Lo strano hobby di Anna e Andrea Quelli delle zucche da record

Andrea Turmolli e Anna Baggi di Calcio hanno trionfato domenica 13 settembre alla sfida nazionale per la zucca più grande, tenutasi a Sale Marasino (Brescia). Sembra di raccontare una storia ricalcata su quella del fagiolo magico, nella quale il piccolo Jack getta dei semi per terra e il mattino seguente si trova davanti ad una pianta gigantesca. Ma questa volta non si tratta di una favola: la coppia di Calcio ha coltivato con amore questa zucca colossale, che al termine della sua crescita impetuosa ha segnato il peso record di 564 chili. Ci sono voluti ben quattro mesi per raggiungere questa cifra impressionante, difficile da credere vera.
Una coppia con degli hobby davvero originali. La cosa curiosa è che i due coniugi non lavorano nemmeno nel settore agricolo: Anna è un’impiegata, suo marito fa il piastrellista. Come hobby hanno un mulino, che definiscono «da passeggio» perché lo portano in giro nelle varie fiere, dove macinano il grano. Domenica prossima saranno alla Sagra del Contadino di Mairano. Da diverso tempo sono dei frequentatori della gara delle zucche, prima come spettatori, ma poi, appassionandosi e facendosi degli amici nel settore, hanno deciso di iniziare a gareggiare. I risultati non si sono fatti attendere e nel 2014 hanno ottenuto un buon terzo posto, seguito quindi dal trionfo di questa edizione.




Come si coltiva una zucca gigante. Racconta Andrea: «Avevo cinque piantine di zucche, questa qua è stata la penultima che ho piantato, quindici giorni dopo le altre. Però si capisce ha trovato… non lo so, ed è andata. È cresciuta fino all’altro giorno. Peccato perché quest’anno mancano i miei amici, maestri e campioni: i Bartoli, Ivan e Gabriele, e il Sergio Moretti». Spiega poi alcune questioni di coltivazione: «Quest’anno abbiamo avuto tanti marciumi da far paura. Queste zucche qua non hanno mai preso l’acqua piovana, l’han presa solo stamattina». La siccità dell’annata ha causato un calo complessivo nel peso delle zucche migliori; sappiate che l’anno scorso si erano toccati i 702 chili con la zucca di Moretti, incredibile.
I coniugi vincitori hanno in parte ovviato al tempo non proprio favorevole con le loro cure, con tanta acqua e concime naturale. Evidentemente conoscono i segreti della coltivazione, visto che anche nella gara delle angurie non hanno di certo scherzato, con un cocomero di ben 70 chili. Sul secondo gradino del podio la zucca di Maria Rosa Buffoli, con un peso di 508 chili. La prima classificata avrà inoltre il suo momento di gloria ad Expo, dove è stata portata martedì 15 e rimarrà esposta fino a lunedì prossimo nello stand delle pro loco.
Una competizione nata per gioco. Tra i presenti alla finale del 13 settembre c’erano anche i coniugi di Sale Marasino, ideatori della rassegna che quest’anno è arrivata alla sua 32esima edizione. Tutto nacque da una zucca di 33 chili regalata al titolare di un’osteria del paese, che decise di esporla perché gli sembrava una cosa molto curiosa. Il passo successivo fu quello di creare una gara apposita per i coltivatori di zucche da record: è evidente che negli anni le tecniche agricole sono migliorate in modo esponenziale, se dai 33 chili della prima si è arrivati ai 702 del 2014. Come tante iniziative, anche questa è nata quasi per gioco, ma col tempo è diventata un trofeo ambito da molti e seguito appassionatamente da altrettanti. La competizione è ufficiale e i dati sui pesi dei vari ortaggi vengono inseriti nella classifica internazionale GPC.
Un super-salame. Evidentemente ad Anna e Andrea piace cimentarsi in queste imprese agroalimentari gigantesche, se solo qualche mese fa avevano prodotto un salame che sarebbe piaciuto al ciclope Polifemo: 21 metri di lunghezza e altrettanti di bontà per questo insaccato gigante. Il prelibato serpentone è stato poi servito alla cittadinanza in festa nel comune di Pisogne (Brescia) il giorno di Pasquetta di quest’anno. L’evento è stato davvero piacevole e ben organizzato, con una sorta di piccola processione di persone che tenevano la portantina di legno su cui era appoggiato il lungo salame. Dopo un breve percorso, il super-salame è stato adagiato su una fila di tavoli in piazza, mentre intorno ad esso si radunava una folla sempre più bramosa di assaggiarne il gusto. Ma viste le dimensioni ci è voluto un po’ di tempo anche solo per togliere la rete; dopodiché una squadra di addetti, tra cui i due protagonisti, ha tagliato in segmenti il prezioso insaccato, al termine di un conto alla rovescia. Si è quindi passati alla fase più laboriosa, tagliare a fettine il mitico salame per servirlo alla cittadinanza. Per fortuna i volontari erano numerosi e non hanno di certo resistito alla tentazione di spazzolarsi qualche fetta prima di servire gli altri. Come li capiamo.