Un software geniale

La fisioterapia diventa videogioco Riabilitazione bergamasca stile Wii

La fisioterapia diventa videogioco Riabilitazione bergamasca stile Wii
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La fisioterapia è necessaria. Ma lunga e noiosa: obbliga a una serie di sedute e di esercizi estremamente ripetitivi. Costosi, anche, se si rende necessario il doversi recare in una palestra. Con un professionista in carne ed ossa che mostra i movimenti da eseguire e corregge eventuali storture. Ora, grazie a una start up bergamasca, la Play to Rehab (P2R) srl, le cose cambiano. È attualmente in fase di test, e a settembre dovrebbe essere disponibile sul mercato, un software ad hoc per la riabilitazione neuromotoria interattiva. In sostanza la sessione di fisioterapia la si potrà fare davanti ad uno schermo sotto forma di gioco virtuale. Una sorta di Wii studiata però per fini terapeutici. Ma che non perde quel connotato ludico che renderà gli esercizi più divertenti. Il paziente vede una rappresentazione di se stesso (avatar) e deve seguirne i movimenti in tempo reale. Gli scenari di riferimento possono cambiare: l’«eroe» dovrà interagire con l’ambiente circostante raccogliendo e toccando degli oggetti e schivando rischi e ostacoli. Il paziente deve aver indossato una maglia o un pantalone aderente, dotati di sensori inerziali: in questo modo il sistema monitora istante per istante la corretta esecuzione di ogni movimento, che verrà autoadattato in base ai progressi ottenuti.

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Gabriele Ceruti

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Una sportiva prova il software

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Jessica Rispoli

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Thomas Orlandi

Chi sono i fondatori. P2R Srl (www.playtorehab.com) nasce dall’incontro dei suoi fondatori, Gabriele Ceruti (fisioterapista, docente a contratto presso Università Bicocca), Thomas Orlandi (ingegnere informatico) e Jessica Rispoli (laureata in fisioterapia). Insieme hanno creato e sviluppato NiuRion, un kit professionale semplice ed innovativo che si colloca alla frontiera della riabilitazione neuromotoria interattiva, permettendo di verificare e auto-correggere in «real time» i movimenti degli esercizi fisioterapici, attraverso appunto l’ausilio di una piattaforma software di videogiochi interattivi collegati a sensori inerziali per l'analisi e la cattura del movimento.

 

 

Tutto assolutamente scientifico. La mission di P2R si traduce quindi nel proporre al paziente di affrontare il percorso riabilitativo con un metodo di autotrattamento scientificamente validato. Inoltre, operando in ambiente virtuale, è possibile registrare, archiviare e condividere i risultati ed i progressi ottenuti, sessione dopo sessione, con il proprio terapista che potrà monitorare dal suo studio e decidere se, come e quando intervenire per apportare modifiche al gioco fisioterapico prescritto al paziente.

Utile anche per il potenziamento. Nato e pensato da fisioterapisti per fisioterapisti, NiuRion ha come suo primo ambito di applicazione la riabilitazione neuromotoria, ma è utilizzabile anche da chiunque intende fare attività fisica, sportiva e potenziamento muscolare anche con finalità agonistiche, in modo sicuro e controllato, registrando e valutando i propri progressi direttamente dalla propria abitazione. Si possono anche imparare gesti tecnici e atletici di un determinato sport.

Finanziato da una campagna di crowdfunding. La Rete ha creduto fortemente nel nuovo software, che verrà commercializzato grazie ai 150mila euro raccolti sulla piattaforma Opstart, destinata appunto alle idee più brillanti della start up di tutto il mondo. È arrivato anche un investimento importante da parte di un socio istituzionale: Mns srl. Molti i premi vinti dal progetto: nel 2014 è risultato vincitore di K-Idea, promosso da Kilometro Rosso; nel 2015 la partecipazione a Smau e all’evento Axa di Expo Milano. A fine 2016 il team ha vinto alla Bocconi il premio come miglior start up a vocazione sociale e ricevuto il «Seal of Excellence» dalla Commissione Europea. Il prestigioso portale Businessinsider ha segnalato P2R tra le 10 start up da tenere d’occhio nel 2017.

Ci sono già i primi accordi con le Asst. Le Asst della Bergamasca hanno già mostrato il loro interesse per il software. Ma non basta. I potenziali acquirenti sono molti. E  se gli ultimi step della verifica clinica andranno a buon fine, i ragazzi di Play to Rehab partiranno con la vendita in Italia. A seguire la Germania, poi chissà. Per gli Stati Uniti c’è già una data plausibile: 2020.

 

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