Luca Capponi, il regista di Leffe che ha pranzato con Papa Francesco su Rai Uno
Nel 2018 a Palermo il Pontefice scelse di mangiare con poveri e migranti nella Missione di Speranza e Carità di Biagio Conte. Il 21 agosto Rai Uno ha trasmesso in prima tv il documentario realizzato dal regista bergamasco con Pasquale Scimeca
di Giambattista Gherardi
Tutto inizia con le immagini di una stalla, dove una mangiatoia viene allestita al meglio. Un incipit che ricorda, non certo involontariamente, la nascita di Cristo narrata dai Vangeli e che apre le porte del film documentario “Il pranzo di Francesco”, mandato in onda da Rai Uno la sera di domenica 21 agosto. Un racconto per voci ed immagini che in meno di un’ora ricorda la visita di Papa Francesco a Palermo nel 2018, dove, dopo aver celebrato la messa al Foro Italico, scelse di mangiare con i poveri e i migranti nella Missione di Speranza e Carità di Biagio Conte. A raccontare dietro la macchina da presa quei momenti intensi ed indimenticabili c’erano l’autore e produttore siciliano Pasquale Scimeca ed il giovane regista bergamasco Luca Capponi, 34 anni di Leffe. Il documentario, prodotto da Arbash e Rai Cinema, era stato presentato lo scorso anno al Torino Film Festival, ma la trasmissione sulla rete ammiraglia della Rai (nell’ambio di Speciale TG1) ha dato la giusta visibilità ad un lavoro dal profondo significato. Potete rivederlo qui:
“Noi abbiamo avuto la fortuna di vedere (e di filmare) - spiegano Capponi e Scimeca - il tavolo conviviale attorno al quale Papa Francesco era seduto a consumare il povero cibo che gli ultimi della Terra gli avevano offerto, durante la sua visita a Palermo per la beatificazione di padre Puglisi, martire della violenza mafiosa. L’autorità morale più alta del pianeta, che mangia, scherza, parla con gli ultimi: i poveri, i migranti, i carcerati, i malati, gli scarti della società dei consumi che non hanno niente e non hanno voce. Cosa hanno raccontato delle loro vite? Cosa hanno chiesto? E cosa ha risposto Papa Francesco? È questo, più o meno, il senso e il significato del racconto che troverete nel film, che non a caso, abbiamo voluto chiamare Il pranzo di Francesco”.
Luca è nato da madre sudamericana e padre italiano nel 1988. Dopo le scuole superiori decide di trasferirsi in Inghilterra per lavorare e imparare l’inglese. Due anni dopo si iscrive all’Università di Bologna e consegue la laurea specialistica Citem(Cinema Televisione e Produzione Multimediale, lavorando nella sede di Palermo dedicata al documentario. Attivo come regista e montatore per film indipendenti, il suo saggio di diploma (il cortometraggio Cronache dal crepuscolo del 2018), è stato presentato alla Biennale di Venezia, nella Settimana internazionale della critica. Quest’anno Luca Capponi sta lavorando ad un nuovo film “Via Municipio, 1” ambientato in Puglia ed ha realizzato il documentario “Residenza Fittizia”, dedicato al campo Rom di Santa Candida, attivo da vent’anni alla periferia di Bari. E’ la storia di Alisa che dopo un incendio e la distruzione del campo si trova a ricostruire la propria vita grazie all’amica barese Rosa, per dare un futuro ai suoi figli.
Il documentario dedicato a Papa Francesco (dove quale tecnico del suono ha lavorato Paolo Capponi, fratello di Luca) riprende i preparativi e l’attesa euforica del giorno che precede la visita del Pontefice. Quando Francesco arriva e si siede con gli ospiti della Missione, non è più il Papa ma uno di loro che li ascolta, che condivide i loro sogni, i loro desideri, le loro speranze, ma anche le tragedie delle loro esistenze. “Avevo iniziato a frequentare quella struttura tramite il co-autore di questo documentario, Pasquale Scimeca - ha raccontato Luca - con la volontà di continuare la mia ricerca di storie di emarginati. La venuta del Papa ci è sembrata l'occasione perfetta per raccontare un pezzo della nostra società “dimenticata”, partendo dai poveri ed emarginati. La conferma che questa storia doveva essere raccontata mi è arrivata quando, il giorno prima della venuta del Santo Padre, mi sono fermato a dormire alla missione per registrare l'entusiasmo che aleggiava. Qualcosa di epico stava per accadere e si vedeva negli sguardi delle persone: la sola presenza del Papa, in un luogo dove pochi palermitani avevano messo piede, è un potente segnale di solidarietà per affrontare l'indifferenza che caratterizza la società contemporanea”. Nel 2016 Luca Capponi, in collaborazione con Marianna De Carlo, ha realizzato, fra gli altri, il reportage “Looking for Odisseo”, registrato dal vivo sulla nave Aquarius dell’associazione umanitaria Sos Mediterranée, mezzo di soccorso primario per i barconi di disperati che percorrono le rotte fra Libia ed Italia. “Gesù oggi sarebbe a bordo di quei barconi” aveva affermato Luca nel corso di un’affollata presentazione a Leffe. Lo stesso Gesù nato in una stalla, che Papa Francesco ha portato in tavola a Palermo.