie Bergamasche ha pensato bene di riportarlo al centro dell’attenzione, arricchendone il significato con la dimensione benefica, in quanto elemento di eccellenza del dialogo tra uomo e natura che vede nel territorio bergamasco un luogo di affermazione felice. Ci si richiama alla massima Nutrire il pianeta, così frequente in questi mesi, anche per ricordare come gli enti nostrani si siano mossi ben prima che diventasse di moda grazie ad Expo. Da sempre la nostra cultura vive un rapporto di amore profondo verso la natura che ci circonda e corona splendidamente i nostri centri urbani. La Cattedrale Vegetale è un picco di eccellenza e anche una dimostrazione di forte coscienza di sé e delle proprie ricchezze.
Idea e progetto. Questo monumento così unico è stato plasmato dalla mente di Franco Grassi, in quel periodo presidente del Parco delle Orobie bergamasche, e immediatamente accolto dal sindaco di Oltre il Colle, ormai diversi anni fa. Il sindaco e l’amministrazione hanno quindi messo a disposizione un’area in località Grumello, sul monte Arera. Il progetto prevedeva la creazione di un edificio a cattedrale utilizzando solo materiali naturali, sia vivi che inerti, secondo il concetto di arte-natura. In un primo momento il progetto è stato studiato e portato avanti dagli alunni della Scuola d’Arte Fantoni nell’anno scolastico 2007/08, attraverso quattro momenti: la fase creativa con la scelta della proposta migliore; quella di analisi della stessa e decorazione; l’esecutiva con realizzazione in scala e infine la fase di ambientazione.
Realizzazione. Nel 2008 tuttavia il progetto è passato in mano all’artista Giuliano Mauri di Lodi, che lo ha portato avanti con la direzione e la curatela artistica di Paola Tognon. Purtroppo, nella tarda primavera del 2009 l’artista è scomparso ed è stato quindi il figlio Roberto a seguire le fasi finali della realizzazione. Essa è avvenuta tra la primavera e l’estate del 2010, a cura del Consorzio forestale Alto Serio, con la piantumazione di 42 piccoli faggi. Il risultato è qualcosa di sbalorditivo: un vero e proprio edificio sacro completamente verde, con una struttura a cinque navate. L’inaugurazione è avvenuta il 4 settembre 2010.
Natura e uomo. La conformazione della Cattedrale ci dice molto sui rapporti tra natura e uomo, ma al tempo stesso ci indica una via migliore e più virtuosa. Nell’idea di Giuliano Mauri infatti le colonne di legno servono da guida ai faggi che sono piantati alla loro base e cresceranno dentro di esse , seguendone la traccia ma diventando infine autonome. In questo lento processo c’è molto dell’ideale virtuoso del rapporto tra uomo e natura. È un’idea coltivata fin dal Rinascimento; l’uomo deve curare la natura, deve renderla più ordinata, esaltando ed amplificando la sua bellezza spontanea (pensiamo al giardino all’italiana). Ma con la Cattedrale Vegetale si fa un passo in più: l’uomo dà una traccia regolare alla natura, ma successivamente la crescita spontanea delle piante avrà il sopravvento, pur non dimenticando la sua impostazione razionale originaria data dalla mano umana.