La Lovato di Gorle, un gioiellino (con palestra per dipendenti)
Lovato Electric Spa, azienda metalmeccanica specializzata nella produzione di componenti elettrici per applicazioni industriali, ha recentemente investito 1,4 milioni di euro per la costruzione di un nuovo ristorante e una palestra a disposizione dei dipendenti che lavorano nella sede di Gorle. «La realizzazione della nuova “Palazzina Servizi” (1000 metri quadri) - spiega l’ad Massimiliano Cacciavillani - rappresenta la continuazione e il miglioramento dei servizi già in essere nella nostra azienda. Quarantadue anni fa abbiamo inaugurato la nostra prima mensa aziendale. In futuro ci saranno altre iniziative per migliorare il benessere in azienda».
Qual è il modello imprenditoriale a cui la vostra azienda si ispira, in particolare per quanto riguarda l’attenzione alle risorse umane e alla valorizzazione del capitale umano?
«La nostra azienda quest ’anno compie 95 anni. Durante tutta la nostra storia abbiamo sempre saputo superare periodi di crisi e di riorganizzazione senza mai ricorrere ad ammortizzatori sociali. La valorizzazione delle risorse umane è stato un fattore strategico e fondamentale per poter affrontare le sfide dei mercati e della globalizzazione. Ci ispiriamo quindi a nostri principi e alla nostra storia».
L’ad Massimiliano Cacciavillani.
Queste iniziative recepiscono le linee guida contenute nel recente accordo siglato dalle organizzazioni sindacali e da Feder meccanica?
«Queste ultime iniziative sono state decise circa due anni fa. Opereremo in futuro sicuramente anche in base alle direttive dei nuovi contratti».
L’attenzione al benessere e alla qualità nei luoghi di lavoro dei vostri dipendenti è sempre stata, quindi, tra le priorità della vostra azienda?
«Senz ’altro. In futuro dovremo essere pronti ad affrontare grandi cambiamenti tecnologici, organizzativi e culturali. Queste sfide potranno essere vinte solo se i nostri collaboratori saranno motivati e potranno operare in un ambiente di qualità e stimolante».
Quali sono i progetti di sviluppo futuri di Lovato Electric Spa, in particolar modo per quanto riguarda la valorizzazione dei giovani?
«I nostri giovani partecipano a numerosi corsi di formazione e di aggiornamento. Negli ultimi quattro anni abbiamo assunto 32 giovani, tutti diplomati o laureati. I miglioramenti tecnologici e organizzativi che continuamente introduciamo in azienda creano stimoli e risultano molto motivanti per i nostri collaboratori. Attualmente a Gorle il nostro organico è di 264 persone».
La vostra azienda si è sviluppata a Gorle. Quali sono le ragioni alla base di questo insediamento?
«L’azienda nasce a Bergamo, in via Bianzana, nel 1922. Nel 1963, per mancanza di spazio necessario alla sua espansione, si trasferisce a Gorle, località vicina e quindi facile da raggiungere per i nostri collaboratori dell’epoca. Da allora il nostro quartier generale è a Gorle. Oggi l’azienda occupa 25.000 mq e nei prossimi mesi sono previsti altri investimenti per aumentare l’area a nostra disposizione».
Lovato Electric Spa rappresenta senza dubbio uno dei motori di crescita della realtà in cui opera. Per misurare le ricadute positive sul territorio elaborate un bilancio sociale?
«La nostra politica è sempre stata quella di assumere collaboratori che vivessero a Gorle oppure nei paesi limitrofi. Siamo quindi molto integrati nel territorio e partecipiamo a molte iniziative promosse da enti e associazioni locali».
Internazionalizzazione, innovazione e innalzamento delle competenze sono le leve competitive per affrontare la complessità delle sfide che il mercato globalizzato e in continua e sempre più rapida trasformazione impone. Condivide questa analisi?
«Condivido appieno. Siamo un’azienda globalizzata. Abbiamo 13 società all’estero e attraverso una rete di distributori ufficiali esportiamo i nostri prodotti in oltre 100 Paesi. Il nostro processo di internazionalizzazione è iniziato nel 1970. Abbiamo molti fornitori esteri e viaggiamo in continuazione alla ricerca di competenze e informazioni che ci possano permettere di essere innovativi. Inoltre ogni anno investiamo pesantemente in tecnologie, macchinari e software per migliorare i nostri processi e i nostri prodotti».
Un recente studio della fondazione Edison, in collaborazione con Confindustria Bergamo, ha classificato la bergamasca come seconda provincia manifatturiera d’Europa, con 9,7 miliardi di euro di valore aggiunto e 156mila dipendenti. Quali riforme ritiene indispensabili e urgenti per conservare, e se possibile migliorare, questo primato?
«Meno burocrazia, meno pressione fiscale ma soprattutto un sistema Paese che ci offra condizioni per poter competere con altri Paesi ad armi pari».
Da tempo il mondo economico chiede politiche industriali a supporto della competitività, per una crescita sostenibile. Ritiene che la piattaforma «Industria 4.0» varata dal Governo possa essere una risposta concreta per il rilancio dell’industria italiana?
«Il nostro giudizio sulla piattaforma “Industria 4.0” è molto positivo anche se altre importanti iniziative e riforme sono necessarie per poter dare una vera svolta alla nostra economia. La giudico una mossa concreta e valida che può innescare una maggior crescita tecnologica e industriale. Trovo che sia giusto premiare chi investe e rischia. La nostra azienda produce componenti elettrici per l’automazione industriale e l’efficienza energetica. Noi e i nostri clienti potremo cogliere buone opportunità di crescita che derivano dal piano “Industria 4.0”».